L’AQUILA – “Le manifestazioni di sabato scorso in tutta Italia contro l’orribile e anticostituzionale green pass, uno strumento di esclusione sociale e pure di ricatto nei confronti dei lavoratori, sono state provocate anche dalle recenti, gravissime e non veritiere parole del premier, Mario Draghi, sul Covid-19 e sui vaccini che di certo non è un personaggio che sta dalla parte del popolo. Una vergogna, insomma, aggravata dalle solite, false ricostruzioni fornite dai media che hanno addirittura parlato di ‘regia dell’estrema destra’ e di cortei di no-vax che sono, appunto, falsità”.
Durissimo l’intervento del giurista Ugo Mattei, professore di Diritto civile all’Università di Torino, di Diritto internazionale e comparato all’Hastings College of the Law dell’Università della California a San Francisco e candidato sindaco a Torino con la lista civica per i beni comuni “Futura Torino” su quanto sta accadendo in Italia, tra manifestazioni di protesta organizzate anche a Pescara, dove alcuni manifestanti si sono scagliati contro un gazebo di Forza Italia, e all’Aquila, contro il green pass e l’obbligo vaccinale, in un clima di tensione sulla gestione del Covid-19 da parte del governo.
“Io ho partecipato e sono intervenuto al ‘No paura day’ di Torino lo scorso 22 luglio – dice Mattei ad AbruzzoWeb – e so anche che cosa è accaduto sabato scorso anche qui a Torino: tutto il contrario di quello raccontato dai ‘soliti media’ che stravolgono la realtà e danno fiato al terrore che sparge il governo guidato dal banchiere Mario Draghi e dallo stesso Draghi, il cui curriculum è ben noto e certifica che è tutto fuorché un personaggio che sta dalla parte del popolo. Lo stesso Draghi che qualche giorno fa, parlando dell’obbligo vaccinale e del green pass ha detto cose di una gravità inaudita e soprattutto non vere” (“L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire. Sostanzialmente è così: non ti vaccini, ti ammali e muori. Oppure: non ti vaccini, contagi, lui o lei muore. E poi, senza vaccinazione si deve chiudere di nuovo tutto”, le parole del premier).
“Leggo, ad esempio su Repubblica, che dietro le manifestazioni di sabato c’è la regia dell’estrema destra – continua il docente e giurista – ma questo non è assolutamente vero. L’estrema destra si è presentata, senza alcun invito e in alcuni casi, come a Roma, a evento concluso, a manifestazioni spontanee di gente anche vaccinata contro il Covid-19 che però non è d’accordo con le misure liberticide e anti-scientifiche che si stanno tentando e che vengono utilizzare come ‘esperimento’ sulla popolazione, per capire chi reagisce perché ha una mente pensante e chi invece, per paura, conformismo ed altre simili motivazioni si ‘accoda’ ed accetta, anzi, spinge affinché certe misure basate su terrore e disinformazione vengano imposte”.
Proprio ieri, il giurista ha annunciato di aver dato mandato al suo avvocato Edoardo Valentino di querelare il direttore del quotidiano la Stampa, Massimo Giannini, per diffamazione a mezzo stampa “avendomi arbitrariamente definito ‘No brain’ nel fondo di prima pagina del quotidiano la Stampa di oggi. (ieri, ndr)”.
“A questo ‘andazzo’, purtroppo, si è adattata pure la sinistra di questo Paese – prosegue Mattei – che, come quella degli Usa, ma non come quella francese, è ‘fedele’ nei confronti di chi mette in campo misure restrittive e repressive e fa strame dei diritti sanciti nella nostra Costituzione. Come mai non si è scesi in piazza contro il Jobs Act? In realtà le proteste ci sono sempre state, ma quelle che stiamo vivendo è frutto della enorme esasperazione che si è sviluppata nell’ultimo anno e mezzo”.
Sull’obbligo vaccinale, il docente e giurista torinese spiega che “Non è ammissibile allo stato attuale delle cose. Il vaccino non può essere obbligatorio, poiché ci troviamo in una situazione di incertezza che rende inapplicabili i test di bilanciamento previsti dalla Corte Costituzionale nel ’92 e poi di nuovo nel 2018. Non è quindi possibile praticare questa strada, perché la discriminazione fra non vaccinati e vaccinati non può introdursi in modo surrettizio con la logica, tipicamente neoliberale, della condizionalità, in questo caso il green pass”.
Che, secondo Mattei, “è incostituzionale per ragioni serie ed articolate in uno studio approfondito dell’Osservatorio permanente per la legalità costituzionale della coop Rodotà pubblicato su generazionifuture.org. il green pass a livello di regolamento europeo è un legittimo strumento di facilitazione del traffico frontaliero. Le versioni alla francese o alla Draghi lo rendono, al contrario, uno strumento subdolo di esclusione sociale fondato su presupposti fattuali di totale incertezza”. (red.)
Download in PDF©