L’AQUILA – L’onda lunga delle elezioni europee investe anche Avezzano dove a primavera del 2026 si tornerà a votare, e dove già sono partite le grandi manovre.
Massimo Verrecchia, il rieletto capogruppo in regione di Fratelli d’Italia, 51enne uomo forte del partito, a nome del centrodestra attacca Gianni di Pangrazio, il 69enne sindaco delle larghe intese con “tutti dentro” e, parole di Verrecchia, a capo “di una maggioranza improbabile che ha portato Avezzano al fallimento politico”, accendendo così le prime micce di una campagna elettorale che si preannuncia lunghissima e agguerrita.
Ma il riconfermato consigliere regionale dei meloniani, che alle regionali del 10 marzo ha preso 7.758 voti, deve fare i conti anche con un altro rivale, questa volta non delle opposizioni ma del suo stesso partito: il recordman di preferenze con 11.748 voti Mario Quaglieri, medico chirurgo ed ex sindaco di Trasacco, confermato assessore regionale al Bilancio, entrato subito al centro dello scontro politico per la questione della sua “incompatibilità”, avendo continuato in questi anni ad esercitare la professione di medico chirurgo presso cliniche private convenzionate, mentre era presidente della commissione Sanità prima e assessore al Bilancio poi. In ogni modo la giunta per le elezioni prima e il voto del consiglio regionale poi, ha sancito la sua compatibilità per il doppio ruolo, a riparo da conflitto di interessi, con il supporto di un un parere dell’Anac. E’ comunque in corso anche una indagine della Procura dell’Aquila.
“In queste settimana ho avuto modo di confrontarmi con centinaia di miei concittadini e ho riscontrato in tutti loro una fortissima voglia di cambiamento”, ha tuonato Verrecchia, che brandendo come una durlindana l’eccezionale risultato del suo partito in città, oltre il 36,4%, contro il sindaco Di Pangrazio, e per dire basta ad una anomalia di una maggioranza multicolore, composta da civici ed anche esponenti di centrodestra e centrosinistra.
E Verrecchia sembra parlare con il piglio del candidato sindaco: non a caso da voci inesistenti negli ambienti politici emerge che l’ex capo di gabinetto del presidente, Marco Marsilio nella precedente legislatura, ed ex deputato, possa essere il prossimo aspirante alla successione di Di Pangrazio, a capo di una coalizione di centrodestra finalmente canonica e coesa.
Una sua corsa a sindaco aprirebbe anche le porte dell’emiciclo al primo dei non eletti nel collegio provinciale, l’aquilano Alessandro Piccinini, non eletto e fallendo la surroga, ovvero la sostituzione del nominato assessore Quaglieri, per pochi voti, lasciando l’Fdi del capoluogo senza consiglieri.
Ma in quel di Avezzano lo scontro è anche dentro Fratelli d’Italia, dove a stare dalla parte del sindaco è proprio Quaglieri, sostenuto alle regionali senza se e senza ma dallo stesso Di Pangrazio, che ha contraccambiato così il sostegno di Quaglieri alle comunali del 2021, e che ora ha del resto in maggioranza Nell0 Simonelli, di Fdi, ma che si era candidato ed era stato eletto con una delle civiche di Di Pangrazio, sostenuto da Quaglieri. E solo per il fuoco di fila dal centrosinistra, e anche da parte di Verrecchia, non ha fatto il salto della quaglia per Fdi Iride Cosimati, che Di Pangrazio, su consiglio di Quaglieri, voleva nominarla assessore, al posto della dimissionaria Loreta Ruscio, che aveva le deleghe al Bilancio arrivata ai ferri corti con il sindaco, eletta quattro anni fa con la civica di Antonio Del Boccio, poi passato alla Lega, con cui si è candidato senza successo alle regionali.
