“CONTRATTI CON CLINICHE PRIVATE NON FIRMATI”, PAOLUCCI, “DEFICIT ESPLODE E NON PER COLPA DEL COVID”

SANITA' ABRUZZO: TORNA ALLA CARICA CAPOGRUPPO PD, "SENZA ACCORDO CON CONVENZIONATI RISCHIO CONTENZIOSI E MAGGIORI SPESE", "DEBITO VIAGGIA VERSO 140 MILIONI, ALLA REGIONE DA STATO SPETTERANNO MASSIMO 50 MILIONI, E TUTTO IL RESTO COME SI RIPIANA?"

di Filippo Tronca

19 Novembre 2021 13:18

L'Aquila - Abruzzo, Sanità

PESCARA – “A conferma della assoluta mancanza di programmazione della politica sanitaria in Abruzzo,  non risulta che siano stati sottoscritti i contratti con gli operatori privati convenzionati, nonostante sia stato richiesto esplicitamente dal tavolo di monitoraggio del ministero. Con rischio di contenziosi e maggiori spese. Mentre il deficit della sanità abruzzese viaggia verso i 140 milioni di euro nel 2021 e solo una parte di esso può essere ascritto alle maggiori spese dovuta all’emergenza covid 19, e potrà essere ripianato da trasferimenti straordinari da parte del governo centrale”.

Torna all’attacco il capogruppo del Partito democratico in consiglio regionale, Silvio Paolucci, ex assessore al Bilancio e alla Sanità, in uno scontro che si è acceso da giorni in particolare con l’assessore in carica, Nicoletta Verì della Lega. Paolucci ha chiesto e ottenuto la convocazione della prima commissione Bilancio in cui parteciperanno i vertici delle Asl e  la governance della sanità regionale, per il 25 novembre prossimo. Dopo essere arrivato a inviare una segnalazione alla Corte dei Conti.

Oggi nell’intervista ad Abruzzoweb, Paolucci  incalza e rivela che dopo la comunicazione avuta per quanto riguarda i primi 9 mesi dell’anno dalla Asl provinciale aquilana che registra un passivo di 38,6 milioni di euro, ha ricevuto anche le note dalle Asl di Teramo e Pescara, che confermerebbero un  ammanco di 20 milioni di euro ciascuna. Paolucci è in attesa della risposta della Asl provinciale chietina.

E conferma: “viaggiamo nei primi nove mesi dell’anno a oltre 100 milioni di deficit, che a fine anno potranno diventare 140 milioni di euro. Un fardello pesantissimo, che rischia di essere lasciato dal centrodestra sulle spalle di chi governerà dopo e sugli abruzzesi, dopo i sacrifichi fatti in dieci anni di commissariamento, terminato nel 2016. Con il rischio di tornare commissariati, e di dover alzare le tasse agli abruzzesi”.

Ma c’è dell’altro: Paolucci in un nota ha chiesto alla Regione anche “se, allo stato attuale, risultano concluse le procedure di sottoscrizione dei contratti negoziali, riferiti all’annualità 2021, in materia di prestazioni erogate dalla rete Ospedaliera privata accreditata, dalle strutture private titolari di accreditamento pre-definitivo per prestazioni sanitarie in strutture riabilitative, delle Residenze Sanitarie Assistenziali, Residenze Protette e Strutture Psico-riabilitative. E ancora dalla Rete di Specialistica ambulatoriale privata accreditata,, studi di radiologia, case di cura, studi medici-branche a visita, e infine dalla Rete dei Laboratori privati accreditati.





Chiedendo in particolare se “la Regione Abruzzo ha trasmesso alle Aziende da Voi amministrate gli schemi contrattuali per tutte le tipologie di strutture sopra elencate”.

“Anche su questo la Regione ci deve dare una spiegazione. È lo stesso tavolo di monitoraggio di agosto che si è raccomandata di procedere alla sottoscrizione dei contratti entro i tempi. Perché in caso contrario c’è un forte rischio di contenzioso e dunque di maggiori spese per la regione. Ed è in ogni caso non c’è governance e programmazione”, commenta Paolucci a questa testata.

Il disavanzo, la maggioranza di centrodestra lo ha sempre collegato alle maggiori uscite legate alla pandemia Covid, tesi sempre respinta dal capogruppo dem.

Tanto che Nicoletta Verì aveva replicato a Paolucci: “Non c’è alcun buco nel sistema sanitario abruzzese”, spiegando che “al terzo trimestre 2021 è pari a 101 milioni di euro. Nello stesso periodo i costi sostenuti (e documentati) per l’emergenza Covid ammontano a 107 milioni di euro. Vale a dire che, al netto dei costi per la pandemia, il sistema non solo è in equilibrio, ma presenta un avanzo di circa 6 milioni”.

Inoltre, per la gestione dell’emergenza, ha aggiunto, “la Regione ha ricevuto (al terzo trimestre 2021) circa 28 milioni di trasferimenti statali, a fronte di costi sostenuti dalle Asl per 135 milioni. Nel dettaglio, per il personale sono stati spesi 47 milioni di euro, per il reclutamento di circa 5mila figure professionali, per la spesa farmaceutica specifica poco più di un milione di euro, per la medicina di base 9 milioni di euro (per la sottoscrizione degli accordi per le vaccinazioni anti Covid), per l’esecuzione dei tamponi circa 22 milioni (per oltre un milione e mezzo di molecolari processati dall’inizio dell’emergenza)”.

Negando il rischio di un ritorno al commissariamento, invece evocato da Paolucci.





Ma ribatte ancora una volta Paolucci: “Contesto profondamente questo argomento è vero che ci sono state spese aggiuntive per quanto riguarda il covid. Vai anche vero che ci sono state minori spese per le minori visite screening ricoveri effettuati. E in ogni caso il presidente della  conferenza Stato-Regioni Massimiliano Fedriga si è appellata al governo per avere maggiori trasferimenti quantificando in 2,2 miliardi di euro gli squilibri di bilancio provocati dalla pandemia. Questo significa che all’Abruzzo non arriveranno più di 50 milioni di euro, in base alla consolidata quota di ripartizione della quota per tutte le regioni”.

E dunque “resta il fatto che buona parte di questo debito che potrebbe arrivare a 140 milioni a fine anno resta scoperto, anche con l’aiuto governativo, e l’esecutivo regionale deve dirci cosa intende fare per evitare di tornare al commissariamento oppure a essere costretto ad aumentare le tasse agli abruzzesi”.

Su richiesta dello stesso Paolucci, il presidente della prima commissione Bilancio, Fabrizio Montepara, ha convocato per giovedì 25 novembre 2021, alle ore 12, una seduta dedicata all’esame dello stato dei conti della Sanità abruzzese a cui prenderà parte l’intera governance abruzzese di sanità e bilancio e delle quattro Asl: i direttori generali della Asl Avezzano-Sulmona-Chieti, Ferdinando Romano, della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Thomas Schael, della Asl di Pescara, Vincenzo Ciamponi, della Asl di Teramo, Maurizio DI Giosia, il direttore del dipartimento Sanità della Regione Abruzzo, Claudio D’Amario, uomo forte del comparto, il direttore del dipartimento Risorse, Fabrizio Bernardini, il dirigente del servizio Programmazione economico-finanziaria, Ebron D’Aristotile, e il dirigente del servizio Bilancio-Ragioneria, Fabrizio Giannangeli.

L’INTERVISTA

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