COVID, UN ANNO FA IL PRIMO CASO IN ABRUZZO: NELLA FASE UNO SOLO 7 PER CENTO CASI TOTALI

26 Febbraio 2021 20:04

Regione - Sanità

PESCARA – Un anno fa, il 27 febbraio 2020, si registrò in Abruzzo il primo caso di coronavirus: si trattava di un uomo residente nella bassa Brianza, che era a Roseto degli Abruzzi (Teramo) con la famiglia, nella casa di villeggiatura.

Tra i primi contagiati, oltre il bancario di Brugherio, il giovane medico tornato all’Aquila dalla Lombardia per sostenere l’esame di abilitazione professionale, uno speleologo del Soccorso alpino residente a Sambuceto, frazione di San Giovanni Teatino.





La famiglia del bancario di Brugherio è stata ricoverata in isolamento al Mazzini di Teramo e ieri la moglie e il figlio sono risultati positivi al primo test, eseguito nel laboratorio di Pescara. Esito contrastante, come già successo per la giovane dottoressa ricoverata al San Salvatore dell’Aquila, per la figlia: il test, infatti, ha dato esito dubbio e dunque si attendono notizie ufficiali dall’Iss.

Oggi, dopo un anno, i casi complessivi sono 53.545. Il primo decesso, invece, si registrò a inizio marzo: un 58enne di Ortona (Chieti) morto improvvisamente a causa di un malore e risultato positivo al Covid-19 solo successivamente. Oggi le vittime sono 1.689.

Nella prima ondata, in Abruzzo, i casi complessivi furono appena 3.780, il 7% del totale. Il 93% – cioè 49.765 contagi – riguarda il periodo dal primo settembre ad oggi. Così come del totale dei decessi, 1.206, cioè il 71,5%, riguardano il periodo dal 14 settembre ad oggi.





A metà settembre, infatti, si registrò la prima vittima, dopo un mese e mezzo di tregua estiva. Il primo azzeramento dei contagi raggiunto grazie agli effetti del lockdown totale, in Abruzzo ci fu il 29 maggio. I numeri hanno poi ricominciato a salire a settembre. Il record assoluto di contagi registrati in un solo giorno c’è stato lo scorso 14 novembre, con 939 casi.

Nella prima ondata il record fu di appena 160 casi, il 29 marzo, quando la situazione sembrava fuori controllo. L’Abruzzo, al momento, secondo gli esperti, si trova nella terza ondata di contagi: il record, in tal senso, c’è stato ieri, con 653 nuovi casi. Sul fronte ricoveri, il giorno più duro è stato il 30 novembre, con 790 pazienti ospedalizzati. Per quanto riguarda le terapie intensive, invece, il dato più alto è di 78 unità, registrato ieri e martedì. Nella prima ondata il giorno più difficile in termini di pressione sugli ospedali fu il 3 aprile, con 437 ricoveri, 76 dei quali in terapia intensiva. Oggi in ospedale ci sono 688 persone, 74 delle quali in rianimazione.

Oggi l’Abruzzo fa i conti anche con le varianti. In particolare quella inglese, che sta martoriando l’area di Pescara, dove è responsabile del 70% dei contagi. Nel Pescarese la variante ormai dilaga, tra i primi territori in Italia a registrare il fenomeno. Al punto che la provincia è una di quelle con la maggiore incidenza. Diversi anche i casi di variante brasiliana, in particolare all’Aquila e nel Chietino. A Francavilla al Mare, nei giorni scorsi, a causa della brasiliana, c’è stata anche una vittima, la prima: un uomo di 67 anni rientrato da poco dall’Umbria.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI:


    Abruzzo Web