Dunque la partita è anche e soprattutto dentro Fdi, dove già lo scontro tra Verrecchia e Quaglieri si è consumato nella campagna elettorale delle regionali, senza esclusioni di colpi, alla caccia anche del singolo voto, e ancor prima nel tesseramento di Fdi nella provincia aquilana, che ha portato al congresso di dicembre, e con in campo l’asse costituito da Verrecchia e l’aquilano Guido Liris, senatore capogruppo per Fdi in commissione Bilancio, vicecoordinatore regionale ed ex assessore regionale al Bilancio ed ex vicesindaco dell’Aquila, che hanno portato ben 2.600 tessere, battendo l’asse tra Quaglieri e il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, che ne hanno fatte sottoscrivere solo 1.300.
E subito Verrecchia, nel commento al voto delle europee, ha rivendicato la schiacciante vittoria: “In città FdI ha superato il 36%, che è la percentuale raccolta a livello provinciale, e il 33% che il partito ha fatto registrare in Abruzzo, risultato eccezionale rispetto al 23,5% ottenuto nell’intero collegio meridionale La nostra terna Giorgia Meloni, Nicola D’Ambrosio e Denis Nesci è andata più che bene in molti comuni della provincia”, ha premesso, per arrivare al dunque: “Lo straordinario consenso ottenuto ad Avezzano ci carica di responsabilità ulteriori, perché gli elettori hanno dimostrato grande fiducia nei nostri confronti e forti aspettative. In queste settimana ho avuto modo di confrontarmi con centinaia di miei concittadini e ho riscontrato in tutti loro una fortissima voglia di cambiamento. La stessa volontà mi è stata espressa dalle altre forze politiche di centrodestra con le quali ci accomuna anche la determinazione a rafforzare il ruolo dei partiti nella nuova amministrazione comunale per restituire alla città centralità nella scena regionale e nazionale e una concreta strategia di sviluppo e crescita economica nell’immediato futuro”.
In poche parole, basta con il civismo di Di Pangrazio, lavorando subito ad una proposta politica di centrodestra, con candidato sindaco in quota Fdi, tenuto conto che alle Europee Forza Italia ha preso il 10,2% e la Lega il ‘11,2% ed è tra l’altro in maggioranza con l’assessore Cinzia Basilico e il consigliere Antonio Del Boccio. Mentre nell’esperimento Avezzano, il candidato sindaco della Lega, Tiziano Genovesi, è uscito dal partito ed è ora in Forza Italia all’opposizione di Di Pangrazio.
Altro nome che circola di possibili candidati sindaci del centrodestra nel 2025, è quello di Guido Ponziani, avvocato del Foro di Avezzano e membro del consiglio dell’Ordine degli avvocati, gradito a Forza Italia, e parte di Fdi, come pure c’è il nome dell’ex assessore Loreta Ruscio, ex assessore comunale, e della stessa Cosimati.
Intanto resta congelato il rimpasto di giunta, e Di Pangrazio ha assegnato intanto le deleghe che erano di Di Ruscio al fedelissimo vicesindaco Domenico Di Berardino, che lo aveva sostituito durante il periodo della sospensione da sindaco, dal luglio 2021 a causa della legge Severino per la condanna di primo grado per peculato per l’utilizzo dell’auto di servizio della Provincia dell’Aquila per fini personali e non istituzionali, per fatti risalgono al 2014, quando Di Pangrazio era direttore generale dell’ente provinciale. Poi però il sindaco di Avezzano è stato assolto con formula piena dalla Corte d’Appello dell’Aquila perché il fatto non sussiste ed è tornato in carica con pieni poteri ad ottobre 2022.
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- DOPO TRIONFO FDI EUROPEE VERRECCHIA VS DI PANGRAZIO, VOCI DI SUA CANDIDATURA A SINDACO AVEZZANOL'AQUILA - L'onda lunga delle elezioni europee investe anche Avezzano dove a primavera del 2026 si tornerà a votare, e dove già sono partite le gran...