CRISI GOVERNO, INCOGNITA ALLEANZE CENTROSINISTRA: “PD DECIDA COSA FARE CON M5S ANCHE IN ABRUZZO”

20 Luglio 2022 22:18

Regione - Politica

L’AQUILA – La crisi di Governo e i possibili scenari dei prossimi giorni, con l’ipotesi del ritorno alle urne entro il 2 ottobre, al centro del dibattito in Abruzzo, dove cominicano ad arrivare le prime reazioni di parlamentari ed esponenti politici regionali, soprattutto di centrosinistra.

Ora è incognita alleanze. Che l’asse con il M5s sia ormai un ricordo sembra confermato anche dalle parole del segretario Pd Enrico Letta che ha sottolineato come, alle prossime elezioni, gli italiani saranno chiamati a scegliere fra chi ha affossato il governo e chi, invece lo ha sostenuto.





Per il deputato di Italia Viva Camillo D’Alessandro: “Chi è stato causa della caduta del governo Draghi incurante delle conseguenze per famiglie, imprese, occupazione, amministrazioni locali non può rappresentare un interlocutore. Ora il PD decida cosa fare con i 5 Stelle, non solo a Roma, ma anche in Abruzzo”.

“È fallito ogni tentativo di condurre a responsabilità una forza irresponsabile nata con un ‘vaffa’ e finita con un ‘vaffa’ agli italiani. Non ci sono piani distinti, ciò che è accaduto a Roma ha conseguenze ovunque, sui territori ed in Abruzzo. Non meraviglia la convergenza tra Salvini e Conte già insieme al governo, poi insieme fallendo per l’elezione del Presidente della Repubblica. Ciò che emerge è la fine di Forza Italia come centro politico, altro che riferimento dei moderati. Noi siamo dalla parte seria del Paese, non odiamo il tempo e prima o poi il tempo farà giustizia”, chiosa D’Alessandro.

La deputata dem Stefania Pezzopane, in uno sfogo sui social si dice “disgustata”.





“Ho seguito dallo schermo ogni parola, movimento, passo, sorriso, ghigno. E sono disgustata. Pazzesco, da stamattina si correva in discesa lungo un piano inclinato, con forze di governo che si sono incontrate fatalmente con il medesimo obiettivo di abbattere – osserva – Il M5S, ha iniziato il gioco e Lega e Forza Italia obbedienti alla Meloni, hanno fatto l’esecuzione finale, non hanno partecipato al voto e si sono assunti una grande responsabilità per meri calcoli elettorali e di partito. Nemmeno il coraggio di votare NO alla fiducia”.

“Sono disgustata, non solo per la gravità della vicenda politica e per le ripercussioni che avrà sul nostro paese, ma anche per la modalità spietata. I coltelli entravano nel corpo di Draghi come in un gioco sadico. Ne sentivo quasi lo stridio. Bruciare cosi la personalità più importante del paese, non solo è un insulto alla intelligenza collettiva, ma non porterà – temo – nulla di buono”.

“Si va al voto nel modo peggiore per gli italiani, forse nel modo migliore per quella cinica politica che oggi ha avuto il sopravvento. Questa però non è più politica, è solo una montagna di ciniche bastardate. E la crisi non è del governo, ma è di sistema. L’Italia ed i suoi problemi sono solo sullo sfondo, lontani”, conclude Pezzopane.

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