COVID ABRUZZO: A BISENTI TORNA INCUBO ZONA ROSSA, PREOCCUPANO CONTAGI A L’AQUILA, TERAMO, CELANO E FRANCAVILLA

20 Ottobre 2020 12:27

- Abruzzo

TERAMO – In Abruzzo torna lo spettro di zone rosse, e ancora una volta nella Val fino in provincia di Teramo, e segnatamente a Bisenti, che ha già conosciuto l’isolamento totale durante la prima ondata di pandemia da coronavirus.

Il direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia, ha detto infatti che “ci sono troppi casi di positivi in rapporto alla popolazione e vorremmo intervenire”.

I positivi  sono del resto 50, su una popolazione di 1.750.  Tutto sarebbe nato da un matrimonio del 4 ottobre, che ha diffuso il contagio tra i numerosi invitati.

Quello di Bisenti è solo uno dei fronti caldi dell’emergenza coronavirus in Abruzzo, dove ieri si sono registrati 159 nuovi casi, di età compresa tra uno e 92 anni.

Con i nuovi casi emersi nelle ultime ore, 80 sui 159 totali a livello regionale, la provincia dell’Aquila, con 1.367 persone colpite dal Covid-19 dall’inizio dell’emergenza, sale al secondo posto della classifica abruzzese e supera il Chietino (1.347)  terzo il il Teramano con 1.333.

In testa, per numero complessivo di casi, 2.204, resta la provincia di Pescara, territorio considerato, nella fase primaverile, il più colpito del centro Sud Italia in relazione al numero degli abitanti. Nelle ultime settimane, però, la crescita registrata nel Pescarese è tutto sommato contenuta.

A metà agosto i casi nell’Aquilano, territorio rimasto sempre in ultima posizione, erano meno di 300, ma nel giro di due mesi c’è stata una rapida impennata.





Prima il focolaio estivo in Valle Peligna, poi la ripresa della circolazione del virus sul territorio e, in particolare, nelle aree interne, ora il focolaio nella Marsica e, soprattutto, quello nel capoluogo di regione: il risultato è che il territorio provinciale, quello che per mesi, nella fase primaverile dell’emergenza, aveva fatto registrare i numeri più bassi, oggi è uno di quelli che preoccupa di più gli esperti.

L’Aquila città, come accade ormai da giorni, è la località tra le più colpite, con 30 nuovi casi.

Nel capoluogo massima allerta all’ospedale San Salvatore, dopo i 20 contagi di Ortopedia, tra medici, infermieri, operatori sanitari e pazienti,

I ricoverati positivi, asintomatici, sono rimasti in reparto, sei le persone in terapia intensiva.   Gli altri sono stati dirottati tra Sulmona e Avezzano. Sospese le attività urgenti e programmate per effettuare i tamponi di controlli.  Si sta attuando il turnover dei posti letto, anche attraverso l’utilizzo della piastra del Progetto Case di Roio destinata alla quarantena.

Anche la provincia di Teramo sta facendo registrare una crescita rapida: a metà agosto i casi complessivi erano la metà.

Nel teramano situazione critica a Montorio al Vomano: 47 i casi su circa ottomila abitanti. Tra le persone contagiate vi sono anche diversi medici.

A Celano nella Marsica 24 nuovi casi di Covid-19,  hanno partecipato a un banchetto di matrimonio e ad una festa di 18 anni

Il totale dei contagiati nel territorio comunale sale a quota 90. “Dalla ricostruzione epidemiologica fatta con la Asl e il nostro punto Covid comunale, possiamo affermare che gli attuali 90 positivi di Celano fanno parte di 32 familiari circoscritti, su un totale di circa 5.000 famiglie, due sono i pazienti ricoverati in ospedale, ha detto il sindaco Settimio Santilli.





Salgono a 21 i casi di positività al coronavirus sul territorio di Francavilla, con un aumento di 5 unità rispetto a quanto registrato durante lo scorso fine settimana. La notizia arriva direttamente dagli uffici comunali, da dove fanno sapere che una signora di 71 anni è ricoverata in ospedale.  In un hotel cittadino si trovano ancora i 17 poliziotti, provenienti da fuori regione e in servizio al Giro d’Italia, risultati contagiati a seguito dei test effettuati all’inizio della scorsa settimana.

La curva del coronavirus continua a salire anche ad Avezzano dove ieri si sono registrati 15 casi. Una dipendente del presidio giudiziario è risultata positiva e ieri è rimasta chiusa la cancelleria del dibattimento penale. Questa mattina è prevista la sanificazione dei locali del Tribunale di Avezzano e non si esclude che vengano rinviate le udienze.

Il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto ha fatto il punto della situazione

“Per quanto riguarda la nostra Città, l’incremento delle ultime settimane è proporzionalmente in linea con l’evoluzione epidemiologica generale e si manifesta in tutte le sue specificità e criticità rispetto alla prima fase. Sulla base dei dati che abbiamo ricostruito e rielaborato come Amministrazione comunale, fra i nostri residenti, alla data odierna registriamo 74 casi positivi riscontrati, di cui 10 ricoverati (4 presso l’Ospedale Mazzini, 6 nella struttura RSA Bellocchio) e 64 in isolamento domiciliare sotto la sorveglianza attiva del SIESP che sta ricostruendo, con oggettiva difficoltà, i contatti stretti dei giorni precedenti di ciascuno di essi. Ad oggi il numero dei guariti della seconda fase emergenziale è pari a 7 persone.”

“Da un’analisi svolta con i nostri uffici, che ringrazio, emerge che l’età media dei casi positivi domiciliati è decisamente più bassa rispetto alla prima fase ed è pari a 45 anni.

In particolare, nella fascia tra i 20 e i 50 anni è ricompreso più del 63% dei soggetti positivi (il 25% dei casi fra i 30 e i 40 anni).  Tra i casi domiciliati, la percentuale dei casi ricompresi tra 0 a 20 anni è la stessa di quelli relativa alla fascia tra 70 e 90 anni (11%), evidenziando ancor di più la diversa distribuzione attuale del contagio” ha riferito D’Alberto.

“Come più volte detto, questa fase si caratterizza per un abbassamento dell’età anagrafica dei cittadini contagiati, con il duplice effetto di rendere ancor più complessa l’azione di argine nei confronti della diffusione del virus e di spingere tutta la nostra comunità, soprattutto nelle fasce più giovani, all’innalzamento della soglia di attenzione e al puntuale rispetto di tutte le regole di sicurezza e prevenzione della salute di ciascuno di noi e della intera collettività, con l’intento principe di preservare la continuità dell’attività scolastica, in presenza e in sicurezza.”

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