LANCIANO – “Ce ne vorrebbero di più di questi corsi universitari in Italia, abbiamo bisogno di questo tipo di professionalità, così da riuscire ad affrontare la transizione energetica, perché a volte non si ha la contezza: accarezziamo la transizione, ma sembra che il mondo stia andando da un’altra parte”.
Lo afferma Enzo Di Salvatore, docente di Diritto costituzionale dell’Università di Teramo, in merito al nuovo, ed unico in Italia, corso di studi di laurea triennale in Diritto dell’ambiente e dell’energia dell’Università di Teramo, che prenderà il via per la prima volta quest’anno, a novembre, a Lanciano (Chieti).
“Abbiamo già circa 70 iscritti, ottimo risultato per un corso di laurea di nuova attivazione. E le iscrizioni sono ancora aperte, fino al 6 novembre”, specifica Di Salvatore, che dal 2019 è coordinatore del master di II livello in Diritto dell’energia e dell’ambiente, e da quest’anno sarà anche coordinatore del nuovo percorso di studi che è figurato tra i 100 corsi di laurea più innovativi e spendibili per l’anno 2023-2024 in Italia.
“Uno dei punti di forza del corso è che i ragazzi al terzo anno andranno a fare tirocinio in importanti aziende e multinazionali, non solo italiane. Questo consentirà loro anche di entrare nel mondo del lavoro”, prosegue Di Salvatore.
“Gli insegnamenti in tutto sono 20 e a parte 5 o 6 insegnamenti classici, di base, come il mio di diritto costituzionale, gli altri sono di nuova denominazione. Ci saranno, tra gli altri, filosofia dell’ambiente, fondamenti giuridici dell’ambiente, statistica per l’ambiente, lingua inglese economica e giuridica ed attività informatiche. E tutti insegnanti giovani, tra i 33 e i 40 anni”.
“L’idea è di impegnare tutto l’anno la città con iniziative anche a beneficio degli studenti. Abbiamo iniziato ad acquistare libri che porteremo nelle biblioteche e ne abbiamo istituito una nuova dedicata ad ambiente ed energia”.
“Trovo importante formare professionisti in questo campo. Perché vedo delle contraddizioni in termini, come nel Decreto energia: da un lato bisogna potenziare le rinnovabili e dall’altro si torna però a sfruttare i giacimenti di fonti fossili, due cose che non possono andare a braccetto. Per la verità io quindi non capisco, sbloccare risorse energetiche di quel tipo incide limitatamente, pressoché niente, sul fabbisogno energetico nazionale, quindi non so se ci sia esattamente contezza di quello che si scrive nei decreti”, specifica.
“La Regione Abruzzo ha finanziato il corso attraverso l’assessorato competente, ed ha inteso investire a Lanciano perché è una zona importante da un punto di vista industriale. Sono le imprese che hanno chiesto che ci fosse un insegnamento di questo tipo e la Regione si è rivolta a noi del Dipartimento giuridico dell’Università di Teramo per realizzarlo”, conclude Di Salvatore.
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