COVID E INFLUENZA: GRIMALDI, “TROPPI POCHI VACCINI. INSINUARE DUBBI METTE A RISCHIO VITA PERSONE”

13 Gennaio 2024 14:42

L'Aquila - Sanità

L’AQUILA –  “Dopo le importanti campagne vaccinali, che ci hanno consentito di affrontare la pandemia del covid, purtroppo quest’anno si è allentata la presa, e c’è una tendenza delle persone a non vaccinarsi. Questo fenomeno sta incidendo negativamente anche sulle vaccinazioni antinfluenzali, ma non dobbiamo dimenticarci però che l’influenza nella forma che si sviluppa quest’anno ha conseguenze severe per le persone anziane, e con patologie”.





Lo afferma Alessandro Grimaldi, capo dipartimento di Medicina della Asl provinciale dell’Aquila, primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Salvatore del capoluogo regionale. Grimaldi è anche il segretario regionale del sindacato dei medici Anaao.

A confermare le parole di Grimaldi i dati: l’Abruzzo con 1.403 casi di covid ha la seconda incidenza di contagio sulla popolazione più alta in Italia, pari a 110 su 100mila abitanti. In prima posizione il Lazio con 128, mentre la media delle regioni italiane è di 66, tenuto conto che i positivi sono 38.736. Va detto però che l’incidenza sta calando, si pensi che a metà dicembre in Abruzzo era sopra i 250 e soprattutto il virus oramai rappresenta un pericolo per le persone anziane e con patologie pregresse, a rischio ricovero anche in terapia intensiva.

Ma le vaccinazioni sono però al palo: in base al più aggiornato monitoraggio della fondazione Gimbe, di fine dicembre, il richiamo del vaccino è stato infatti somministrato in Abruzzo finora soltanto al 2,6% della popolazione con età superiore agli 80 anni, contro una  media nazionale del 12,7%. Peggio fanno solo Calabria, Basilicata e Sicilia.





L’Abruzzo è poi tra le cinque regioni d’Italia con l’incidenza più alta di influenza, come attesta l’ultimo rapporto pubblicato da Respirvinet, l’organismo del ministero della Salute che monitora l’andamento delle epidemie. Il picco massimo, non ancora raggiunto, è atteso nei prossimi quindici giorni quando i virus respiratori e le forme para-influenzali costringeranno a letto migliaia di persone, non solo anziani e immunodepressi, che restano le categorie più a rischio.

“Ad incidere purtroppo anche pessime campagne novax – spiega Grimaldi -, eppure non andrebbe dimenticato che i vaccini sono stati una delle più grandi conquiste dell’umanità, non so dove saremmo senza. C’è anche  un po’ di stanchezza dopo anni di grave emergenza. Ma è una stanchezza che non ci possiamo permettere. Infatti gli ospedali sotto le feste erano pieni e milioni di italiani erano a letto. Anche oggi abbiamo difficoltà a reperire posti liberi. L’influenza ogni anno fa migliaia di morti e il vaccino è un’arma anche in questo caso fondamentale. Insinuare immotivati dubbi sui vaccini costa carissimo, in termini di vita delle persone, di tenuta del sistema sanitario, anche dal punto di vista economico”.

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