“CRESCITA ISCRITTI, TERAMO PRONTA A NUOVE SFIDE”. MASTROCOLA: “FORMAZIONE CONTRO LA CRISI”

18 Dicembre 2020 07:14

Teramo - Scuola e Università

TERAMO –  “In questo momento di crisi si registra una crescita delle iscrizioni alle università, compresa quella di Teramo, in base ai dati aggiornati al 30 novembre, del circa il 10%. Un buon segno: investire nella formazione e in conoscenza è la risposta migliore che ci può essere in questa fase drammatica”.

In un Paese che è fanalino di coda in Europa assieme alla Romania per numero di laureati, e ha il più basso rapporto tra docenti e studenti, sono significative le parole di Dino Mastrocola, rettore dell’università di Teramo, che intervistato da Abruzzoweb, Mastrocola passa ad illustrare le strategie per rafforzare il ruolo della sua università come volano di un territorio chiamato a far fronte non solo alla pandemia, ma anche ad un processo di ricostruzione post sisma e che dagli eventi del 2016 e 2017, solo ora sembra finalmente decollare. Tra cui la nuova casa dello studente, i progetti di internazionalizzazione, e ne sono un esempio i recenti gemellaggi con le università di Lubiana e Nova Mesto, attivate in occasione delle iniziative di avvicinamento all’esposizione del presepe artistico in ceramica di Castelli, a piazza san Pietro organizzate dal vescovo Lorenzo Leuzzi, o anche il potenziamento della collaborazione con la Chulalongkorn university in Thailandia.

Mastrocola, 62 anni,  docente di Scienze e tecnologie alimentari, per dieci anni preside della ex-facoltà di Agraria,  poi per dieci anni protettore vicario al fianco del predecessore Luciano D’Amico, fa riferimento all’indagine del ministero aggiornata al 15 novembre, per la quale le immatricolazioni crescono a dispetto della pandemia sanitaria ed economica, di un sorprendente 7,1% e in questa classifica nazionale tra gli incrementi maggiori c’è quello registrato dall’Università dell’Aquila, pari al 16,1%. Cresce anche l’Università D’Annunzio di Chieti e Pescara, del 4,6%. Era data invece in controtendenza in Abruzzo l’università di Teramo con un meno 14,6%, nonostante le sue facoltà cresciute nel tempo come Veterinaria, Bioscienze e tecnologie agroalimentari ambientali,  Giurisprudenza, Scienze Politiche e Scienze della comunicazione.

Spiega però Mastrocola che il dato nasce da un errore di comunicazione, perché in realtà ora i numeri ufficiali parlano di un confortante più 10,33%, che per una università di circa 6mila studenti che già aveva registrato forti incrementi l’anno scorso, non è poca cosa.





“Gli uffici hanno fornito al ministero solo i numeri di coloro che avevano regolarizzato l’iscrizione, rispetto alle pre-iscrizioni, escludendo la no tax area, e i fruitori di borse di studio. Abbiamo commesso un errore di cui facciamo ammenda. Con l’aggiornamento dei dati, ricomprendendo come hanno fatto le altre università anche queste categorie di studenti, ora ci attestiamo ad un confortante 10,33%, superiore alla media nazionale. E inoltre risulta che altissima è la percentuale di coloro che dopo la pre-iscrizione diventano studenti a tutti gli effetti con l’iscrizione vera e propria”.

Chiarito l’arcano, prosegue Mastrocola, “la nostra offerta formativa è altamente competitiva, in vista della sfida che la inevitabile crisi causata dall’epidemia ci metterà davanti. Veterinaria insiste nell’ambito medico che sarà sempre più centrale,  per una regione come l’Abruzzo è dir poco strategico l’ambito di studi sull’agroalimentare, per creare occupazione, per l’auto imprenditoria, per l’input che può offrire ad aziende dinamiche ed innovative. Giurisprudenza e Scienze politiche non potranno che trarre giovamento dai futuri concorsi pubblici, su Scienze della comunicazione va sfatato un mito: non è affatto vero che, come si ironizza, è una ‘scienza della disoccupazione’,  lo dimostra l’alto numero di laureati che trovano lavoro”.

C’è poi chi ipotizza che le università di provincia, in particolare del centro sud, potranno beneficiare del calo del fenomeno dell’emigrazione studentesca verso le grandi atenei del Nord e delle metropoli. A questo proposito Mastrocola osserva però che “ dallo stesso report del ministero risulta che in realtà crescono le grandi università del Nord, eccetto quelle lombarde che si sono ritrovate nella prima ondata al centro dell’emergenza, come Bergamo. Il nostro obiettivo resta comunque quello di renderci attrattivi anche da fuori regione, e soprattutto favorire la residenzialità. Abbiamo oltre 6mila studenti,  siamo la più grande azienda di Teramo e dobbiamo farci carico di essere un volano economico sociale e culturale per l’intero territorio”.

Da questo punto di vista sarà decisiva la realizzazione della Casa dello studente di via Crucioli, dove sono già iniziati i lavori di abbattimento del vecchio  rettorato.

“Tra due anni contiamo di poter offrire oltre 300 posti letto – spiega il rettore -. L’operazione Casa dello studente è un esempio virtuoso di sinergia tra i vari attori, noi come università abbiamo dato in comodato d’uso gratuito il nostro edificio, dal valore di 9 milioni di euro, e questo ha consentito , grazie anche all’impegno di tutta la politica abruzzese, di poter accedere ai finanziamenti del Ministero per l’edilizia universitaria”.





Altre azioni messe in campo, su iniziativa sempre del Ministero, assieme all’Adsu, quella di aumentare il budget per le borse di studio e la riduzione delle tasse di iscrizione, “da parte nostra continueremo ad erogare le borse lavoro, in base al merito e al reddito, per periodi limitati, ma nell’ordine delle centinaia e con risultati significativi in termini di inclusione lavorativa. Inoltre in questa emergenza covid abbiamo consegnato gratuitamente schede Sim per la connessione dati, in accordo con la Tim a circa mille per gli studenti che facevano difficoltà  seguire le lezioni on line. Abbiamo aumentato il  parco pc in ateneo”, aggiunge Mastrocola.

Sulla didattica a distanza osserva però  il rettore, “è uno strumento necessario per l’emergenza, avremmo perso un anno senza poter sviluppare questa modalità. Ma a mio avviso resta uno strumento aggiuntivo, che mai potrà sostituire la lezione in presenza, il rapporto diretto e la continua  interazione tra docente e studente”.

Infine l’internazionalizzazione: il gemellaggio con le università di Lubiana e Nova Mesto, altro non sono che uno sviluppo della Carta di Teramo sottoscritta nel giugno del 2019 anche dal presidente del consiglio Giuseppe Conte a margine del secondo Forum del Gran Sasso, anch’esso organizzato dalla diocesi guidata da monsignor Leuzzi.

“L’internazionalizzazione è fondamentale – sottolinea il rettore -, perché generatrice di opportunità. A questo proposito ricordo anche l’accordo di interscambio con la Chulalongkorn university in Thailandia, una tra le prime 10 università al mondo, per attivare un corsi scienze e tecnologie alimentari, che consentirà da quest’anno, se uno studente di Teramo andrà  in Thailandia  e viceversa aa frequentare un corso di nove mesi in lingua inglese, di acquisire la laurea in entrambi gli atenei”

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