MILANO – Il top manager abruzzese Massimo Caputi è tra gli indagati nell’inchiesta milanese, che ha portato all’arresto del generale dei carabinieri Oreste Liporace, ora sospeso, e dell’imprenditore Ennio De Velli. Lo riferisce il quotidiano digitale Affari Italiani it.
Caputi, presidente di Federterme, classe 1952, chietino, premiato nel 2o21 a Pescara con il Delfino d’oro, respinge ogni sospetto, ma sarebbe accusato di corruzione in uno dei tanti capitoli dell’inchiesta, condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf e coordinata dal pm Paolo Storari, che riguardano il dirigente del Ministero delle Infrastrutture Lorenzo Quinzi, indagato anche lui. Da quanto riferisce il quotidiano digitale, infatti, a Caputi sarebbe contestato di aver ricevuto, attraverso Quinzi, un finanziamento da circa 700mila euro per le terme di Chianciano e in cambio avrebbe assunto, stando alle indagini, un’amica di Quinzi.
Nell’inchiesta si ipotizzano i reati, tutti da provare, di traffico di influenze illecite, corruzione, emissione di fatture inesistenti e turbata libertà’ degli incanti. Indagato anche il capo-dipartimento del ministero delle Infrastrutture. L’ordinanza di arresti domiciliari è a carico di Oreste Liporace, comandante dei carabinieri del secondo reggimento allievi, marescialli, brigadieri di Velletri (Roma) per corruzione, turbativa e false fatture su un appalto da quasi 700mila euro per servizi di pulizia della caserma affidato, fino al 2021, all’impresa Fabbro. Stando all’ordinanza del gip Domenico Santoro, il generale sarebbe stato corrotto con 22mila euro, borse di lusso, noleggi auto, biglietti per lo stadio Olimpico e per la Scala di Milano.
Caputi, azionista di maggioranza di Terme di Chianciano oltre che presidente Federterme, ha diffuso una nota: “In riferimento alle notizie di stampa relative alla inchiesta della Procura di Milano, si assicura piena collaborazione con i magistrati e fiducia totale nel loro operato, nella convinzione che si chiarirà presto la mia posizione personale, essendo totalmente estraneo ai fatti ipotizzati”.
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