CRISI GOVERNO: CONTE HA RASSEGNATO DIMISSIONI; DA DOMANI CONSULTAZIONI MATTARELLA

26 Gennaio 2021 12:54

Italia - Abruzzo, Politica

ROMA – Il presidente del Consiglio ha lasciato il Palazzo del Quirinale dove ha consegnato le sue dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Conte è uscito in auto a mezz’ora dal suo arrivo. Dopo il Colle, si è recato a Palazzo Giustiniani per incontrare la Presidente del Senato, Elisabetta Casellati. Il premier aveva già comunicato le dimissioni nel CdM di questa mattina. Un CdM che, a quanto si apprende, si è chiuso con un momento “molto affettuoso” e gli applausi dei ministri al premier.

Ringrazio l’intera squadra di governo, ogni singolo ministro, per ogni giorno di questi mesi insieme”, avrebbe detto Conte.

Da domani Mattarella darà avvio alle consultazioni con le forze politiche, per valutare se è possibile costituire una nuova maggioranza.

I capi delegazione del M5s Alfonso Bonafede, del Pd Dario Franceschini e di Leu Roberto Speranza avrebbero ribadito in Consiglio dei ministri il loro sostegno a Giuseppe Conte, dopo che il presidente del Consiglio ha comunicato la sua decisione di dimettersi.

Abbiamo affrontato la pandemia e una delle fasi più difficili della storia repubblicana “al meglio delle nostre capacità e crediamo con molti risultati positivi, grazie alla guida del presidente Conte e al sostegno delle nostre forze politiche”, avrebbe detto, a quanto si apprende, Dario Franceschini in Cdm. “Questo cammino ci consente oggi di pensare a questa maggioranza anche in prospettiva, come una area di forze riformiste alleate non solo temporaneamente. Per questo è fondamentale salvare questa prospettiva anche nel percorso della crisi che abbiamo davanti”.





“Credo che il Pd abbia dimostrato di essere un partito di grandissima responsabilità – così la vicepresidente del Pd Deborah Serracchiani allo speciale Tg1 -, il Pd è unito e c’è bisogno di essere un punto fermo in un percorso strettissimo e complicato. Abbiamo bisogno di rilanciare l’azione di governo e lo abbiamo detto anche prima di questa crisi che è incomprensibile. Il punto imprescindibile è Conte e bisogna allargare e rilanciare l’azione di governo”. “Nessuno può mettere veti a nessuno e in politica mai dire mai. La crisi è una battuta di arresto che ci preoccupa immensamente, e prendiamo atto che lo steso Renzi ha detto che non ci debbano essere veti su Conte. Cerchiamo di fare ragionamenti solidi in tempi brevi”.

Forza Italia fa intanto quadrato e smentisce le voci che vorrebbero 15 transfughi azzurri pronti a passare alla maggioranza nella nuova veste di ‘costruttori’.

“E’ una balla, Rocco Casalino butta dei nomi falsi nella mischia, li fa filtrare per creare tensione nei partiti o per distogliere dai nomi veri”, tuona il senatore di Forza Italia Andrea Cangini a 24Mattino di Simone Spetia su Radio 24. “C’ero finito dentro anche io e sono ancora infuriato, ma Conte non avrà la possibilità di allargare la maggioranza, ha ingannato su questo e ha bluffato anche con il Capo dello Stato”, ha sottolineato.

E ancora il senatore azzurro Sandro Biasotti, che lamenta: “Anche oggi sulla stampa viene riportato il mio nome fra i cosiddetti ‘costruttori’. Mi vedo costretto ancora una volta a smentire tale ipotesi che non appartiene alla categoria della fantasia, ma dell’irrealtà. Le osservazioni critiche rispetto ad alcune scelte politiche di Forza Italia le ho sempre fatte liberamente ma all’interno del mio gruppo e del mio partito. Un partito nel quale mi riconosco e nel quale rimango, come ho anche ribadito nei giorni scorsi al Presidente Berlusconi, per il quale nutro profonda stima e sincero affetto, e alla mia capogruppo al Senato, Anna Maria Bernini”.

“Non è vero che dal governo stanno contattando esponenti di Forza Italia, ma anche se fosse, è normale che un governo dialoghi col Parlamento”, afferma quindi Gianfranco Rotondi, vicepresidente dei deputati di Fi, intervenendo a “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus. ”





Un messaggio arriva anche dal presidente Cei. La Chiesa “non è di questa o di quell’altra parte – ha detto il card. Gualtiero Bassetti -. Quello che ci sta a cuore è il bene di ogni persona e di ognuno insieme agli altri, quello di cui c’importa è la vita delle persone, quello che sosteniamo è il nostro Paese”. “Guardiamo con attenzione e preoccupazione alla verifica politica in corso in uno scenario già reso precario dalla situazione che stiamo vivendo. Auspichiamo che la classe politica collabori al servizio dei cittadini, uomini e donne, che ogni giorno in tutta Italia lavorano in operoso silenzio e che si giunga a una soluzione che tenga conto delle tante criticità”.

Ricevute le dimissioni del premier Mattarella può decidere, dopo consultazioni dei gruppi parlamentari, di conferire un mandato esplorativo ad un personaggio istituzionale (nel 2018 Mattarella lo conferì ai presidenti di Camera e Senato), o dare il mandato pieno o esplorativo al presidente del Consiglio uscente (che accetterebbe con riserva), oppure direttamente avviare proprie consultazioni al Quirinale: con i presidenti delle Camere, i rappresentanti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato ed il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano.

L’ultima ratio, in caso di impossibilità accertata di formare un nuovo esecutivo, è che decida di sciogliere le Camere per andare ad elezioni. Con le dimissioni, e fino al giuramento di un nuovo Esecutivo nelle mani del Capo dello Stato, il governo uscente rimane in carica per lo svolgimento degli affari correnti. Tra questi rientra l’eventuale emanazione di decreti legge in casi di necessità ed urgenza.

Saltato definitivamente il banco Udc, che non farà parte dei ‘responsabili’ o ‘volenterosi’ rimanendo nel centrodestra, Conte ha così dato una svolta allo stallo, provocata dal piccolo partito di Matteo Renzi, che se pure è dato nei sondaggi al di sotto addirittura del 3%, in parlamento ha numeri determinanti, a seguito della scissione con il Pd.

 

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