CHIETI – “Prendiamo le distanze dalle parole rilasciate sulle pagine di Repubblica dall’Arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto, Bruno Forte, sul dibattito relativo al tema del diritto all’aborto, divenuto negli ultimi giorni ancora più acceso a seguito della pronuncia della Corte Suprema degli Stati Uniti d’America che ha annullato la precedente sentenza “Roe v. Wade”, che garantiva la tutela federale del diritto all’aborto all’interno dell’intero Paese, ed in conseguenza della quale ciascuno Stato diverrà libero di limitare o vietare la pratica dell’IVG sul proprio territorio”.
Così in una nota i Giovani Democratici d’Abruzzo
“Ribadiamo ancora una volta che in Italia il diritto di interrompere una gravidanza è un diritto sancito e tutelato dalla Legge 22 maggio 1978, n. 194. A Sua Eccellenza Monsignor Forte rispondiamo che l’unico dibattito urgente e necessario sull’interruzione volontaria di gravidanza e sulla 194 è quello per riformarla in senso espansivo, eliminando zone d’ombra e lacune che pur sancendo un diritto formale rendono impossibile o quasi il suo esercizio sostanziale – affermano Claudio Mastrangelo, segretario regionale dei Giovani Democratici e Davide Teti, segretario del circolo di Chieti – come accade ad esempio in Abruzzo, dove l’obiezione di coscienza è quasi totale e impedisce che il diritto all’autodeterminazione delle donne sia effettivamente garantito e soddisfatto”.
Afferma la Coordinatrice del Dipartimento Politiche di Genere dei GD Abruzzo, Annachiara Di Lorenzo: “Esprimo a nome di tutto il Dipartimento Politiche di Genere dei GD Abruzzo il rammarico per l’ennesima dichiarazione retrograda da parte del mondo religioso rispetto a un diritto per il quale molte donne hanno combattuto e continuano a combattere, in ogni parte del mondo. Chiediamo un ulteriore passo in avanti nell’ascoltare tutte quelle che, come noi, quotidianamente si battono per la garanzia di diritti come quello all’aborto e all’autodeterminazione della donna, che dovrebbero ormai far parte dei nostri ordinamenti ma soprattutto del nostro bagaglio culturale comune. È triste vedere come uomini si permettano di pontificare sulla vita e la libertà delle donne, ma noi continueremo a lottare e lo faremo al fianco di tutte coloro che vogliono far ascoltare la propria voce e le proprie ragioni!”
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