CURA ABRUZZO: SCATTANO RISTORI PER GLI ASILI NIDO, 150 EURO PER CIASCUN ISCRITTO

23 Aprile 2021 15:05

Regione - Politica

L’AQUILA – Scattano i ristori previsti nella legge regionale Cura Abruzzo 2, la numero 10 del 2020, a favore degli asili nido. La Regione Abruzzo procederà infatti all’erogazione a ciascuna struttura educativa di un contributo pari a 150 euro per ogni bambino regolarmente iscritto all’asilo per compensare il mancato pagamento delle rette a causa della pandemia.

Di seguito la nota del presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri.





Parliamo di un aiuto oggi approvato dalla giunta regionale con la relativa delibera, per la quale ringrazio l’assessore Pietro Quaresimale per la piena disponibilità, un aiuto che testimonia la concretezza del nostro Governo regionale, impegnato nel supportare in maniera tangibile un territorio che, al pari del Paese, cerca di arginare le conseguenze economiche negative determinate da una pandemia mondiale imprevedibile che però non riuscirà a mettere in ginocchio il nostro Abruzzo.

Il Cura Abruzzo 2, messo a punto grazie alla collaborazione di un Comitato tecnico-scientifico appositamente costituito, ha avuto e ha l’ambizione di fornire risposte tempestive e concrete realmente rispondenti alle esigenze delle varie parti economiche che più di altre stanno soffrendo per le conseguenze negative legate all’emergenza sanitaria, protagoniste di una crisi generale che ancora oggi rischia di scatenare la più grave fase di recessione dal 1948 a oggi – ha ricordato il Presidente Sospiri -. La misura adottata oggi dall’esecutivo dà seguito ai ristori inerenti il settore educativo, focalizzando l’attenzione sulle problematiche inerenti gli asili nido, travolti dalle misure e dalle restrizioni imposte, dallo scorso anno, dai Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, inevitabilmente ricalcati dalle ordinanze regionali, che hanno previsto la sospensione di tutti i servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, misura purtroppo necessaria per arginare la diffusione di un virus subdolo e traditore, che colpisce meno i bambini i quali, però, diventano veicolo di trasmissione nei confronti degli adulti, genitori e nonni, quest’ultima la categoria anagrafica più pesantemente colpita specie nella prima fase della pandemia.

La sospensione delle attività educative si è ovviamente tradotta con bambini a casa, mamme e papà costretti, quando possibile, allo smart working o a spendere somme per baby sitter private a domicilio, e, ovviamente, nella mancata corresponsione delle rette da parte delle famiglie alle strutture educative integrate, aggravando una crisi che a oggi rischia di causare la chiusura di molti servizi a discapito delle stesse famiglie che, a emergenza attenuata o conclusa, rischiano di non disporre più sul territorio di quegli asili strategici per garantire un luogo sicuro in cui lasciare i propri bambini nel momento in cui potranno tornare tutti al proprio posto di lavoro, non riuscendo più a conciliare la stessa attività professionale con la cura dei propri bambini.





Per arginare tale falla, con il Cura Abruzzo 2, all’articolo 3 comma 5, abbiamo specificatamente previsto l’intervento economico della Regione Abruzzo ‘con un contributo per sostenere le spese di funzionamento dei soggetti che operano nel settore dell’istruzione con finalità pubblica, nello specifico i servizi educativi per l’infanzia autorizzati e le scuole per l’infanzia paritarie’ e oggi è stata approvata la delibera che conferisce concretezza alla misura di sostegno.

In sostanza a ciascun asilo nido riconosceremo un contributo pari a 150 euro per ogni bambino, iscritto alla data del 29 febbraio 2020, per il pagamento delle spese inerenti il periodo compreso tra marzo e agosto 2020 che oggi non possono essere coperte a causa del mancato incasso delle rette derivante proprio dalla sospensione delle attività in esecuzione dei provvedimenti relativi all’emergenza sanitaria. Per l’erogazione del contributo la Regione provvederà ora all’emanazione di un apposito bando concedendo 30 giorni di tempo agli educatori interessati per presentare la propria istanza di partecipazione.

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