COVID, IN ABRUZZO 372 CASI, 122 NELL’AQUILANO; SU LOCKDOWN E’ SCONTRO AL GOVERNO

10 DECESSI, 451 GUARITI; 5.698 TAMPONI MOLECOLARI E 5.445 TEST ANTIGENICI; TASSO DI POSITIVITÀ PARI AL AL 3,3 PER CENTO; ORE DECISIVE PER NUOVE STRETTE, SCONTRO TRA "APERTURISTI" E "RIGORISTI" AL GOVERNO

10 Marzo 2021 12:13

Regione - Sanità

L’AQUILA – in Abruzzo sono 372 i nuovi casi di Coronavirus registrati nell’ultimo bollettino, di età compresa tra 6 mesi e 96 anni, emersi dall’analisi di 5.698 tamponi molecolari e 5.445 test antigenici: il tasso di positività è pari al al 3,3 per cento.

Il bollettino attesta che in contagio non si concentra più sulla costa: del totale dei casi positivi, ieri sono stati in provincia dell’Aquila 122 i nuovi casi, 75 in provincia di Chieti,95 in provincia di Pescara e 40 in provincia di Teramo, 451 fuori regione (-1) e 222 (+38) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza. Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 451 dimessi o guariti rispetto a ieri.

I positivi con età inferiore ai 19 anni sono 74, di cui 26 in provincia dell’Aquila, 17 in provincia di Pescara, 19 in provincia di Chieti e 12 in provincia di Teramo.

Il bilancio dei pazienti deceduti registra 10 nuovi casi e sale a 1835, di età compresa tra 63 e 96 anni: 5 in provincia di Chieti, 2 in provincia di Teramo, 3 in provincia di Pescara). Del totale odierno, 2 casi sono riferiti a decessi avvenuti nei giorni e comunicati solo oggi dalle Asl. Tra le vittime il responsabile di Ambiente Spa Carmine Angelozzi, di Pescara.

Resta forte in Abruzzo la pressione sugli ospedali: 669 pazienti (-3 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 87 (invariato rispetto a ieri con 7 nuovi ricoveri) in terapia intensiva, mentre gli altri 12.477 (-89 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.

Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 13.233 (-92 rispetto a ieri).

Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 794.176 tamponi molecolari (+5698 rispetto a ieri) e 299.285 test antigenici (+5445 rispetto a ieri).

A MONTAZZOLI 30 CASI IN 6 GIORNI: SALGONO A 34 I COMUNI ABRUZZESI IN ZONA ROSSA





Il comune di Montazzoli, nel Chietino, finisce in zona rossa a causa del rapido aumento dei casi di Covid-19. Lo prevede un’ordinanza firmata in serata dal governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio. Il provvedimento sarà in vigore per sette giorni a partire dalla mezzanotte. Con il provvedimento regionale, vengono applicate sul territorio le misure prevista per le zone rosse dal Dpcm del 2 marzo.

All’origine dell’ordinanza c’è la nota del referente sanitario regionale, il quale evidenzia che “l’analisi dei dati epidemiologici relativi all’infezione Sars-coV2 nel Comune di Montazzoli ha registrato negli ultimi 14 giorni, su una popolazione di 907 abitanti, il riscontro di n.31 casi totali (n.casi/popolazione =3.42). Si segnala – si legge – che 30 dei casi totali si sono registrati nell’ultima settimana di osservazione (3-9 marzo)”. Anche la Asl Lanciano Vasto Chieti, in una relazione, suggerisce “alla luce del dato epidemiologico sopra evidenziato, di considerare eventuali misure di contenimento e limitazione degli spostamenti da e per il comune di Montazzoli, almeno in attesa del completamento dello screening virologico in corso sulla popolazione locale”.

Salgono così a 34 i comuni abruzzesi in cui al momento sono in vigore maggiori restrizioni. L’unico a cui si applicano le misure previste dal Dpcm in vigore è Montazzoli. Per gli altri 33 – 14 nel Pescarese, nove nel Chietino, sette nell’Aquilano e tre nel Teramano – valgono le misure simili, ma meno restrittive, disposte dal governatore con apposita ordinanza.

