PESCARA – Continuano a migliorare rapidamente i numeri dell’emergenza Covid-19 in Abruzzo.
La regione ha tutti i numeri per passare in zona gialla, in vista delle riaperture previste a partire da lunedì 26 aprile.
Fanno eccezione quei Comuni – al momento 28 – per cui è stata disposta la zona rossa dal presidente della Regione, Marco Marsilio.
I nuovi casi accertati nelle ultime ore sono 163. Sono emersi dall’analisi di 4.859 tamponi molecolari: è risultato positivo il 3,35% dei campioni, una delle percentuali più basse delle ultime ore. Scendono velocemente i ricoveri, che passano dai 545 di ieri ai 524 di oggi. Due i decessi, che fanno salire il totale delle vittime a 2.347.
I nuovi positivi hanno età compresa tra un mese e 95 anni. Quelli con meno di 19 anni sono 32: sette in provincia dell’Aquila, sette in provincia di Pescara, 14 in provincia di Chieti e quattro in provincia di Teramo. I due decessi riguardano una 65enne e un 87enne della provincia di Pescara. Gli attualmente positivi sono 9.514 (+9): 474 pazienti (-20) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva e 50 (-1, con 2 nuovi ricoveri) sono in terapia intensiva.
Al momento il tasso di occupazione dei posti letto è pari al 26% per le terapie intensive, a fronte di una soglia di allarme del 30%, e al 32% per l’area non critica, rispetto a un valore limite del 40%. Gli altri 8.990 attualmente positivi sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl (+30). I guariti sono 57.951 (+151). Dei 69.812 casi complessivamente registrati in Abruzzo, 17.397 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+55), 17.858 in provincia di Chieti (+49), 17.652 in provincia di Pescara (+21), 16.158 in provincia di Teramo (+34) e 555 fuori regione (+2), mentre per 192 (+1) sono in corso verifiche sulla provenienza. Continua a scendere l’incidenza settimanale dei casi per centomila abitanti, che a livello regionale arriva a quota 100, a fronte di un livello di guardia fissato a 250.
Bassissimo il dato della provincia di Pescara, che con un dato pari a 44 continua ad essere quella in Italia con la migliore incidenza settimanale. Segue il Chietino, con 83. Poi ci sono il Teramano (133) e l’Aquilano (140). Proprio nelle province di Teramo e L’Aquila si trovano i 28 comuni inseriti in zona rossa: 20 nella prima e otto nella seconda. La mappa delle maggiori restrizioni potrebbe essere ridefinita dopo la nuova riunione dell’Unità di crisi, che si terrà, come di consueto, venerdì.
“Ci siamo riuniti più volte e questa richiesta di chiedere lo spostamento del coprifuoco alle 23 è una posizione che in conferenza delle Regioni abbiamo sostenuto tutti, da nord a sud, da destra a sinistra, non ho sentito voci contrarie”, ha detto il presidente Marsilio ospite al Tg4.
“Non mi sembrava una cosa così rivoluzionaria da non poter essere accolta a fronte di una richiesta unanime. Si sta facendo un decreto legge che prolunga lo stato di emergenza al 31 luglio e pensare che nei mesi di giugno e luglio si debba tornare a casa alle 22 e non concedere un’ora in più mi sembra francamente eccessivo”.
E sulle riaperture: “Il danno economico inflitto dalla pandemia e dalle chiusure non è stato minimamente compensato con ristori e sostegni. Se ci fosse una capacità maggiore di aiutare le attività saremmo anche tutti un po’ più sereni nell’accettare qualche altra settimana di restrizioni, ma ormai non ce lo possiamo più permettere”.
Per quanto riguarda il “greenpass”, o “certificato verde” per gli spostamenti, Marsilio ha aggiunto: “Spero che non sia un ulteriore appesantimento burocratico, l’ennesimo certificato, l’ennesima documentazione, anche se condivido l’esigenza di ‘liberare’ quella parte di popolazione che si sarà vaccinata o immunizzata e che ha tutto il diritto di muoversi e soprattutto può aiutare a rigenerare un minimo l’economia”.
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