PESCARA – “L’aumento dei casi è dovuto al fatto che le varianti Delta e Omicron si sommano. È come se fossero in atto due epidemie. La Omicron al momento è responsabile di circa il 75% dei casi, ma la Delta resiste ed è al 25% circa”.
Così analizza l’attuale situazione, Liborio Stuppia, direttore del laboratorio di Genetica molecolare – Test Covid-19 dell’università ‘d’Annunzio’ di Chieti, che si occupa di diagnostica e delle attività di sequenziamento del virus.
“Dalla velocità con cui era partita Omicron – sottolinea il direttore – immaginavamo che la Delta sarebbe scomparsa in fretta, ma probabilmente il gap di infettività tra le due varianti è diverso da quello che pensavamo e da ciò che, ad esempio, accadde quando la variante Alfa fece scomparire rapidamente il ceppo originario. Anche la Delta, d’altronde, è estremamente infettiva e proprio per questo non è stata spazzata via”.
“Di fatto, l’impennata di contagi, in questa fase, è violentissima perché Omicron cresce vertiginosamente, ma la Delta è ancora sul territorio con tanti casi e questo – conclude l’esperto – è preoccupante”.