COVID ABRUZZO: RT SCENDE A 1,05 MA RESTA FASCIA ARANCIONE; OGGI 318 CASI E 462 GUARITI

22 Gennaio 2021 17:32

Regione - Sanità

L’AQUILA – Con un Rt a 1,05, l’Abruzzo rimarrà in zona arancione almeno fino a fine mese.  Questo almeno in base agli ultimi dati resi noti dall’Istituto superiore di sanità (Iis), dai quali è emerso che, dopo cinque settimane consecutive di aumento, l’indice di contagio che venerdì scorso era arrivato a 1,09, è sceso in tutto il paese, fermandosi poco sopra lo 0,9.

Assieme all’Abruzzo, rimarranno arancioni Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta. Calabria, Emilia-Romagna e Veneto erano già in zona arancione la scorsa settimana: i dati non dovrebbero comunque consentire il passaggio in zona gialla. Potrebbero rimanere gialle, invece, Basilicata, Campania, Molise, Sardegna.

Questo il quadro degli Rt puntuali regione per regione contenuto nella bozza del 36/o monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute con dati al 20 gennaio 2021:Abruzzo 1.05, Basilicata 1.12, Calabria 1.02, Campania 0.76, E-R 0.97, FVG 0.88, Lazio 0.94, Liguria 0.99, Lombardia 0.82, Marche 0.98, Molise 1.38, Piemonte 1.04, PA Bolzano 1.03, PA Trento 0.9, Puglia 1.08, Sardegna 0.95, Sicilia 1.27, Toscana 0.98, Umbria 1.05, Valle d’Aosta 1.12, Veneto 0.81.

Alla luce del nuovo report, il ministro alla Salute Roberto Speranza renderà noto se firmare una nuova ordinanza per delineare i nuovi colori da attribuire alle diverse regioni italiane.

In base al bollettino odierno si sono intanto registrati nella regione 318 nuovi casi di coronavirus, con 5.201 tamponi e test antigenici effettuati, con percentuale positivi che sale dunque al 6,1%.

Sono  17 pazienti deceduti con il drammatico conto che sale a 1.375. Sono di età compresa tra 61 e 91 anni, 6 in provincia di Chieti, 3 in provincia dell’Aquila, 5 in provincia di Teramo, 2 in provincia di Pescara e 1 residente fuori regione. I nuovi casi sono  123  in provincia di Pescara, 113 in provincia di Chieti,  42 in provincia dell’Aquila e 41 in provincia di Teramo.

Dato positivo è che sono 462  le persone guarite.

Davanti a questi numeri, che fotografano una situazione ancora di emergenza, anche l’Abruzzo ripone tutte le sue speranze per uscire dal tunnel della pandemia sulla campagna di vaccinazioni.

Finora sono 18.660 le dosi già somministrate, pari al 61,2% delle 30.490 complessivamente consegnate alle quattro Asl.

Ma quello che conta è che da domani partirà il richiamo della vaccinazione per circa 20mila persone. E Maurizio Brucchi, referente regionale per le vaccinazioni, nonché direttore sanitario dell’Asl di Teramo, ha spiegato al quotidiano il Centro che le dosi a disposizione basteranno per il secondo ciclo fino a inizio febbraio, nonostante la Pfizer abbia rallentato le consegne, visto che assicura Brucchi, “per inio febbraio ci è stato assicurato un altra consegna.

Nel frattempo, sono in arrivo altre 1.400 dosi del vaccino Moderna, le cui consegne sono previste tra lunedì e mercoledì, che serviranno per proseguire la vaccinazione sugli operatori sanitari.

L’Agenzia europea dei medicinali (Ema) potrebbe decidere di comunicare l’approvazione del vaccino AstraZeneca anche prima della data prevista del 29 gennaio. La discussione sul vaccino, secondo quanto apprende l’ANSA, è infatti in programma nella consueta riunione mensile del Comitato per i medicinali ad uso umano (Chmp), che si svolge nell’ultima settimana del mese, dal lunedì al venerdì. Una decisione potrebbe dunque essere presa e comunicata anche prima di venerdì 29 gennaio ma, secondo fonti informate, un anticipo parrebbe al momento difficile.

Procedono poi spedite le operazioni di prenotazione del vaccino anti Covid per ultraottantenni, disabili e categorie fragili, nell’ambito della fase 2 della campagna vaccinale. In base agli ultimi dati, aggiornati alle 13 di ieri, salgono a 48.504 le manifestazioni di interesse arrivate sulla piattaforma telematica della Regione. Hanno diritto alla somministrazione anche i caregiver dei disabili minorenni (categoria che, per età, al momento non verrà sottoposta a vaccino).





A destare allarme è invece la crescita dei focolai divampati nelle scuole. L’emergenza più acuta a Pescara, dove sono oramai centinaia studenti, docenti e collaboratori scolastici in quarantena. in particolare sette classi tra la media “Mazzini” e la primaria “Illuminati”. Sono stati chiusi in via precauzionale, gli istituti scolastici a Luco dei Marsi e a Castelvecchio Subequo in provincia dell’Aquila. A Sulmona numerose le classi in quarantena.