VERSO NUOVA STRETTA

Una stretta delle misure, già a partire dal prossimo weekend, per frenare la diffusione del virus sospinta dalle varianti: zone rosse più rigide, modello Codogno, movimenti limitati anche in zona gialla, chiusure nei fine settimana, come avvenuto durante le vacanze di Natale. E, allo stesso tempo, estensione della campagna vaccinale a più soggetti possibili e nei tempi più brevi. Questa intanto la posizione che gli esperti del Comitato tecnico scientifico – riunitosi ieri – hanno consegnato al Governo, che dovrà a stretto giro – probabilmente già nelle prossime ore – valutare in che misura accogliere le indicazioni. Esclusa per ora l’ipotesi di un lockdown generalizzato.

Sarà la cabina di regia del Governo ora a riunirsi per valutare le misure da mettere in campo e portare all’attenzione delle Regioni per una condivisione. All’interno della maggioranza ci sono posizioni articolate tra “aperturisti” e “rigoristi” ed il premier Mario Draghi ieri ha invitato a “non perdere un attimo, non lasciare nulla di intentato, compiere scelte meditate, ma rapide. Questo non è il momento di dividerci”.  Al momento sembrano da escludere lockdown totali come quello dello scorso anno, mentre è plausibile l’accoglimento delle indicazioni del Comitato su un irrigidimento dei divieti rispetto a quelli contenuti nel Dpcm in vigore fino al 6 aprile il giorno dopo Pasquetta.

Intanto è stato sottoscritto l’accordo tra la Regione e i sindacati dei medici di medicina generale Fimmg, Snami e Smi che segna l’avvio della collaborazione per la campagna vaccinale anti Covid-19.

L’adesione alla campagna vaccinale dei medici di assistenza primaria, di continuità assistenziale, dell’emergenza sanitaria territoriale e dei medici iscritti al corso di formazione specifica in medicina generale, avviene su base volontaria e nei prossimi giorni ciascuna Asl provvederà ad acquisire le disponibilità.

I medici di assistenza primaria potranno vaccinare nei propri studi, al domicilio dei pazienti o nei punti di vaccinazione territoriale che saranno allestiti dalle Asl nel rispetto dei protocolli sanitari di sicurezza per operatori e pazienti. Solo in queste strutture potranno invece operare i medici di continuità assistenziale, di emergenza sanitaria territoriale e i medici specializzandi.





A Roma intanto si discute sul lockdown: per il leader della Lega Matteo Salvini “un lockdown nazionale sarebbe punitivo. Non ho dati, ma sono favorevole a intervenire dove la situazione è a rischio, non dove non c’è aumento di contagi. No a interventi in modo generico, ma in modo chirurgico”.

Sulla stessa linea il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri (M5s) che si dice “non favorevole a un lockdown generalizzato, ma a misure chirurgiche più o meno ampie a seconda delle aree. Sicuramente un rafforzamento di alcune misure è necessario”.

Anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è “contrario all’ipotesi di una chiusura generalizzata, che non gioverebbe né al contenimento della pandemia né a un Paese ridotto ormai allo stremo”.

Per il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, “il nostro impegno deve essere quello di passare rapidamente dalle restrizioni a tappeto alle vaccinazioni a tappeto”.

Il presidente Anci Antonio Decaro si attende comunque una stretta in vista di Pasqua: “servirebbe a evitare che durante le feste qualcuno si possa spostare e aumentare i contagi, in un momento in cui la variante inglese si sta diffondendo molto velocemente”.

Intanto, nelle ultime 24 ore i nuovi contagiati sfiorano quota 20mila (19.749), con un’incidenza in calo rispetto a ieri: 5,7% contro 7,5%. In aumento i morti: 376 (ieri erano stati 318) . Altri 278 pazienti sono entrati in terapia intensiva (contro 231 di ieri) ed il totale delle persone in rianimazione sale a 2.756. Mentre nei reparti ordinari ci sono 22.393 malati (+562).

Aumentano i contagi anche nelle carceri: una settimana fa erano 410 i detenuti positivi, ora sono 468.

L’Emilia Romagna ha deciso la sospensione dei ricoveri programmati procrastinabili in tutti gli ospedali della regione, spiegando che l’occupazione delle terapie intensive è del 37,6% (la soglia critica è del 30%) , mentre per i posti ordinari Covid l’occupazione è del 47,2% (anche in questo caso superata la soglia critica del 40%).

 

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©
  1. COVID, A MONTAZZOLI 30 CASI IN 6 GIORNI: SALGONO A 34 I COMUNI ABRUZZESI IN ZONA ROSSA
    PESCARA - Il comune di Montazzoli, nel Chietino, finisce in zona rossa a causa del rapido aumento dei casi di Covid-19. Lo prevede un'ordinanza firmat...


Ti potrebbe interessare:

ARTICOLI PIÙ VISTI: