COVID: ABRUZZO ARANCIONE CON 23 COMUNI ROSSI, DA DOMANI TORNA LA DAD IN TUTTE LE SCUOLE

COVID: GLI EFFETTI DELL'ORDINANZA MARSILIO DI IERI SERA, MASSIME RESTRIZIONI RESTANO A PESCARA E CHIETI, A MONTESILVANO, SPOLTORE, LANCIANO, FRANCAVILLA E ORTONA; MONITORAGGI ENTRO 48 ORE AD ATESSA, GUARDIAGRELE, SILVI, PINETO E ROSETO. NELL'ULTIMO BOLLETTINO ALTRI 9 MORTI, DIMUNUISCE PERCENTUALE CONTAGI SU TAMPONI, RESTA OLTRE SOGLIA DI EMERGENZA OCCUPAZIONE TERAPIE INTENSIVE

28 Febbraio 2021 09:30

Chieti - Sanità

L’AQUILA –  L’Abruzzo che resta arancione in provincia di Teramo e L’Aquila, con 13 comuni del Pescarese, 9 del Chietino e uno dell’Aquilano, su cui sono in vigore da oggi le massime restrizioni, quelle da zona rossa.

Da domani, in ogni caso, scuole chiuse in tutto l’Abruzzo, dalle elementari alle superiori, con ricorso alla didattica a distanza. Resteranno invece aperte scuole d’infanzia e gli asili nido. Per le scuole continua del resto ad esserci, da parte delle Asl e del Comitato tecnico scientifico, la conferma dell’incremento dei contagi nella fascia in età scolare, come si sta verificando anche a livello nazionale.

Questo l’effetto prima del decreto del ministro della Salute Roberto Speranza, che ha classificato l’Abruzzo “arancione”  poi ieri sera dell’ordinanza del presidente della Regione, Marco Marsilio, che ha rinnovato il regime di zona rossa non più per l’intera provincia di Pescara e Chieti, le più colpite dalla terza ondata, ma solo per quei Comuni che continuano a mostrare una persistenza nei contagi e un’incidenza troppo elevata.

L’ordinanza di chiusura delle scuole, sarà in vigore “sino a diverso provvedimento”, e dice quanto segue: “nel territorio della Regione Abruzzo le attività scolastiche e didattiche di tutte le classi delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, statali e paritarie, si svolgono esclusivamente con modalità a distanza. Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza per lo svolgimento di attività laboratoriali o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del Ministro dell’Istruzione n. 89 del 7 agosto 2020 e dall’ordinanza del Ministro dell’Istruzione 134 del 9 ottobre 2020, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata”.

La provincia di Chieti torna dunque in zona arancione ma per  il capoluogo Chieti, Bucchianico, Francavilla, Lanciano, Miglianico, Ortona, San Giovanni Teatino, Torrevecchia Teatina e Ripa Teatina, restano le restrizioni della zona rossa. Guardiagrele e Atessa sorvegliate speciali con aggiornamenti nelle prossime ore.

Restano in lockdown, nella  provincia di Pescara, il capoluogo Pescara, Caramanico Terme, Cepagatti, Città Sant’Angelo, Lettomanoppello, Manoppello, Montesilvano,  Pianella, Picciano, Scafa, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Spoltore e Turrivalignani. Arancioni tutti gli altri comuni.





In provincia dell’Aquila in zona rossa c’è il solo comune di Ateleta.

Le Asl di Chieti e Teramo, poi, dovranno sottoporre a “specifico monitoraggio del rischio di trasmissione virale, con rivalutazione entro 48 ore”, Atessa, Guardiagrele, Silvi, Pineto e Roseto.

Le Asl dell’Aquila, Teramo Chieti e Pescara dovranno effettuare poi un monitoraggio anche oltre il limite delle 48 ore, a Pizzoli, Sulmona, in provincia dell’Aquila, Altino, Torino di Sangro, Orsogna, Vasto e San Salvo, in provincia di Chieti, Collecorvino, Loreto Aprutino in provincia di Pescara, a Teramo, Tortoreto Castellalto, Mosciano Sant’Angelo, Notaresco e Alba Adriatica, in provincia di Teramo.

