CURA ABRUZZO, “RITARDI A CAUSA BUROCRAZIA”: D’INCECCO, “CHIEDIAMO SCUSA A CITTADINI E IMPRESE”

CAPOGRUPPO LEGA SU ANDAMENTO PAGAMENTI MISURE ANTI-CRISI COVID REGIONE

6 Giugno 2021 09:00

Regione - Economia, Politica

L’AQUILA – “Per garantire ristori e aiuti a cittadini e imprese colpite dall’emergenza covid-19, abbiamo messo in campo una produzione legislativa enorme, mai vista: molti bandi hanno avuto rapidità di esecuzione, altri sono ancora impanati in iter burocratici purtroppo complessi, a  causa della mancanza di personale nell’ente regionale. Di questo mi sento di chiedere scusa alle imprese  e cittadini abruzzesi”.

Ad ammettere che le cose non sono certo filate lisce come l’olio, nell’erogazione dei fondi del Cura Abruzzo uno e Cura Abruzzo due, è ora Vincenzo D’Incecco, capogruppo in consiglio regionale della Lega. Prima forza nella maggioranza del presidente Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia che ha fortemente voluto le due norme approvate ad aprile e maggio 2020, con una dotazione economica record rispettivamente da 110,7 milioni, il cuora Abruzzo uno, e  88,6 milioni di euro, il Cura Abruzzo due, finanziate in gran parte con la riprogrammazione dei fondi non spesi, a cominciare da quelli europei.

Nel 2020 gli uffici regionali sono riusciti, con una corsa contro il tempo, e con forze inadeguate rispetto alla consistenza della sfida, ad erogare pagamenti straordinari in favore di circa 30.000 soggetti, cittadini e imprese, per un totale di 42.000.000 di euro, tra cui i 12 milioni versati sui conti correnti delle famiglie in difficoltà.





Per quanto riguarda però il bando forse più atteso e corposo, il contributo a fondo perduto per le imprese che hanno subito nel 2020 un calo del 30% del fatturato. Il dato aggiornato a fine marzo parla di 17mila beneficiari che hanno ottenuto i vari ristori, su una platea di 40mila, dunque poco meno della metà, per 18 milioni circa su quasi 58 milioni di euro. Hanno riscontrato ritardi anche altre misure, come il Fondo per rilancio economia regionale (bando Aiuta Impresa), i contributi a fondo perduto per i contratti di locazione immobiliare per euro, il ristoro dei costi fissi sostenuti da imprese per mantenimento impianti ciclo continuo, il Fondo rotativo per pagamenti dei fornitori, il Fondo per il sostegno alle imprese titolari di concessioni demaniali marittime, il Fondo per enti e associazioni culturali e sportive. A fine gennaio erano ancora da erogare circa 55 milioni di euro. Dagli ultimi monitoraggi più aggiornati, sono stati fatti senz’altro passi avanti, ma il ritardo resta complessivamente imbarazzante.

Un ritardo che ha già provocato forti fibrillazioni nella maggioranza di centrodestra, e il maggiore nervosismo è stato mostrato proprio dalla lega, numeri citati contribuiscono a fare chiarezza anche sulla polemica esplosa pochi giorni fa tra il coordinatore regionale della Lega, tanto che il deputato Luigi D’Eramo e lo stesso D’Incecco a a metà marzo D’Incecco nel rispondere alle critiche di Fratelli d’Italia regionale contro il governo di Mario Draghi, di cui è parte la Lega, mentre Fdi è all’opposizione, hanno ricordato che “sarebbe opportuno che Fratelli d’Italia in Regione, partito che esprime il governatore e anche l’assessore al Bilancio Guido Liris, anziché preoccuparsi troppo di cosa accade a livello nazionale, si attivasse prontamente per erogare i contributi a fondo perduto nei confronti di aziende e professionisti che attendono ormai da oltre un anno almeno questo minimo ristoro che era stato loro promesso”.

E la posizione di D’Incecco non cambia.

“Se ci sono ancora tanti beneficiari in attesa in primis per i ristori a fondo perduto, ciò rappresenta un problema. Ed e’ un problema che abbiamo sottoposto anche in sede di maggioranza. So che nelle ultime settimane si è registrata una accelerazione e questo è molto importante. Le attività hanno iniziato a respirare, ma è pur vero che i ristori dovevano arrivare prima, sarebbe stato un segnale importante”.





Ritardi determinati da una macchina burocratica, sottolinea D’Incecco,  sottodimensionata rispetto ad una mole di lavoro che non ha avuto uguali.

“Come politica abbiamo fatto tutto quello che era possibile fare, abbiamo trovato le risorse, approvato le norme,  poi però c’è stato un rallentamento  a causa della macchina burocratica, gli iter complessi, la necessita’ di molteplici controlli e verifiche, soffriamo anche di una mancanza di personale, un fattore che ha inciso probabilmente è stato anche il lavoro a distanza, imposto dall’emergenza pandemica. La nostra regione non ha mai fatto uscire così tanti bandi nell’arco di un anno.  Un tema che deve essere ora oggetto di riflessione, per i prossimi anni, in vista di altre sfide”.

“In ogni caso ai cittadini abruzzesi dobbiamo chiedere parzialmente scusa perché dovevamo fare di più rispetto alla velocità dei  pagamento che siamo riusciti a garantire. E. Dobbiamo moltiplicare gli sforzi per liquidare tutte le somme e pubblicare altri bandi in programma”, conclude D’Incecco.

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