LANCIANO – Il gip di Lanciano ha archiviato la doppia e parallela indagine sulla gestione sanitaria durante il Coronavirus all’ospedale di Lanciano e in diverse Rsa per anziani, sia della città che in altri comuni.
Nelle varie fasi della pandemia, a partire dal 2020, ci furono contagi e decessi sia di pazienti del Renzetti che delle case di riposo. Ovunque i contagi colpirono anche medici e infermieri.
“Non sono emerse responsabilità”, precisa il procuratore Mirvana Di Serio che ha chiesto le archiviazioni a seguito di indagini di polizia giudiziaria delegate al Nas.
Si è trattata di una lunga inchiesta contro ignoti che ha coperto tutte le fasi drammatiche della pandemia che solo a Lanciano ha portato a 120 decessi. Poi ci sono stati i 200 morti registrati negli innumerevoli comuni frentani, Rsa comprese.
Quanto all’ospedale di Lanciano, la Di Serio ha verificato se la struttura fosse stata abbandonata a se stessa, cioè senza che abbia avuto alcunché di fattivo supporto da parte della Asl Lanciano -Vasto – Chieti in un momento molto delicato.
Il Renzetti era anche l’unico ospedale No Covid ma i contagi si moltiplicavano. Vennero presentati esposti e denunce, anche sulla carenza di dispositivi di protezione; tra i primi a puntare il dito con denunce furono il sindacato Usb e Francesco Taglieri (M5S), vice presidente della commissione Sanità della Regione Abruzzo, attuale capogruppo.
Col Covid imperante in corsia chiusero e furono disinfettati i reparti di Ortopedia, Medicina, Utic e Otorino. Il procuratore Di Serio acquisì pure gli inutili tentativi dei primari, sentiti come persone informate sui fatti, di farsi sorreggere durante l’emergenza.
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