TERAMO – “Si deve prevenire una situazione che può andare fuori controllo. Contestualmente, chiediamo quale sia la funzione dell’ospedale Covid di Pescara per cui sono state spese risorse ingenti”.
Così il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, che guida una Giunta di centrosinistra, dopo l’incontro di questa mattina a Teramo, con il Comitato ristretto dei sindaci da lui presieduto, sulla situazione Covid nella provincia teramana.
“Chiediamo quale sia la funzione dell’ospedale Covid di Pescara per il quale sono state spese risorse ingenti. Serve una risposta sulla capacità di evitare che si creino all’interno dei territori provinciali situazioni difficilmente gestibili”, ha detto il sindaco, citando la struttura pescarese costruita, tra le polemiche, in tempi record, con un costo di 11 milioni di euro dalla Omnia Servitia e che ha 40 posti in terapia intensiva.
“Domani – ha quindi affermato l primo cittadino teramano – ricominceranno le lezioni e non possiamo permettere che il contesto sanitario metta a repentaglio la riapertura scolastica”.
“Sono attualmente 14 i ricoverati all’ospedale ‘Mazzini’ di Teramo, 7 nella Rsa Bellocchio di Giulianova e 67 i positivi domiciliati in tutta la provincia. Questi dati sono contenuti all’interno di numeri che le nostre strutture ospedaliere possono contenere, ma bisogna evitare che la situazione vada fuori controllo”, ha continua D’Alberto.
La richiesta del Comitato ristretto è di produrre un protocollo chiaro e rigido sull’organizzazione territoriale che “consenta di gestire eventuali situazioni di difficoltà all’interno dei plessi scolastici e per questo è fondamentale stabilire la presenza di presidi e percorsi da seguire in caso di emergenza”.
“Relativamente, invece, alla risposta ospedaliera si registra un’assenza di coordinamento da parte della Regione – ha detto ancora D’Alberto – Dopo un primo momento difficile, la nostra Asl sta ora rispondendo in modo ottimale sollievo, ma chiediamo chiarezza e una regia sanitaria regionale che definisca quale sia la linea strategica da seguire in caso di situazioni complesse”.
Per queste ragioni, il Comitato Ristretto dei sindaci ha chiesto un “coordinamento che possa permettere la definizione di un protocollo generale, con lo scopo quindi di evitare che si generi caos sul territorio tra le diverse istituzioni”.
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