“CTGS, SENZA FUNIVIA A RISCHIO CONTINUITÀ AZIENDALE”: IN REPORT PIGNATELLI PASSIVO DI 450MILA EURO

5 Maggio 2024 08:20

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA – “È evidente che in mancanza del corrispettivo per il servizio di gestione della funivia di Fonte Cerreto, tutti i settori aziendali del Centro turistico del Gran Sasso, presentano delle perdite compromettendo di fatto l’equilibrio economico finanziario e la stessa continuità aziendale”.

Sono le parole raggelanti, scritte nere su bianco, dall’amministratore unico del Centro turistico del Gran Sasso, Dino Pignatelli, a conclusione di un dettagliato report consegnato al Comune dell’Aquila in occasione di una riunione tecnica dei giorni scorsi, in cui con dovizia di numeri e tabelle, si illustra la situazione purtroppo drammatica dell’ente comunale che da lavoro a 21 persone, ora anche loro a rischio, dopo che si è fermata, dal 1 maggio e chissà per quanti altri mesi,  la funivia che collega Fonte Cerreto agli impianti sciistici di Campo Imperatore.

Nelle tabelle si legge che il rapporto costo e ricavi, senza funivia, da inizio maggio a fine anno, registreranno a seconda delle ipotesi,  un passivo di 306.000 euro o 450.654 euro. Tanto che Pignatelli parla esplicitamente di una necessaria, e si teme drastica, “razionalizzazione dei costi aziendali”, senza il “corrispettivo” da parte del Comune, ovvero senza i 920mila euro  per la gestione in house providing del servizio di trasporto pubblico della funivia che però, questo il problema, verrà a mancare in buona parte, dal primo maggio a i prossimi mesi.

Lo stop della funivia, lo ricordiamo, è stata resa necessaria dalla sostituzione delle quattro funi come imposto dall’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa), a seguito di ulteriori controlli sollecitati da un esposto al prefetto presentato da un appassionato di montagna, Gianfranco Cocciolone, atto che  poi  è stato inviato al ministero dei trasporti.

Il Comune e la Ctgs dopo aver assicurato che la sostituzione delle funi non era urgente, essendo l’infrastruttura del tutto sicura,  ha fatto ricorso al Tar contro la chiusura imposta al 1 maggio, ma i giudici amministrativi l’hanno respinta, dando ragione alla posizione dell’Ansfisa,  e sostenendo che “i dubbi sulla sicurezza permangono, e non possiamo essere certi che la problematica non sia presente lungo la linea”. Ora si attende il pronunciamento del Consiglio di Stato, a cui il Comune si è appellato, ma intanto sono stati trovati i 4 milioni a valere su avanzi di amministrazione per procedere alla sostituzione delle funi, che potrebbe avere tempi lunghi, compromettendo anche la prossima stagione invernale, visto che circola una ipotesi di tempistica non inferiore ai nove mesi. Il Comune attraverso Ama ha intanto predisposto corse autobus da Fonte Cerreto a Campo Imperatore, che costerà alle casse comunali, fino al 30 settembre, 208mila euro. Servizio comunque a pagamento, 8 euro andata e ritorno nei giorni feriali, 9 euro i festivi, con 4 corse giornaliere dal lunedì al venerdì, 6 corse sabato e domenica.

Inevitabili le feroci polemiche politiche, non solo da parte dell’opposizione di centro-sinistra e dei sindacati, che chiedono le dimissioni di Pignatelli, ma anche di Forza Italia per voce del vicesegretario provinciale Giorgio De Matteis che accusa il sindaco Pierluigi Biondi e l’assessore competente Paola Giuliani, di “carenza di lucidità e strategia politico amministrativa”.





Ed ecco dunque i freddi e impietosi numeri snocciolati da Pignatelli, in una proiezione, secondo due ipotesi, dei costi e ricavi per settori dal 1 maggio al 31 dicembre, senza la determinante voce della funivia operativa.

Nella prima ipotesi i costi ammontano per il Ctgs   10.000 euro per le materie prime, 200.000 euro per i costi per servizi, 120.000 euro per il costo del personale, e 1.000 euro per oneri diversi di gestione. Il totale fa 331.000 euro di costi.

Al lato di ricavi campeggiano  però tre zeri: quello dei biglietti della funivia, quello dei biglietti della seggiovia, e infine lo zero degli abbonamenti stagionali. Unico ricavo è in questa peggiore delle ipotesi sono i 25.000 euro degli affitti dei pascoli.

Il risultato della prima ipotesi è dunque di una perdita di 306.000 euro.

C’è poi una seconda ipotesi del calcolo dei costi e dei ricavi, che contempla questa volta l’apertura della seggiovia Le Fontari e anche la riattivazione del parcheggio davanti l’hotel Campo Imperatore e davanti l’ostello.

In questo caso aumentano chiaramente i costi, con 30.000 euro di materie prime, 240.000 euro per i servizi, 410.654 euro per il personale, 5.000 euro per diversi costi di gestione. In totale 685.654 euro di costi. Aumentano però anche i ricavi: mentre infatti resta lo zero alla voce biglietti della funivia, si incasserebbero 120.000 euro dai biglietti della seggiovia, 90.000 euro dal parcheggio, più ancora una volta 25 .000 euro dall’affitto dei pascoli, per un totale di ricavi di 235.000 euro.

Ma anche in questo caso il passivo è di 450.654 euro.

Veniamo al capitolo personale: attualmente, si legge nelle tabelle, la pianta organica è composta da 21 persone, di cui 8 full time, per i dodici mesi, e le restanti 13 a part time, con vari periodi di servizio.





Ebbene, si legge sempre nel report che con il fermo della funivia del Gran Sasso le unità lavorative che devono rimanere in servizio sono comunque le seguenti: per settore funivia e impianti 2 capo servizio, e 2 unità lavorative a rotazione per l’ordinaria manutenzione. Inoltre nel periodo estivo, da giugno a settembre, per la gestione della seggiovia e del parcheggio, altre 8 unità.

Nell’info point della Fontana luminosa a L’Aquila, occorrono in ogni caso tre persone, con conoscenza della lingua inglese.

C’è anche un focus sull’infopoint: dal 1 maggio al 31 dicembre si prevedono costi per 140.438 euro, di 101 euro per il personale, e 107.000 euro di ricavi, di cui 3.000 euro dalla vendita degli accessori, 1.500 euro dall’agio dei biglietti dell’Ama e della Tua, 2.500 euro dalle visite guidate e 100.000 euro di contributo del Comune dell’Aquila.

Per quanto riguarda il settore direzione, dal primo maggio al 31 dicembre i costi vengono calcolati in 105.996 euro, di cui 60.000 per il personale, e si prevede però la rotazione a turno delle attuali unità impiegate.

Pignatelli ricorda infine che il Centro turistico del Gran Sasso riceve anche il contributo per l’esercizio del trasporto pubblico locale, in base al numero delle corse giornaliere, articolate per tipologia nei diversi periodi dell’anno, in base ai giorni ed esercizio e al totale dei chilometri percorsi.

Ebbene: si può dare per certo che con la funivia ferma dal 1 maggio e non si sa per quanto, non si  riuscirà nel 2024 a raggiungere i chilometri stimati nel piano industriale, e pertanto il corrispettivo del contratto di servizio sarà nuovamente ricalcolato, in diminuzione, in base ai chilometri che la funivia ha percorso, inevitabilmente di gran lunga inferiori.

Da qui il laconico commento: “si rende necessario a questo punto visti mancati incassi diretti a ricalcolo del corrispettivo del contratto di servizio razionalizzare i costi aziendali”.

 

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