La Asl di Pescara ha disposto proprio oggi la sospensione, da domani e fino al 5 febbraio prossimo, delle attività didattiche in presenza di tre scuole di Pescara in cui si sono registrati nuovi casi di Coronavirus. Si tratta della primaria “L. Illuminati” di via Regina Elena, della scuola dell’infanzia che si trova nello stesso plesso e della scuola media “Mazzini” di via Regina Margherita. Circa 500, tra alunni e docenti, le persone sottoposte a quarantena. Le tre scuole fanno tutte parte dell’Istituto Comprensivo 3.

Nel caso della “Illuminati”, in una quinta elementare si è generato un focolaio, con almeno sei alunni positivi, cui si aggiungono contagi isolati accertati in altre classi. Mentre alunni e docenti saranno in quarantena, le attività didattiche andranno avanti con modalità a distanza. Chiunque nelle due settimane di chiusura dovesse presentare sintomi è invitato a contattare il pediatra o il medico curante.

Il 6 febbraio potrà tornare a scuola solo chi non presenta sintomi. Procederanno regolarmente in presenza, invece, le attività didattiche del plesso di via Milite Ignoto dello stesso comprensivo. Più in generale, sono alcune decine le classi in quarantena tra Pescara e provincia, per un totale di diverse centinaia di persone. Si registrano casi nella maggior parte degli istituti.

Sempre a Pescara si è concluso intanto lo screening di massa per la ricerca di casi di Covid-19. In dieci giorni, nelle tre postazioni appositamente allestite, sono stati eseguiti 19.990 tamponi antigenici, 86 dei quali – cioè lo 0,43% – hanno dato esito positivo.

Per quanto riguarda invece lo screening nella provincia, oggi risultano effettuati 61811 tamponi rapidi 236 dei quali hanno avuto esito positivo. A Bussi sul Tirino sono stati effettuati 120 tamponi nessuno positivo, a Città Sant’Angelo ed Elice 3522 tamponi 26 positivi, a Collecorvino 1211 tamponi 18 positivi, a Cepagatti 1847 tamponi 1 positivo, a Montesilvano 6535 tamponi 25 positivi, a Penne e Villa Celiera 2679 tamponi 1 positivo, a Torre de Passeri con Bolognano, Castiglione a Casauria e Pescosansonesco 1429 tamponi nessuno positivo, a San Valentino con Abbateggio, Roccamorice, Sant’Eufemia a Maiella e Salle 1161 tamponi nessuno positivo, a Manoppello 1349 tamponi nessuno positivo, a Pescara 23603 tamponi 121 positivi, a Popoli 1509 tamponi 3 positivi, a Scafa e Turri bassa 736 tamponi 8 positivi, a Lettomanoppello con Turri Alta e Serramonacesca 1284 tamponi 1 positivo, a Tocco da Casauria 595 tamponi 1 positivo, a Pianella 1896 tamponi 4 positivi, a Rosciano 919 tamponi 7 positivo, a Spoltore 3086 tamponi 16 positivi, a Nocciano 354 tamponi nessuno positivo, a Cugnoli con Corvara e Pietranico 350 tamponi nessuno positivo, a Civitaquana e Brittoli 202 tamponi nessuno positivo, a Catignano 487 tamponi nessuno positivo, a Farindola 589 tamponi nessuno positivo, ad Alanno 839 tamponi 1 positivo, a Cappelle sul Tavo 1107 tamponi nessuno positivo, a Caramanico Terme 796 tamponi nessuno positivo, a Civitella Casanova 481 tamponi nessuno positivo, a Loreto Aprutino 1590 tamponi 3 positivi, a Moscufo 903 tamponi nessuno positivo, a Picciano 414 tamponi nessuno positivo, a Carpineto della Nora 118 tamponi nessuno positivo, a Vicoli 100 tamponi nessuno positivo.

IL BOLLETTINO DI IERI IN ABRUZZO

Sono complessivamente 40343 i casi positivi al Covid 19 registrati in Abruzzo dall’inizio dell’emergenza.

Rispetto a ieri si registrano 318 nuovi casi (di età compresa tra 6 mesi e 101 anni).

I positivi con età inferiore ai 19 anni sono 67, di cui 8 in provincia dell’Aquila, 26 in provincia di Pescara, 24 in provincia di Chieti e 9 in provincia di Teramo.

Il bilancio dei pazienti deceduti registra 17 nuovi casi e sale a 1375 (di età compresa tra 61 e 91 anni, 6 in provincia di Chieti, 3 in provincia dell’Aquila, 5 in provincia di Teramo, 2 in provincia di Pescara e 1 residente fuori regione). Del totale odierno, 8 casi sono riferiti ai giorni scorsi e comunicati solo oggi dalle Asl.

Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 28469 dimessi/guariti (+462 rispetto a ieri).

Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 10499 (-161 rispetto a ieri).

Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 587203 tamponi molecolari (+4111 rispetto a ieri) e 27147 test antigenici (+5201 rispetto a ieri).

Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari e test antigenici del giorno, è pari al 3.4 per cento.





441 pazienti (-1 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 40 (-3 rispetto a ieri con 4 nuovi ricoveri) in terapia intensiva, mentre gli altri 10018 (-157 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.

Del totale dei casi positivi, 11881 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+42 rispetto a ieri), 8964 in provincia di Chieti (+113), 8399 in provincia di Pescara (+123), 10591 in provincia di Teramo (+41), 343 fuori regione (+1) e 165 (-2) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza.

IN ITALIA 13.633 NUOVI CASI E 472 VITTIME. TASSO DI POSITIVITA’ STABILE AL 5,1 PER CENTO

Sono 13.633 i nuovi casi di Covid in Italia nelle ultime 24 ore, per un totale dall’inizio dell’emergenza di 2.441.854. L’incremento delle vittime, invece, è di 472, che porta il numero complessivo a 84.674.

Sono 264.728 i test per il coronavirus (molecolari e antigenici) effettuati in Italia nelle ultime 24 ore. Ieri, secondo i dati del ministero della Salute, erano stati 267.567. Il tasso di positività è al 5,1% (ieri era al 5,2%).

Sono 2.390 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, in calo di 23 nel saldo tra entrate e uscite rispetto a ieri. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono 144. Nei reparti ordinari sono invece ricoverati 21.691 pazienti, in calo di 354 unità rispetto a mercoledì.

Il monitoraggio Iss: indice Rt scende a 0,97 dopo 5 settimane di crescita – Nel periodo 30 dicembre 2020 – 12 gennaio 2021, l’indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,97 (range 0,85-1,11), in diminuzione dopo cinque settimane di crescita. Lo si legge nella bozza di monitoraggio Istituto superiore di sanità-ministero della salute.

Si osserva una “diminuzione del rischio di una epidemia non controllata e non gestibile nel Paese dovuta principalmente ad una diminuzione della probabilità di trasmissione di SARS-CoV-2 ma in un contesto in cui l’impatto sui servizi assistenziali rimane alto nella maggior parte delle Regioni e delle Provincie autonome.

Complessivamente, sono quattro le Regioni o le Provincie con una classificazione di rischio alto (vs 11 la settimana precedente); 11 con rischio moderato (di cui cinque ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e sei con rischio basso. Due Regioni o Provincie autonome (Sicilia e Puglia) hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2. Le altre hanno un Rt puntuale compatibili con uno scenario tipo uno.

Una Regione (Umbria) e una Provincia Autonoma (Bolzano) sono state classificate a rischio Alto per la terza settimana consecutiva; “questo prevede specifiche misure da adottare a livello provinciale e regionale”.

La Lombardia sarebbe finita in zona rossa sulla base dei dati che la Regione ha inviato alla Cabina di Regia la settimana scorsa e che nelle ultime ore avrebbe rettificato. E’ quanto si apprende da due diverse fonti qualificate secondo le quali i dati della scorsa settimana, una volta analizzati dall’Iss sono stati validati dalla stessa Regione. Con una nota nella giornata di ieri, la Regione aveva fatto sapere di aver inviato una serie di “dati aggiuntivi” per “ampliare e rafforzare i dati standard trasmessi nella settimana precedente”. In base all’ultimo monitoraggio, la Lombardia ha un Rt medio a 0,82 (0,78-0,87). Interviene quindi il governatore Attilio Fontana: “La Lombardia deve essere collocata in zona arancione. Lo evidenziano i dati all’esame della Cabina di regia, ancora riunita. Abbiamo sempre fornito informazioni corrette. A Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze”, aggiunge il governatore.

Sono 12 le Regioni e le Provincie autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (stesso numero della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale, invece, è sceso sotto la soglia critica (30%).

L’epidemia resta in una fase delicata, si legge nella bozza del monitoraggio, ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale. Tale tendenza a livello nazionale sottende infatti forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’elevata incidenza impongono comunque incisive misure restrittive.

Salgono a 297 i medici morti a causa della pandemia da Covid-19 in Italia. Il bilancio aggiornato è stato pubblicato sul sito della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), ed include medici in attività, in pensione o richiamati in servizio a seguito dell’emergenza sanitaria. Gli ultimi decessi segnalati sono quelli di Costantino Ciavarella (medico di Medicina generale), Giuseppe De Vita (medico del 118 e odontoiatra), Aldo Bacci (gastroenterologo, in pensione), Aldo Zaffora (medico ospedaliero), Riccardo Biagioli (dirigente medico legale usl), Catino Mormina (medico di emergenza sanitaria territoriale 118), Leonardo Tarallo (medico di Medicina generale), Federico Marzocchi (medico in pensione).

 

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