PRIMARIO REPARTO RIANIMAZIONE OSPEDALE SAN SALVATORE FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE SULL'EMERGENZA SANITARIA: "PRESSIONE SU TERAPIE INTENSIVE, SIAMO IMPEGNATI AD AMPLIARE POSTI MA CURVA NON DECRESCE"

COVID: “PROVINCIA L’AQUILA COME MILANO”, MARINANGELI, “REGIONE DOVREBBE ESSERE ROSSA”

7 Novembre 2020 21:38

L'Aquila - Sanità

L’AQUILA – “La situazione, secondo il mio parere personale, è molto critica. A mio avviso l’Abruzzo è da considerarsi zona rossa. Io faccio conti diversi dagli statistici. I conti reali si fanno sulla base della disponibilità di posti letto in terapia intensiva e sub intensiva: ciò che è rilevante è il rapporto tra malati gravi e numero di posti letto di TI e sub intensiva”.

Parole dure quelle del primario del reparto di Rianimazione dell’ospedale dell’Aquila, Franco Marinangeli, nel fare il punto della situazione sulla provincia aquilana, alle prese da settimane con un’impennata della curva di contagi, e la stessa regione Abruzzo.

Anche oggi sui 423 nuovi positivi registrati in Abruzzo, la provincia dell’Aquila risulta essere la più colpita, con 138 contagi, seguono i 103 in provincia di Teramo, 92 in provincia di Chieti e 75 in provincia di Pescara, altri 24 sono di fuori regione o con residenza in accertamento.

È ancora una volta L’Aquila la località con più nuovi casi: oggi sono 37, e anche a Sulmona ne sono emersi 22.

“Questo è il determinante reale della criticità. La provincia dell’Aquila, a un’analisi approfondita, presenta gli stessi dati di Milano, quindi come può essere qui zona gialla e lì rossa? C’è stata pressione sulla terapia intensiva, tanto che nei giorni scorsi abbiamo dovuto trasferire pazienti in altri ospedali – spiega ancora Marinangeli – Ora siamo impegnati ad ampliare i posti, ma la curva non accenna a diminuire. Inoltre, c’è da sottolineare che i dati processati sono meramente indicativi perché non sono riferibili al giorno prima, ma ad alcuni giorni prima, considerando il ritardo di alcuni giorni con cui viene comunicato il risultato dei tamponi. Se si tornerà a processare più celermente i tamponi, la situazione sarà reale e quindi più attendibile”.





Alla luce di questi numeri, per evitare che l’Abruzzo da regione in fascia di rischio covid  “gialla” passi a fascia “arancione”, con ulteriori restrizioni alla mobilità dei cittadini e alle attività economiche, ieri si è svolto il summit  politico e tecnico a Pescara per fare il punto sulla gestione dell’emergenza da Covid-19: oltre al presidente, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, c’erano i quattro direttori generali delle Asl abruzzesi, Roberto Testa (L’Aquila), Thomas Schael (Chieti), Maurizio Di Giosia (Teramo) e Vincenzo Ciamponi (Pescara), oltre all’assessore alla Salute Nicoletta Verì, della Lega, e al direttore del Dipartimento regionale Salute, Claudio D’Amario.

Nelle strutture sanitarie della provincia dell’Aquila sono ricoverati complessivamente 187 persone positive al covid, con una disponibilità di altri 79 posti. I dati sono stati resi noti dal direttore generale della Asl Roberto Testa. Nel sottolineare che la Asl sta rispondendo prontamente “con l’impegno corale di tutti i suoi operatori e l’utilizzo delle proprie strutture sanitare” all’impennata di richieste di ospedalizzazione, alla luce dei 70-100 nuovi casi al giorni dal 5 ottobre scorso, Testa, al centro di polemiche e attacchi, torna a chiedere unità e collaborazione. La sua nota è tesa a rispondere “alla richiesta di ospedalizzazione determinata dalla maxi emergenza pandemica da covid”.

