COVID: RIAPRONO INDOOR BAR E RISTORANTI, IN ABRUZZO SOLO 15 NUOVI CASI, ALTRE DUE VITTIME

1 Giugno 2021 08:34

L'Aquila - Abruzzo

ROMA – Da oggi 1 giugno nuove regole per bar e ristoranti anche al chiuso in zona gialla e per stadi e sport in base all’ultimo decreto riaperture. Tra le principali novità la possibilità di pranzo e cena non solo all’aperto ma anche ‘indoor’ nei ristoranti e il consumo al banco nei bar. Tornano gli spettatori in stadi e palazzetti ma in numero limitato. Resta per ora il coprifuoco a partire dalle 23 in zona gialla.

L’Abruzzo attende intanto il ritorno in zona bianca, da lunedì  7 giugno che significherà l’ abolizione del coprifuoco oggi fissato alle 23.

In base all’ultimo bollettino, in Abruzzo si sono registrati 15 nuovi casi di coronavirus, emersi dall’analisi di 1.150 tamponi molecolari 323 test antigenici. Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari e test antigenici del giorno, è pari a 1 per cento.

Il bilancio dei pazienti deceduti registra 2 casi e sale a 2.482: si tratta di un 67enne della provincia di Chieti e di una 79enne della provincia dell’Aquila.

I positivi con età inferiore ai 19 anni sono 2, di cui 1 in provincia di Chieti e 1 in provincia di Teramo.

Dei nuovi casi, 1 fa riferimento alla provincia di Teramo, 12 a quella di Chieti, 1 a quella dell’Aquila. Invariati i positivi in provincia di Pescara, come lo sono quelli da fuori regione (579) e coloro per cui sono in corso verifiche sulla provenienza (179).

Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 5493 (-66 rispetto a ieri).

137 pazienti (+4 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 13 (-1 rispetto a ieri con 1 nuovo ingresso) in terapia intensiva, mentre gli altri 5343 (-69 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.

Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 66065 dimessi/guariti (+79 rispetto a ieri).

Nelle prossime ore  si deciderà come gestire le somministrazioni anche nelle farmacie e nelle aziende. Al momento l’indicazione è quella di cominciare nelle farmacie entro una decina di giorni e la delibera di giunta già pronta e potrebbe essere varata già oggi. Entro 15 giorni si dovrebbe cominciare nelle aziende.

DAL 3 GIUGNO VIA ALLE PRENOTAZIONI PER GLI OVER 16

Sarà attiva dalle ore 14 di giovedì 3 giugno la piattaforma Poste per la prenotazione delle vaccinazioni anti Covid 19 riservata a tutti i cittadini che abbiano compiuto 16 anni.

Lo comunica l’Assessorato alla Salute.

Per la fascia di età tra i 12 e i 15 anni, invece, si attendono le indicazioni operative da parte della Struttura Commissariale.

Nella giornata di domani, mercoledì 2 giugno, invece, la piattaforma Poste sarà abilitata a ricevere le prenotazioni per la vaccinazione da parte dei cittadini italiani iscritti all’Aire.





Il sistema è raggiungibile all’indirizzo prenotazioni.vaccinicovid.gov.it

BAR E RISTORANTI: LE NUOVE REGOLE

Ecco le misure nel dettaglio così come previste nel decreto e nell’ordinanza del ministro della Salute che indica come ai fini del contenimento della diffusione del coronavirus le attività economiche e sociali debbano svolgersi nel rispetto delle linee guida elaborate dalla Conferenza delle Regioni e integrate e approvate dal Cts.

Da oggi 1 giugno è consentito il consumo di cibi e bevande anche all’interno di bar, ristoranti, pizzerie. Le linee guida prevedono, tra l’altro, di:

– Definire il numero massimo di presenze contemporanee in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d’aria ed alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza e uscita.

– Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura >37,5 °C.

– Rendere obbligatoriamente disponibili prodotti per l’igienizzazione delle mani per i clienti e per il personale anche in più punti del locale, in particolare all’entrata e in prossimità dei servizi igienici, che dovranno essere puliti più volte al giorno.

– Adottare misure al fine di evitare assembramenti al di fuori del locale e delle sue pertinenze.

– Negli esercizi che somministrano pasti, raccomandare l’accesso tramite prenotazione e mantenere l’elenco dei soggetti che hanno prenotato per un periodo di 14 giorni. E’ comunque consentito l’accesso, anche in assenza di prenotazioni, qualora gli spazi lo consentano, nel rispetto delle misure di prevenzione previste. In tali attività non possono essere continuativamente presenti all’interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere.

– In tutti gli esercizi: disporre i tavoli in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio) e di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, plateatici, dehors), ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale. Detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. Tali distanze possono essere ridotte solo con barriere fisiche di separazione, avendo cura che le stesse non ostacolino il ricambio d’aria; i clienti dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie in ogni occasione in cui non sono seduti al tavolo; favorire la consultazione online del menu tramite soluzioni digitali, oppure predisporre menu in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei a perdere; al termine di ogni servizio al tavolo, assicurare pulizia e disinfezione delle superfici.

– Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere, consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio).

– Laddove possibile, privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (giardini, terrazze, plateatici, dehors), sempre nel rispetto del distanziamento di almeno 1 metro.

– Per la consumazione al banco assicurare il mantenimento della distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio), ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale. Questo ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale.

– È possibile organizzare una modalità a buffet mediante somministrazione da parte di personale incaricato, escludendo la possibilità per i clienti di toccare quanto esposto e prevedendo in ogni caso, per clienti e personale, l’obbligo del mantenimento della distanza e l’obbligo dell’utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie.

