COSPITO: MELONI, “STATO NON TRATTA, RESTI A 41 BIS”. A ROMA FACOLTÀ DI LETTERE OCCUPATA

3 Febbraio 2023 08:54

Pescara - Cronaca

ROMA – “Esattamente come abbiamo sempre detto che lo Stato non tratta con la mafia, lo Stato non tratta neanche con il terrorismo”.

Lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, a Diritto e rovescio, su Rete4, sul caso di Alfredo Cospito, l’anarchico insurrezionalista pescarese, detenuto in regime di 41 bis, da cento giorni allo sciopero della fame.

“Se stabilissi il principio che chiunque sta al 41 bis fa lo sciopero della fame e io lo tolgo dal 41 bis, noi – ha continuato – domani quanti mafiosi avremmo che fanno lo sciopero della fame? E se non tiriamo fuori quei mafiosi che fanno lo sciopero della fame al 41 bis altrimenti ci fanno saltare le macchine, quante macchine salterebbero?”.

Cospito è stato arrestato per l’attentato del 7 maggio 2012, a Genova, all’allora amministratore delegato dell’Ansaldo Roberto Adinolfi; poi un altro arresto nel 2016 in un’inchiesta su attentati e pacchi bomba ai politici: contestate 50 azioni terroristiche in 13 anni, compresi gli ordigni sotto casa di Romano Prodi (nel 2003 presidente della Commissione europea) e i pacchi esplosivi inviati agli ex sindaci di Bologna Sergio Cofferati e Torino Sergio Chiamparino; è accusato anche dell’attentato nel 2006 contro la Scuola carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo.

Alfredo Cospito può restare al 41 bis oppure tornare al regime di alta sicurezza, con tutte però le dovute cautele. Ha una conclusione aperta, che si affida alle valutazioni dell’autorità politica, il parere consegnato dalla Procura nazionale antimafia e antiterrorismo al ministro della Giustizia Carlo Nordio. Un documento lungo una decina di pagine che – a quanto si è appreso – non dà dunque un’indicazione netta, pur ribadendo che fu fondata la decisione del 5 maggio del 2022 di applicargli il carcere duro.

La Direzione Distrettuale Antimafia di Torino ha inoltrato al ministero della Giustizia il parere sul 41 bis per l’anarchico Alfredo Cospito. Nulla è trapelato sul contenuto del parere. Il parere della Dda subalpina arriva a seguito dell’istanza presentata nelle scorse settimane al ministero della Giustizia dall’avvocato difensore di Cospito, Flavio Rossi Albertini. Il 41 bis per l’anarchico era stato disposto dal ministero il 4 maggio 2022 – quando la guardasigilli era Marta Cartabia – dopo un’istruttoria in cui, fra l’altro, erano state acquisite due annotazioni della Dda del 10 dicembre 2020 e del 4 aprile 2022.





Parere contrario alla revoca del 41 bis ad Alfredo Cospito è stato dato al ministero della Giustizia dal procuratore generale del Piemonte, Francesco Saluzzo. Lo si apprende da fonti qualificate, secondo le quali il documento conterrebbe dei riferimenti alla necessità di monitorare costantemente le condizioni di salute del detenuto.

Il 41 bis per l’anarchico era stato disposto dal ministero il 4 maggio 2022 – quando la guardasigilli era Marta Cartabia – dopo un’istruttoria in cui, fra l’altro, erano state acquisite due annotazioni della Dda del 10 dicembre 2020 e del 4 aprile 2022. Parere contrario alla revoca del 41 bis ad Alfredo Cospito è stato dato al ministero della Giustizia dal procuratore generale del Piemonte, Francesco Saluzzo. Lo si apprende da fonti qualificate, secondo le quali il documento conterrebbe dei riferimenti alla necessità di monitorare costantemente le condizioni di salute del detenuto.

E’ stata anticipata al 24 febbraio l’udienza in Cassazione sull’istanza presentata dal difensore di Cospito dopo il no al reclamo contro il 41 bis dichiarato da Tribunale di Sorveglianza di Roma.

“Dopo oltre 105 giorni di sciopero della fame la situazione è estremamente critica. Attendiamo le determinazioni ma qualcuno faccia sapere in tempi rapidi ad Alfredo Cospito se il provvedimento verrà revocato. Non c’è più tempo”. Lo ha detto l’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore dell’anarchico Alfredo Cospito, prima di un evento a Milano. Cospito oggi “l’ho trovato come una persona che non si alimenta da 105 giorni – ha concluso – è un uomo provato da questo lungo sciopero”.

