CORONAVIRUS, LE PROPOSTE DEL PD L’AQUILA A BIONDI: “STAVOLTA ASCOLTACI”

24 Ottobre 2020 10:54

- Politica, Sanità

L’AQUILA – “Se nella prima fase dell’epidemia, che ha solo sfiorato la nostra città, il modello dell’uomo solo al comando non si è scontrato fortunatamente contro la forza devastante del virus, oggi la tragicità della condizione in cui versa la città in termini di diffusione dell’epidemia impone un approccio diverso, di inclusione e di ascolto di tutte le forze politiche, non solo di quelle vicine o più accomodanti. In questa fase tutti devono essere messi nelle condizioni di dare il proprio contributo, indicando possibili soluzioni come noi proviamo a fare da mesi”.

Lo scrive la segretaria dell’Unione comunale Pd L’Aquila, Emanuela Di Giovambattista,  in una lettera aperta indirizzata al sindaco del capoluogo Pierluigi Biondi, a nome nome di tutti gli esponenti istituzionali e del gruppo dirigente del partito”.

La nostra comunità già segnata da un decennio di emergenza dovuta al sisma del 2009 si trova a vivere con grande apprensione una nuova e delicata fase, questa volta legata alla salute pubblica, con una conseguente nuova crisi sociale ed economica – scrive Di Giovambattista -. Già a marzo, nella prima ondata della pandemia il Partito Democratico offrì, attraverso te alla tua amministrazione, la sua collaborazione. Lo fece con proposte concrete ed operative che tuttavia, con rammarico, non sono state mai recepite. Rileggendole, di fronte all’impennata dei contagi che ha coinvolto la città, fa rabbia sapere quanto utili sarebbero state oggi quelle misure, se adottate per tempo. Ma non è questo il momento delle polemiche, verrà il tempo per capire in cosa e per responsabilità di chi si è sbagliato”.





LA LETTERA

“Caro Sindaco, ti scrivo a nome di tutti gli esponenti istituzionali e del gruppo dirigente del mio partito.

La nostra comunità già segnata da un decennio di emergenza dovuta al sisma del 2009 si trova a vivere con grande apprensione una nuova e delicata fase, questa volta legata alla salute pubblica, con una conseguente nuova crisi sociale ed economica.

Già a marzo, nella prima ondata della pandemia il Partito Democratico offrì, attraverso te alla tua amministrazione, la sua collaborazione. Lo fece con proposte concrete ed operative che tuttavia, con rammarico, non sono state mai recepite. Rileggendole, di fronte all’impennata dei contagi che ha coinvolto la città, fa rabbia sapere quanto utili sarebbero state oggi quelle misure, se adottate per tempo. Ma non è questo il momento delle polemiche, verrà il tempo per capire in cosa e per responsabilità di chi si è sbagliato.





Oggi, per coerenza con i nostri valori, per convinzione e soprattutto per il bene del nostro territorio continuiamo a fare la nostra parte, facendo proposte per una più efficace gestione dell’emergenza Covid e offrendo di nuovo collaborazione. Questa volta però pretendiamo di essere ascoltati.

Se nella prima fase dell’epidemia, che ha solo sfiorato la nostra città, il modello dell’uomo solo al comando non si è scontrato fortunatamente contro la forza devastante del virus, oggi la tragicità della condizione in cui versa la città in termini di diffusione dell’epidemia impone un approccio diverso, di inclusione e di ascolto di tutte le forze politiche, non solo di quelle vicine o più accomodanti. In questa fase tutti devono essere messi nelle condizioni di dare il proprio contributo, indicando possibili soluzioni come noi proviamo a fare da mesi.

Per trasparenza e chiarezza, quella che offriamo non è una collaborazione incondizionata ma vincolata ai seguenti obiettivi: governance condivisa e supportata da un comitato tecnico-scientifico costituito per l’emergenza Covid-19; potenziamento del sistema di tracciamento attraverso il coinvolgimento dei volontari della Protezione Civile; incremento tamponi rapidi e tamponi molecolari attraverso il potenziamento del laboratorio analisi dell’ospedale e il chiarimento dei termini di collaborazione con il laboratorio Dante Labs; potenziamento delle Usca, incrementando il numero di operatori: almeno un autista, un infermiere ed un medico ogni 10.000 abitanti; stabilizzazione rapida del personale precario e procedure di assunzione di nuovo personale Asl; potenziamento della campagna di vaccinazione antinfluenzale attraverso l’acquisizione immediata dei vaccini necessari, coinvolgendo giovani medici per la loro somministrazione (nel caso in cui i medici di medicina generale non dovessero riuscire ad affrontare questa fase di accresciuto lavoro) e mettendo a disposizione spazi adeguati di proprietà pubblica; dedicare una particolare attenzione al mondo della scuola che deve poter contare su percorsi prioritari nelle azioni volte a tracciare e a testare i casi e che necessita di una cabina di regia permanente che favorisca una migliore e più efficace comunicazione tra Asl, Istituti e Comune; individuare misure economiche a tutela e a sostegno delle attività commerciali e produttive.

Rimaniamo in attesa di un tuo riscontro e chiediamo un incontro per formularti personalmente le nostre proposte.

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