– Il personale di servizio a contatto con i clienti deve utilizzare la mascherina e deve procedere ad una frequente igiene delle mani con prodotti igienizzanti, prima di ogni servizio al tavolo.





– E’ obbligatorio mantenere aperte, a meno che le condizioni meteorologiche o altre situazioni di necessità non lo consentano, porte, finestre e vetrate al fine di favorire il ricambio d’aria naturale negli ambienti interni.

SPORT E STADI

Tornano gli spettatori in stadi e palazzetti ma in numero limitato. In zona gialla, dal 1° giugno 2021 all’aperto e dal 1° luglio 2021 anche al chiuso, è consentita la presenza di pubblico anche agli eventi e alle competizioni sportive diversi da quelli di cui all’articolo 5 del decreto-legge n. 52 del 2021, esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale.

La capienza consentita non può essere superiore al 25 per cento di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 1.000 per impianti all’aperto e a 500 per impianti al chiuso. Le attività devono svolgersi nel rispetto delle linee guida adottate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), sulla base di criteri definiti dal Comitato tecnico-scientifico. Quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni di cui al presente articolo, gli eventi e le competizioni sportive si svolgono senza la presenza di pubblico.

L’Italia fa le prove di zona bianca: via le restrizioni che hanno segnato la vita degli italiani negli ultimi sette mesi e riapertura di tutte le attività in Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, con tre milioni di concittadini che hanno dato l’addio al coprifuoco.

Un anticipo di quanto accadrà in 9 regioni e nella provincia di Trento tra il 7 e il 14 giugno che si accompagna ad un altro passo significativo verso la normalità: la riapertura in tutto il Paese dei ristoranti al chiuso a pranzo e cena, con l’obbligo di mascherina ogni volta che ci si alza dal tavolo, e la possibilità di tornare a prendere il caffè al bancone del bar. E saltato anche il limite di massimo 4 persone al tavolo, saranno nuovamente possibili le tavolate tra amici.

Il bollettino del ministero della Salute, nonostante il solito calo domenicale dei test, conferma la discesa della curva dei contagi, con 1.820 nuovi positivi (su 87mila tamponi) e il dato delle vittime ancora sotto quota cento in 24 ore. Andamento che si ritrova nei numeri di Agenas, con la percentuale di occupazione dei posti letto che scende al 12% nelle terapie intensive e all’11% nelle aree mediche, ai livelli più bassi dall’autunno scorso.

“La strategia delle riaperture graduali scelta dal governo e i sacrifici degli italiani stanno pagando” dice il ministro degli Affari Regionali Mariastella Gelmini che vede l’uscita dal tunnel: “la fine dello stato d’emergenza è vicina”. L’attuale scade il 31 luglio e non è più prorogabile, ma è probabile che il governo decida comunque di rinnovare il provvedimento, se non altro per garantire ancora l’utilizzo delle mascherine e il distanziamento, la possibilità di utilizzare lo smart working e il lavoro del Commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo.

Il cronoprogramma dunque prosegue ed anzi, nelle tre regioni bianche, hanno riaperto in anticipo tutti i settori la cui ripartenza era prevista per il primo luglio: piscine al chiuso, centri termali, sale giochi, bingo, casinò, centri ricreativi e sociali, corsi di formazione pubblici e privati. Aperte anche le discoteche, ma solo per somministrazione e ristorazione: insomma, si mangia e si beve ascoltando musica ma non si può ballare. Le uniche restrizioni rimaste sono l’utilizzo della mascherina e il distanziamento, oltre al rispetto dei protocolli che regolano i diversi settori indicati nelle linee guida.

Nelle tre regioni bianche si può tornare anche a far festa. I ricevimenti dopo matrimoni e comunioni, ma anche compleanni e feste di laurea, sono consentiti mentre nelle regioni gialle si dovrà attendere il 15 giugno. Per parteciparvi, sia in zona bianca che in giallo, serve però una delle tre certificazioni verdi previste dal decreto e che durano 9 mesi: il certificato di avvenuta vaccinazione (dopo la seconda dose oppure 15 giorni dopo la prima) il certificato di guarigione o un tampone negativo effettuato 48 ore prima.

In attesa che arrivi il pass digitale sull’App Io o Immuni (potrebbe già essere pronto per il 15 giugno o al più tardi quando entrerà in vigore il green pass europeo il primo luglio) basterà la certificazione rilasciata dall’autorità sanitaria. Una scelta, il green pass in zona bianca, criticata dalla Federmep, l’Associazione che riunisce gli operatori del settore wedding ed eventi.

“Le norme vigenti sono chiare, se vogliono introdurlo anche in zona bianca varino un altro decreto” dice la presidente Serena Ranieri chiedendo chiarimenti su chi si occuperà di raccogliere i certificati e come dovranno essere gestiti. Il ministero della Salute, risponde il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, “sta lavorando e mi auguro possa dare una risposta chiarificatrice più presto possibile”.

La prossima data ora da segnare sul calendario è il 7 giugno: Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto passeranno in zona bianca mentre nel resto dell’Italia gialla ci sarà un altro passo verso l’addio al coprifuoco: dalle 23 slitterà alle 24. La settimana successiva, se i dati manterranno l’attuale andamento, toccherà a Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia e provincia di Trento passare in bianco mentre le ultime 7 regioni e la provincia di Bolzano dovranno attendere il 21 di giugno, quando sparirà ufficialmente anche il coprifuoco. L’ultimo simbolo che se ne andrà, invece, è la mascherina.

“Si potrà pensare di togliere l’obbligo di mascherina all’aperto quando metà della popolazione sarà vaccinata – ripete anche oggi il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri – Ma serve buonsenso ed è chiaro che in estate la mascherina all’aperto, dove non c’è assembramento, si può mettere nel taschino”.

 

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