Meloni è però ferma nelle sue posizioni: “Una cosa interessante che non si è notata: Cospito nel 1991, già in carcere, decise di fare lo sciopero della fame, e venne graziato. Lo Stato lo ha graziato ed è andato a sparare a della gente. Non stiamo parlando di una vittima, per come la vedo io. È possibile che oggi ritenga che tornando a fare lo sciopero della fame, potrebbe…”.

E ha aggiunto: “Penso che bisogna fare un po’ di chiarezza. Chi è Alfredo Cospito? È un anarchico, in carcere perché condannato per il reato di strage e perché tra le altre cose ha sparato alle gambe di un dirigente di Ansaldo nucleare. Cospito finisce al 41 bis perché durante la detenzione mandava o trovava il modo di fare arrivare messaggi agli anarchici che erano fuori dicendo ‘continuate la lotta, organizzatevi'”, ha detto la premier.

“Il 41 bis è un istituto preciso che viene preso in considerazione in base alla gravità del reato e alla capacità che si ha di comunicare con l’esterno e se c’è una pericolosità in quella comunicazione – ha aggiunto -. Cospito per questo finisce al carcere duro e comincia a fare lo sciopero della fame non solo perché rifiuta il carcere duro ma anche perché rifiuta l’istituzione del carcere”.





Intanto a Roma Lettere occupata. “Al fianco di Alfredo, contro il 41bis”. Questo lo striscione esposto sulla facciata della facoltà di Lettere della Sapienza, al termine dell’assemblea in solidarietà ad Alfredo Cospito, contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo, gli studenti hanno annunciato che occuperanno la facoltà. “Tutti e tutte libere”, il coro degli studenti.

“L’udienza in Cassazione è stata anticipata al 24 febbraio ma Cospito potrebbe morire prima. Se Alfredo morirà la lotta continuerà e sarà ancora più determinata”. Lo ha detto uno dei componenti dell’Assemblea permanente di solidarietà con Alfredo Cospito nel corso dell’assemblea pubblica alla Sapienza, a cui partecipano collettivi, i movimenti Cambiare Rotta, Osa e anarchici.

“È stato detto che lo Stato non si arrende ma è solo grazie alla mobilitazione che siamo riusciti ad avere qualche cosa, altrimenti Alfredo sarebbe morto nel carcere di Bancali”, ha aggiunto. “Gli anarchici non fanno trattative con lo Stato. Alfredo non fa trattative con lo Stato -ha aggiunto l’esponente dell’assemblea- Alfredo parla con i mafiosi? Certo, essendo rinchiuso al 41 bis è chiaro che parli con i mafiosi, se fosse in un convento parlerebbe con i frati. Lui ha rotto le dinamiche del 41 bis e continua a parlare con i detenuti delle altre celle nonostante non possa farlo, è la sua forma di protesta”.

 Cospito è in un “gruppo di ‘socialità’ composto da tre persone – afferma il suo difensore che lo ha incontrato ad Opera – con grandi problemi di salute e quindi è sostanzialmente da solo, 24 ore su 24 relegato all’interno della cella”. L’avvocato Flavio Rossi Albertini afferma inoltre che sabato è stato notificato a Cospito il rigetto dell’istanza di differimento pena da parte del magistrato di Sassari dove era detenuto fino a lunedì.

“E’ accaduto un fatto molto singolare: Alfredo Cospito aveva predisposto uno scritto da inviare alle autorità che possono riceverli per vigilare contro la tortura, contro i trattamenti inumani e degradanti. Questo foglio contenuto in un block notes gli è stato sottratto, trattenuto, sequestrato da parte del nuovo istituto di Opera. Gli hanno, inoltre, sottratto i libri che provenivano dal carcere di Bancali e quindi non ha più niente da leggere e tanto meno da scrivere”.

“Alfredo è sempre più magro, ha perso 45 chili. La situazione si sta estremamente complicando e si sta andando oltre la soglia critica. E’ assolutamente determinato ad andare avanti ma è consapevole che ciò porterà a delle conseguenze irreparabili”, afferma l’avvocato Albertini.

 

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