COVID, SCONTRO SULLA SCUOLA. BIANCHI: “GRANDE SODDISFAZIONE”; PRESIDI: “50 PER CENTO CLASSI IN DAD”

18 Gennaio 2022 15:13

Italia - Sanità, Scuola e Università

ROMA – I presidi danno dei numeri, il Governo non ci sta: è di nuovo scontro sulla scuola e dopo una riapertura travagliata, con i contagi in risalita e intere classi in Dad a causa del caos quarantene, si cerca di contare i primi “danni”.

“Abbiamo riaperto, è passata una settimana e si sta di fatto realizzando quella cosa unica che è la Scuola. La riapertura della Scuola vuol dire la comunità che si ritrova, per questo abbiamo insistito tanto, e direi con una soddisfazione generale”, ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a margine dell’inaugurazione del nuovo liceo Agnoletti a Sesto Fiorentino (Firenze).





Ma come sottolineato dal presidente di Anp, associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli: “La nostra stima è che ci sia il 50% delle classi in Dad”.

Il governo, quindi, avrebbe spinto per confermare il rientro a scuola in presenza dopo le vacanze di Natale, ma secondo i presidi dopo una settimana di lezioni circa un alunno su due è già tornato a seguire i docenti da remoto.

Ai microfoni di Radio 24 Giannelli ha comunque precisato: “Ora aspettiamo i dati ufficiali”.





E infatti Bianchi si affretta a rispondere: “Ancora una volta il presidente dell’Associazione nazionale dei presidi dà dei dati. Noi abbiamo i dati, li stiamo elaborando, li daremo quanto prima e saranno i dati ufficiali. Grandissimo rispetto per tutti coloro che fanno delle stime, però i dati li diamo noi e li daremo quanto prima”.

“Noi mettiamo in evidenza i problemi, cioè vediamo che la pandemia sta mutando essenza, e sulla base di questo stiamo chiedendo che si vada verso una modalità di gestione delle quarantene che tenga conto anche di tutte le indicazioni che vengono dalle nostre scuole che è quello di semplificare, e stiamo lavorando per semplificare come Governo tutti insieme. Il problema delle quarantene è un problema sanitario, e quindi è il ministro della Salute, il Cts e le autorità sanitarie che governano questa situazione”.

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