DIFFERENZIATA: SOLO IN 9 PARCHI SU 24 AL 65%, PNALM E MAIELLA TRA I PIU’ VIRTUOSI

LEGAMBIENTE PRESENTA PRIMA EDIZIONE "RIFIUTI FREE"

21 Gennaio 2023 08:22

Regione - AbruzzoGreen

ROMA – Dei 24 parchi nazionali, solo in 9 i comuni raggiungono l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata, previsto dalla legge per tutte le amministrazioni italiane: Dolomiti Bellunesi, Pantelleria, Maiella, Cilento, Cinque Terre, Asinara, La Maddalena, Val Grande e Arcipelago Toscano.

La percentuale media di raccolta differenziata di tutti i 498 comuni dei 24 parchi nazionali è ancora insufficiente, il 60,79%, cresciuta di appena il 3% tra il 2020 e il 2021. Lo rivela il rapporto “Parchi Rifiuti Free” di Legambiente.

La miglior performance è del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, con una media dell’86,68%: un dato straordinario se si tiene conto che 13 dei 15 Comuni del Parco sono anche Comuni Rifiuti Free ed è l’unico Parco Rifiuti Free con una media di 60,14 Kg/ab/a.





Migliora la performance anche del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise: nei 24 comuni analizzati – tra il 2020 e il 2021 – è cresciuta la raccolta differenziata del 20,56% e sono aumentati i Comuni “ricicloni” (che superano il 65% di differenziata), passati da 5 a 9.

E ancora tra i virtuosi il Parco nazionale della Maiella con 33 Comuni Ricicloni e 14 Comuni Rifiuti Free e il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni con 65 Comuni Ricicloni e 32 Comuni Rifiuti Free.

“Per raggiungere gli obiettivi al 2030 e favorire la transizione ecologica soprattutto nei parchi, territori ricchi di natura ma più esposti ai cambiamenti climatici, serve un cambio di passo con politiche territoriali efficaci e coerenti. – dichiara Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente -È importante che i parchi, oltre a mantenere efficienti gli ecosistemi e tutelare le specie a rischio, non perdano la sfida di accompagnare i territori e le comunità locali verso scelte green e politiche di sviluppo innovative”.





Da un lato promuovere la corretta gestione dei rifiuti nei Comuni delle aree naturali protette che hanno percentuali di raccolta differenziata ancora troppo bassi; dall’altro avviare – d’intesa con le aree protette – azioni di riduzione dei rifiuti attraverso la gestione virtuosa dell’intero ciclo, garantendo la tutela dell’ambiente e del territorio e qualificando l’offerta delle strutture e delle località turistiche delle aree protette.

Risponde a questo duplice obiettivo “Parchi Rifiuti Free”, il nuovo dossier di Legambiente che fotografa, nei Comuni situati nelle aree di maggiore pregio naturalistico, performance ancora insufficienti nella gestione dei rifiuti e in particolare della raccolta differenziata, nonostante tutte le amministrazioni italiane avrebbero dovuto raggiungere l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata entro il 31 dicembre 2012.

Molteplici gli effetti negativi: i rifiuti abbandonati e la non corretta gestione dei rifiuti urbani diventano non solo un detrattore ambientale e un rischio per la fauna selvatica protetta; ma impattano anche sull’attrattività turistica, condizionando in negativo il giudizio di chi visita questi luoghi, e scoraggiano il turista attivo che sceglie vacanze sostenibili basate sull’economia circolare, la mobilità sostenibile e, in generale, tutte quelle azioni che contribuiscono a ridurre le emissioni climalteranti e a rendere più green la propria esperienza turistica.

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