DENGUE: GRIMALDI, “NOI CON CAMBIAMENTI CLIMATICI”, “AVANZA RICERCA SU VACCINO EFFICACE”

DOPO ULTIMO CASO AD ORTONA, IL PRIMARIO DI MALATTIE INFETTIVE DEL SAN SALVATORE SPIEGA: "CONTRO VETTORE DI QUESTA PATOLOGIA, CHE E' LA ZANZARA TIGRE. IMPORTANTI DISINFESTAZIONI E PREVENZIONE, NEL 3% DEI CASI PUO' PROVOCARE FEBBRE EMORRAGICA, POTENZIALMENTE MORTALE". E SUL COVID, "LIEVE AUMENTO CONTAGI, MA SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO, PER ANZIANI E FRAGILI LA RACCOMANDAZIONE RESTA QUELLA DI VACCINARSI"

9 Ottobre 2024 08:37

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – “I casi di dengue riscontrati in Abruzzo, non devono allarmare, ma essi sono però la conferma che sempre di più i cambiamenti climatici e ambientali, assieme alla globalizzazione, gli scambi, favorisce l’importazione di malattie che da noi erano sconosciute o episodiche. E’ il caso anche della West Nile e del Chikungunya. Ed è importante dunque prepararsi, accelerare la ricerca. La pandemia del covid 19 ce lo ha insegnato”.

Parole di Alessandro Grimaldi, primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Salvatore, neo presidente  dell’Ordine provinciale dei medici della Provincia dell’Aquila, nonché capo dipartimento medicina della Asl provinciale dell’Aquila, nonché segretario regionale del sindacato Anaao.





Questo a seguito del quarto sospetto caso di Dengue registrato in Abruzzo, ad Ortona, in un paziente ricoverato al policlinico di Chieti.  La dengue è una malattia virale trasmessa all’uomo dalle punture di zanzare tigre,l’Aedes albopictus che, a loro volta, si sono infettate pungendo una persona già infetta dal virus Dengue. Sebbene sia diffusa soprattutto nelle regioni tropicali del pianeta, la Dengue può raggiungere il nostro paese attraverso il rientro di persone infettate dal virus da Paesi in cui la malattia è particolarmente diffusa. Il virus non si trasmette direttamente da persona a persona ma solo attraverso la puntura della zanzara infetta.

“La dengue normalmente da noi non è presente, però potrebbero in qualche modo crearsi sempre di più delle condizioni favorevoli. Abbiamo già avuto infezioni che erano tipicamente tropicali, come ad esempio il West Nile che ha mietuto non poche vittime, soprattutto nell’area padana del Nord Italia. Ricordo che a tale proposito, per un periodo nei reparti di terapia intensiva di Padova, c’erano più ricoverati per West Nile che per il covid, mi ricordo, e abbiamo avuto  anche numerosi casi di una malattia molto simile alla dengue, che è il Chikungunya, anch’essa trasmessa dalla zanzara tigre”.

Oltre alla prevenzione, che in questo caso si estrinseca con massicce azioni di disinfestazione nelle aree dove si registrano casi, e dunque dove stanno proliferando le zanzare, ma informa Grimaldi, “si sta cercando in tutti i modi di  mettere a punto un vaccino efficace, perché le cure ad oggi sono solo di supporto, per le forme lievi si usa ad esempio il paracetamolo. La dengue certo non è una malattia che in questo momento ci ha riguardato più di tanto, perché colpisce prevalentemente i paesi delle fasce tropicali e subtropicali. Ma non va sottovalutata, nel 2-3% dei casi scatena la febbre emorragico, che può essere mortale. A maggior ragione, quando si viaggia nei Paesi a maggior  diffusione di dengue, è bene prendere tutte le precauzioni, coprirsi soprattutto in alcune ore della giornata, non frequentare aree a rischio dove ci sono ristagni d’acqua. Poi, certo,  ci vuole anche un po’ di fortuna…”.





Dai nuovi virus, a alla pandemia che ha messo in ginocchio mezzo mondo, quella del covid: in base agli ultimi bollettino anche in Abruzzo si registra una impennata di casi,  tenuto conto che il Ministero della Salute e Istituto superiore di Sanità relativo al periodo dal 26 settembre al 2 ottobre 2024, l’incidenza è salita a 21 casi per 100.000 abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente che era appena 1 caso su 100.000 abitanti.

“La situazione rispetto ai periodi drammatici che abbiamo vissuto tre anni fa è sicuramente non paragonabile, perché oggi non abbiamo quel sovraccarico sugli ospedali, anche se  periodicamente anche ora abbiamo una pressione maggiore, con un aumento dei casi. Certo è che bisogna distinguere dai pazienti quelli che hanno come patologia prevalente il covid, cioè una polmonite causata dal covid, e i pazienti ricoverati per altre patologie, e che hanno anche il covid. Ma in ogni caso ciò ci costringe a isolare questi pazienti”.

Detto questo, non si stanca di ripetere Grimaldi, “per anziani e persone fragili è ancora importante vaccinarsi, per prevenire la forma grave di malattia, ci sono ancora vittime del covid e i rischi maggiori sono a carico dei pazienti pneumatologici. Questo vaccino ha salvato la vita a milioni di persone, poi ognuno è libero di pensarla come vuole, ma i fatti, i numeri, dicono questo”.

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