COSTA TRABOCCHI: “IN ARRIVO ALTRA COLATA CEMENTO, AD ACQUABELLA 10 EDIFICI AL POSTO DI OLIVETI”

6 Dicembre 2024 14:37

Chieti - Cronaca

CHIETI –  “La cementificazione del litorale abruzzese e in particolare della rinomata Costa dei Trabocchi continua senza sosta: sul promontorio dell’Acquabella a Ortona presto spunteranno ben 10 edifici a 2 piani, un ristorante, 2 piscine. Migliaia e migliaia di metri cubi di cemento su un’area complessiva di circa 12.000 metri quadrati oggi coperta da olivi”.





A rivelarlo Italia Nostra, Ortona Sostenibile, il Coordinamento TuViva, il Forum H2O, l’Ass. Storia Patria di Ortona e la Scuola San Giorgio coop sociale che sollevano forti dubbi sull’operato degli enti preposti sulle autorizzazioni di quello che viene presentato come un Villaggio Turistico, in considerazione di quanto emerso con un accesso agli atti.

“Gli olivi secolari dovrebbero fare spazio ad una colata di cemento, in un’area adiacente alla Riserva Regionale dell’Acquabella, esattamente all’interno di una zona proposta dal Consiglio Comunale per essere inserita nella rete Natura 2000 come Sito di Interesse Comunitario (SIC) nell’ambito del progetto Life Nature “Calliope” finanziato dalla Regione Abruzzo costato 1.928.505 euro per studi e attività di conservazione della Natura. Un vero controsenso e per questo le associazioni si aspettano una chiara presa di posizione dei soggetti che hanno beneficiato di questi fondi”, si legge nella nota.

Ad avviso delle associazioni “il progetto non solo minerà la bellezza residua di un territorio già sin parte trasformato ma interferirà negativamente anche con un luogo di altissimo valore storico e simbolico: il Cimitero Canadese, eretto a ricordo dei caduti della Battaglia di Ortona durante la Seconda Guerra Mondiale e situato nel verde a soli circa 200 metri dall’area che verrà stravolta dal progetto”.





Tra le molte incongruenze spicca il comportamento del Comune, “che in passato ha proposto appunto con una sua delibera del Consiglio Comunale la designazione dell’area come SIC, riconoscendone il valore ambientale, inviando la documentazione alla Regione per il passaggio al Ministero dell’Ambiente e, infine, all’Unione Europea per il definitivo inserimento nella rete Natura 2000. Nonostante questo iter, che certifica l’importanza strategica dell’area per la conservazione della biodiversità, il Comune ha rilasciato autorizzazioni che contraddicono palesemente tale indirizzo”.

Le associazioni sottolineano infine che “il mercato turistico sta evolvendo verso modelli più sostenibili e autentici, basati sulla valorizzazione del territorio, delle tradizioni locali e delle esperienze immersive. I villaggi turistici, un tempo centrali nell’offerta turistica, rappresentano oggi un modello superato e non rispondono più alle esigenze dei turisti moderni, sempre più orientati verso il turismo lento, esperienziale e rispettoso dell’ambiente. Puntare su un progetto anacronistico, quale il villaggio turistico, in un’area di così alto valore ambientale e storico è non solo dannoso, ma anche strategicamente errato”.

 

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