CRISI GOVERNO, MATTARELLA CONVOCA DRAGHI: “APPELLO A FORZE POLITICHE, INCARICO AD ALTO PROFILO”

3 Febbraio 2021 07:24

Italia - Politica

ROMA – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato per oggi alle 12 al Quirinale Mario Draghi, l’ex presidente della Banca centrale europea e la politica già si interroga sul futuro. Per la costituzione di un governo istituzionale che abbia come priorità la gestone della crisi sanitaria ed economica e l’utilizzo degli oltre 200 miliardi dei fondi del Recovery plan. Ma non è detto che Draghi accetti e soprattutto che ci siano i numeri in  Parlamento.

“Avverto il dovere di rivolgere un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento perché conferiscano la fiducia ad un governo di alto profilo, che non deve identificarsi con alcuna formula politica. Conto quindi di conferire al più presto un incarico per formare un governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili” legate alla pandemia, ha affermato il presidente della Repubblica nella dichiarazione al Quirinale dopo il fallimento del mandato esplorativo del presidente della camera Roberto Fico di ricucire lo strappo voluto da Matteo Renzi, leader del piccolo partito di Italia Viva, dato sotto la soglia del 3%,  accusato di aver mandato tutto all’aria solo ottenere più quote di potere (leggasi ministeri) e per far fuori il premier Giuseppe Conte, visto in prospettiva come suo rivale elettorale in una proposta politica centrista.

“Vi sono adesso due strade tra loro alternative – ha osservato – dare immediatamente tempo a un governo adeguato a fronteggiare le gravi emergenze sanitaria sociale ed economico-finanziaria. Ovvero quella di immediate elezioni anticipate. Questa seconda strada va attentamente considerata perché le elezioni rappresentano un esercizio di democrazia”.

“Dallo scioglimento delle Camere del 2013 sono trascorsi 4 mesi” per un governo, nel 2018 “5 mesi”. Si tratterebbe di tenere il nostro Paese con un governo senza pienezza delle funzioni in mesi cruciali. Tutte queste preoccupazioni sono ben presenti ai nostri concittadini, che chiedono risposte urgenti”.





“L’emergenza sanitaria e ed economica “richiede un governo nella pienezza delle funzioni e non un governo con attività ridotta al minimo com’è inevitabile in campagna elettorale. Lo stesso vale per la campagna vaccinale”.

“Entro il mese di aprile va presentato” il Recovery plan ed è “fortemente auspicabile che questo avvenga prima di quella data di scadenza perché quegli indispensabili finanziamenti vengano presto: restano due mesi di tempo per discutere il piano con un mese ulteriore per approvarlo da parte della commissione Ue, occorrerà successivamente provvedere tempestivamente” ad attuarlo. “Un governo ad attività ridotta non sarebbe in grado di farlo e non possiamo permetterci di perdere questa occasione fondamentale per il nostro futuro”.

La soluzione del governo di alto profilo incassa però per ora il no del Movimento 5 stelle

“Non voteremo per la nascita di un governo tecnico presieduto da Mario Draghi”, ha .messo in chiaro il capo politico M5S Vito Crimi.

“Non ci vengano a chiedere di votare Mario Draghi. Abbiamo fatto di tutto. Perfino annientarci negli uffici a lavorare pur di dare una mano a chi ne aveva bisogno. Questo per noi è stato governare l’Italia. Lo abbiamo fatto avendo contro tutto il sistema organizzato di potere. Lo abbiamo fatto pur sapendo che stavamo perdendo consenso. Orgogliosi del fatto che per noi gli italiani erano prima di tutto persone, non solo elettori. E anche questa volta rimarremo seri e responsabili. Ma non ci vengano a chiedere di votare Mario Draghi”, ha scritto su Facebook l’ex ministro grillino Danilo Toninelli.





“Abbiamo fatto davvero di tutto per ricostruire una maggioranza, in un momento difficile. Il presidente Mattarella, che ringraziamo, con la sua iniziativa ha posto rimedio al disastro provocato dalla irresponsabile scelta della crisi di Governo. Da domani saremo pronti al confronto per garantire l’affermazione del bene comune del Paese”, ha scritto su Facebook il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, facendo capire che il partito appoggerà un eventuale governo del Presidente.

Cautela in Forza Italia, anche se dal partito trapela soddisfazione per una figura gradita a Silvio Berlusconi. La parola d’ordine ora è aspettare e valutare con gli alleati il da farsi. Da Giovanni Toti arriva l’appoggio alla scelta di Mattarella: “Bene ha fatto il Presidente Mattarella a mettere fine a un teatrino tanto inconcludente quanto a tratti disgustoso. Ora, come ha chiesto il Capo dello Stato, è il momento della responsabilità. E quando la Repubblica chiama l’unica risposta possibile è ‘presente!’”.

Mentre da parte degli alleati della Lega e di Fratelli d’Italia si punta alle elezioni. Più cauto Matteo Salvini che non chiude a Draghi: “Se fa sue le nostre proposte per rilanciare il Paese saremmo felici”. Ma ribadisce che la via maestra è il voto: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo. Articolo 1 della Costituzione italiana”, ha scritto su Twitter Salvini.

Gli fa eco Giorgia Meloni: “Il Presidente valuta più opportuno rischiare un governo che per due anni avrà molte difficoltà a trovare soluzioni efficaci per gli italiani. Noi, invece, pensiamo sia decisamente meglio dare la possibilità agli italiani di votare, per avere una maggioranza coesa e forte. Non penso che la soluzione ai gravi problemi sanitari, economici e sociali della Nazione sia l’ennesimo governo nato nei laboratori del Palazzo e in mano al Pd e a Renzi. In una democrazia avanzata i cittadini, attraverso il voto, sono padroni del proprio destino. Anche quando la situazione è difficile. Soprattutto quando la situazione è difficile”.

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