Se i dati dovessero essere oltre la soglia di guardia, scatteranno misure da zona rossa anche in questi comuni.

In base all’ultimo bollettino sono 355 nuovi positivi registrati in Abruzzo nelle ultime ore,  su 5.080 tamponi. questo significa che rapporto tra test molecolari e positivi scende al di sotto del 6.98% con i nuovi casi quasi dimezzati rispetto al giorno precedente. Venerdì la percentuale di positivi era stato del 10.19%.

Di questi, 160 sono stati diagnosticati in provincia di Chieti, 84 in provincia di Pescara, 55 si trovano in provincia dell’Aquila, e 51 nel Teramano. 5 invece sono residenti fuori regione o con residenza in accertamento. Il bilancio dei pazienti deceduti registra 9 casi, e sale a 1.698, 6 i morti nella provincia di Pescara e 3 della provincia di Chieti. Tra i decessi anche un 51enne di Montesilvano.

Il Comune con il maggior numero di contagi è stato quello di Chieti con 36 casi, seguito da Pescara 31, Lanciano 18, Giulianova 14, Teramo 12, Francavilla al Mare 11, Torrevecchia Teatina e Vasto 10.





Dato incoraggiante è che i ricoveri sono passati da 689 a 688,  Resta la carenza di posti letto in terapia intensiva, 77 dei quali sono occupati su un totale di 204 con un tasso di occupazione è al 38% a fronte di una soglia di allarme del 30%.

Sono 23 in tutto i ragazzi in età scolare, dalle elementari alle superiori, che hanno contratto il coronavirus negli ultimi 15 giorni a L’Aquila. Gli ultimi tre sono stati registrati ieri in un complesso di Scoppito.

Marsilio ha poi chiesto a gran voce certezze sui ristori da parte del governo Draghi.

“Per quanto riguarda i ristori il Ministro Speranza, tramite il Capo di Gabinetto – ha detto il presidente -, mi ha scritto una lettera rinnovando l’impegno del Governo a indennizzare tutte le attività colpite da qualsiasi forma di restrizione, sia regionale sia nazionale. Abbiamo così ottenuto anche per iscritto l’impegno del Governo e attendiamo che nei prossimi giorni finalmente il Consiglio dei Ministri partorisca questo nuovo decreto. La mia richiesta al Governo, oltre che l’auspicio, è che ci sia una copertura ampia di tutte le attività colpite dalla chiusura, così da poter associare al massimo rigore nella lotta sotto il fronte sanitario anche la massima copertura economica, così che questa battaglia si possa vincere senza contrasti e senza aggravare i problemi”, ha sottolineato il presidente Marsilio.

Avere però chiuso, per tempo, le due province ha impedito il dilagare della variante inglese che le ha colpite. “La variante inglese, con la sua velocità di trasmissione, è molto insidiosa. L’attuale normativa sulla zona rossa riesce al massimo a pareggiare il conto, ad arginare l’aumento dei contagi, ma non abbassa la curva. E questo è un problema reale con cui dobbiamo confrontarci”.

Anche Marsilio è “tra coloro che richiedono di incrementare le vaccinazioni in quelle zone in cui si registra una forte presenza della variante inglese. Altrimenti non riusciamo a fermarla. Capisco che, in una fase in cui c’è carenza di dosi di vaccino, chiedere di inviarne un numero maggiore a determinate aree possa causare problemi”. Ma questa “è l’unica arma che abbiamo oggi”.

Gli ospedali in Abruzzo sono in sofferenza “in tutta la regione, come conseguenza del sovraccarico di Pescara e Chieti che non riescono ad assistere tutti i pazienti. Stiamo ridistribuendo i malati di Covid-19 anche su Teramo e L’Aquila, ma anche in queste province gli ospedali sono al limite”. Se arriva un’altra spallata, è “difficile resistere da soli”, prosegue Marsilio.

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