ROMA – Ogni persona morta per Covid-19 avrebbe potuto vivere almeno dieci anni in più se non fosse stata colpito dalla malattia causata dal virus Sars-Cov-2.
Lo indica lo studio condotto dall’Università della Florida e pubblicato sul Journal of Public Health, che ha analizzato i decessi avvenuti negli Stati Uniti, basandosi sui valori dell’aspettativa di vita.
Lo strumento della valutazione degli “anni persi” viene spesso usato, spiegano i ricercatori, per determinare gli effetti di malattie non trasmissibili, dell’abuso di droghe e dei suicidi.
La ricerca ha considerato i dati del periodo compreso tra il primo febbraio e l’11 luglio, durante il quale sono stati segnalati circa 130.000 decessi per Covid negli Stati Uniti.
Quasi l’80% di questi, spiegano gli studiosi, si è verificato tra persone con più di 65 anni. In totale i ricercatori hanno calcolato come Covid-19 abbia causato la perdita complessiva di 1,2 milioni di anni di vita.
Secondo i ricercatori, un sesto degli anni di vita persi negli Usa è attribuito a New York, che allora fu l’epicentro dell’epidemia. Un altro fattore significativo sono le condizioni mediche preesistenti.
I maschi ne hanno generalmente di più rispetto alle femmine e hanno rappresentato circa il 55% dei decessi attribuiti al Covid-19.
I ricercatori hanno notato come queste condizioni di malattie già presenti tra le vittime della pandemia di Covid abbia ridotto l’aspettativa di vita prevista del 25%
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