COVID: TERAPIA INTENSIVA, MARSILIO, “ATTUALMENTE 119 POSTI, AL LAVORO PER ALTRI 51, AD OGGI OCCUPATI SOLO 26”

29 Ottobre 2020 16:38

Regione - Sanità

L’AQUILA – L’attuale dotazione di posti di terapia intensiva in Abruzzo è di 119, ottenuta aggiungendo 25 posti (e non 7) di nuova realizzazione; altri 51 sono in corso di realizzazione per raggiungere l’obiettivo posto dal Decreto Rilancio.

Per attuare tale piano, il presidente Marco Marsilio è stato delegato come Commissario dal Commissario Straordinario Domenico Arcuri solo l’8 ottobre scorso, e sono già state affidate le progettazioni, e in alcuni interventi sono in corso le procedure di appalto dei lavori.





A precisarlo è lo stesso governatore Marsilio, dopo che una ricerca pubblicata su un’autorevole testata giornalistica aveva nei giorni scorsi rappresentato la situazione delle terapie intensive in Abruzzo come “al collasso”, una ricerca che partiva dall’assunto che fossero stati creati solo 7 nuovi posti di terapia intensiva dopo l’emergenza Covid e che i 10-11 posti allora occupati producevano un tasso di occupazione del 150% rispetto ai nuovi posti: un dato che, letto superficialmente, portava molti commentatori a dichiarare “saturi” i posti di terapia intensiva in Abruzzo mentre ce ne erano almeno altri 90 disponibili.

“Poiché tale dato, a suo tempo già contestato, continua a condizionare le analisi su come la nostra Regione sta affrontando l’epidemia e sugli strumenti messi in campo, è necessario tornare a precisare e rettificare questa informazione. I posti letto nei presidi pubblici prima del Covid erano 94 (non 123) – ha sottolineato – Sono stati portati a 123 (e in alcuni momenti a oltre 130) usando 17 ventilatori delle case di cura private e 12 della terapia ematologica dell’ospedale di Pescara”.





“Passata la prima fase – ha aggiunto -, tali apparecchiature sono tornate nella disponibilità originaria, da dove erano stati metaforicamente ‘saccheggiati’. Tra i posti aggiuntivi già attivi ve ne sono 4 di terapia intensiva pediatrica: prima del Covid in Abruzzo non ne esisteva nemmeno uno, i bambini gravi andavano fuori Regione. I 26 posti occupati rappresentano una delle più basse incidenze d’Italia, non solo nei numeri assoluti, ma in relazione alla popolazione e al numero dei positivi. Segno che il tracciamento e l’individuazione precoce dei casi, che aiuta a ridurre i casi gravi, ha funzionato molto meglio della media nazionale”.

“La disponibilità residua e la capacità di espansione del sistema (che prevede decine di posti di sub-intensiva pronti a diventare intensiva) consente di garantire la capacità di risposta del sistema sanitario abruzzese, nonostante la grave ondata in corso. Quanto ai 41 ventilatori forniti dal Commissario Arcuri e al quale risultavano 17 ancora inutilizzati, abbiamo fornito risposta riferendo che 11 non hanno superato il collaudo (sono quindi inutilizzabili) e gli altri sarebbero stati messi in funzione progressivamente seguendo l’andamento del fabbisogno, come è regolarmente accaduto”, ha concluso.

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