Nel dettaglio sono 120 i ricoveri all’ospedale dell’Aquila: Pneumologia 29; Rianimazione 12; Medicina 45; Malattie Infettive 22; Area Grigia 12, “con l’ulteriore disponibilità, a regime, di ulteriori 40 posti letto nel cosiddetto Delta 7”. Ospedale di Avezzano: 55 ricoveri tra Malattie Infettive e Medicina. Ospedale di Sulmona: un ricovero nel posto letto dedicato di Rianimazione.

“E’ fondamentale in questo momento mettere in sicurezza la Marsica che sta soffrendo più di altre zone della provincia aquilana: in particolare, l’ospedale va svuotato, ripulito e riportato a una situazione di normalità. Bisogna fare subito questo importante lavoro”, spiega ancora Marinangeli.

“Inoltre, è necessario fare di tutto per rafforzare il sistema e anticipare i tempi per prepararsi al peggio. Poi, se non c’è, tanto meglio. Se rimangono i posti liberi si torna alla normalità – continua il rianimatore – Dal punto di vista dei contagi, è il momento più difficile che stiamo vivendo: è fondamentale comportarsi come se ci fosse un lockdown. Lo dobbiamo fare per noi e per preservare l’economia; se siamo bravi, rimane aperto quel poco che c’è. In caso contrario, sarà un dramma anche la questione economica”, conclude il professor Marinangeli.

Ieri i sindaci della Marsica si sono riuniti per concertare le istanze da inviare alla Asl  “per contrastare con efficacia la emergenza divampata nelle ultime settimane sul territorio con una una curva di contagi che non accenna a diminuire e che ha fatti scattare preoccupazione e paura tra i cittadini”.





Tra le richieste: una tensostruttura da montare in tempi brevi nelle vicinanze dell’ospedale civile di Avezzano, per dare risposte al maxi afflusso di positivi al covid che hanno mandato in tilt il pronto soccorso e creato allarmanti file di attesa di pazienti anche gravi appoggiati in luoghi provvisori o fermi nelle ambulanze; ed ancora l’ampliamento dei posti letto di terapia intensiva, più disponibilità e velocità di tamponi e la assegnazione di infermieri e medici specialisti, come infettivologi.

Quasi tutti i sindaci, guidati dal primo cittadino di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, si sono ritrovati nel capoluogo marsicano, ad Avezzano, al palazzo Orsini, per fare il punto di una situazione allarmante che per ora vede “una assoluta impossibilità a dare riposta alle numerose richieste di ricovero”.

Di Pangrazio ha spiegato che si è cominciato a ricoverare all’ospedale di Tagliacozzo, dove sono 11 i posti letto finora con la possibilità di arrivare a circa 50.

“Se i posti letto non bastano – spiega l’assessore comunale di Avezzano Maria Teresa Colizza, ex direttore sanitario della Asl provinciale dell’Aquila -, bisogna adottare soluzioni alternative, è stato chiesto un ospedale da campo ma il consigliere regionale della Lega e sindaco di Ovindoli  Simone Angelosante ha spiegato che l’orientamento della Regione è quello di una tensostruttura. Siamo fiduciosi che la soluzione arrivi in tempi brevi, non possiamo più aspettare. La situazione è molto critica, siamo in emergenza”.

Tutti hanno sottolineato che bisogna organizzare altri posti letto per evitare disagi al pronto soccorso con pazienti fermi nelle tende e nelle ambulanze, “si deve individuare altri posti letto perché se la curva non scende, i 47 posti a Tagliacozzo, un contributo dato dalla Marsica, si saturano presto. Chiediamo gli interventi ai vertici dell’azienda sanitaria che sia pure invitati non erano rappresentati. E’ necessario intervenire subito, altrimenti si devono mettere in discussione le considerazioni fatte circa il colore della zona gialla. La tenuta degli ospedali è critica e questo è uno degli indicatori per stabilire il colore della zona.  Siamo tutti impegnati a far scendere la curva ma nel frattempo occorre un numero di posti letto adeguati per non rischiare la perdita di vite umane a causa di interventi non tempestivi. E per non stressare e mettere a rischio il personale che è allo stremo”.

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