COSTO ENERGIA: AUMENTI DEL 40%, “PESANO INCENTIVI A RINNOVABILI CHE NON COPRONO FABBISOGNO”

14 Settembre 2021 09:12

Regione - Abruzzo, Cronaca

L’AQUILA – Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, a partire dal primo ottobre aumenterà del 40%. Queste cose vanno dette, abbiamo il dovere di affrontarle’, avverte il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Il nodo è il prezzo del gas che ‘aumenta a livello internazionale perché aumenta anche il prezzo della CO2 prodotta. Il governo è impegnato per la tutela delle famiglie’, ha aggiunto. Allarme bollette anche in Spagna, dove oggi Sanchez proporrà alcune misure di contenimento.

Già a luglio, come detto, ha abbassato la bolletta di 1,2 miliardi di euro. Soldi presi dalle aste per la Co2. Un meccanismo che potrebbe essere replicato anche prima di ottobre, quando è previsto un nuovo balzo del prezz

“I prezzi del gas e dell’elettricità sono ai massimi”, spiega al quotidiano il Mattino Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia.





“Un terzo dell’aumento del prezzo dell’elettricità di questa estate, volendo semplificare – spiega Tabarelli – è dovuto al prezzo della CO2.  Le imprese che hanno produzioni che emettono anidride carbonica nell’aria, devono acquistate un “diritto a inquinare”. Un certificato il cui costo è destinato a salire man mano che i tetti alle emissioni si abbassano. Inoltre nel pacchetto Fit for 55 della Commissione europea, ossia il piano di decarbonizzazione per abbattere le emissioni del 55 per cento entro il 2030, è previsto che anche i consumatori dovranno acquistare i certificati per i loro impianti di riscaldamento e per il trasporto. Altri oneri che rischiano di scaricarsi sulle bollette”.

Oneri, scrive il Mattino, che “iniziano a diventare troppo stretti per poter contenere tutto: dai disincentivi alle fonti fossili, agli incentivi alle rinnovabili, dai costi delle reti, fino al mantenimento in funzione di centrali elettriche solo per garantire che l’energia arrivi in maniera continua nelle case degli italiani, visto che quella prodotta con fotovoltaico ed eolico è, inevitabilmente, legata alla presenza di sole e vento che non sono costanti. Si tratta, ancora una volta, dei cosiddetti oneri di sistema. Per capire quanto questi incidano, basta considerare che la bolletta “complessiva” degli italiani vale poco più di 40 miliardi. I soli incentivi alle fonti rinnovabili pesano per 14 miliardi, anche se in prospettiva sono destinati a diminuire e intanto il costo delle rinnovabili si è molto ridotto”.

“Il problema -, spiega ancora Tabarelli -, è abbastanza semplice. Di notte non ho il sole, ho bisogno quindi degli accumuli, delle batterie. Ma le batterie di grandi dimensioni adatte al sistema elettrico di un Paese non esistono. Per questo servono degli impianti che stanno lì pronti per essere attivati nel momento del bisogno. Impianti che vanno a gas”.





Il gas insomma “serve per tenere in piedi il sistema italiano ed europeo. Ma anche l’Asia sta riducendo l’uso del carbone spostandosi verso il gas, facendo schizzare domanda e prezzi. In qualche misura, insomma, anche l’impennata della materia prima è correlata alle scelte strategiche della transizione”.

 

 

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