DRAGAGGIO PORTO PESCARA: SOSPIRI RASSICURA, “TEMPI RISPETTATI NON CI SONO SLITTAMENTI DEI LAVORI

12 Novembre 2025 13:05

Pescara - Politica

PESCARA -“La prima fase della procedura di dragaggio del porto di Pescara per 6mila metri cubi complessivi si concluderà entro fine 2025, al massimo entro la prima metà di gennaio, quando dovremo restituire al Provveditorato alle Opere pubbliche la banchina oggi temporaneamente utilizzata per il primo stoccaggio dei sedimenti oggetti di escavo. Tradotto: non c’è alcuno slittamento, né ritardo, stiamo rispettando i tempi. E contemporaneamente stiamo lavorando per incrementare ulteriormente l’operazione nel più breve tempo possibile nell’interesse della marineria e della città”.





Lo ha puntualizzato il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo intervenendo sul tema del dragaggio del porto.
“La tabella di marcia che ci siamo istituzionalmente dati è molto rigorosa – ha sottolineato il Presidente Sospiri -: lo scorso 4 settembre si sono concluse le operazioni di allestimento della vasca di stoccaggio temporanea e impermeabilizzata per accogliere i primi 5-6mila metri cubi di fanghi del dragaggio. La vasca occupa l’area compresa tra il ciglio di banchina e il muro del porto turistico, lasciando un passaggio di 6 metri per consentire il transito di uno spurgo che andrà a rimuovere l’eluato dei fanghi, ossia il percolato dei sedimenti escavati. Il 10 settembre è iniziato il dragaggio vero e proprio, con la rimozione complessiva dei primi 3mila metri cubi di sedimenti, rispettando la capienza della vasca di stoccaggio temporanea, ed è partita la procedura per la caratterizzazione della qualità dei fanghi da parte di Arpa, applicando le norme di economia circolare e accortezze di gestione”.

“Arpa ha già puntualizzato che quei sedimenti non sono nocivi, ma non possono essere rigettati in mare, quindi stiamo aspettando i risultati delle ultime analisi geotecniche di tipo prestazionale, che non svolge Arpa ma un laboratorio privato certificato, per sacramentare il riutilizzo di quel materiale in ingegneria edile, che consentirà di integrare le comunicazioni formali di reimpiego dei sedimenti. Tale iter ci sta permettendo di confezionare un protocollo virtuoso pionieristico che farà storia e che potrà essere seguito sempre da qui in avanti in tutte le future attività di dragaggio. Sapevamo che la prima fase, con i primi 3mila metri cubi, avrebbe richiesto un tempo amministrativo più lungo per tracciare la strada, il percorso e costruire un protocollo rodato”.





“Questo significa – ha ancora aggiunto il Presidente Sospiri – che tutta la procedura del secondo lotto camminerà in maniera più spedita perché non dovremo ulteriormente ripetere le stesse analisi per gli altri 3mila metri cubi di sedimenti e perché già sappiamo cosa fare e come farlo. Consideriamo che non ci sono deroghe, quindi, ottenute le analisi procederemo con la rimozione dei primi 3mila metri cubi di materiale dragato, per lasciare spazio alla nuova operazione di escavo che dovrà terminare entro fine anno, al massimo entro la prima metà di gennaio per poi procedere allo smantellamento della vasca di stoccaggio temporanea”.

“Pensiamo che in 13 anni è la prima volta che stiamo realmente rimuovendo i sedimenti dai fondali, materiale che sino a oggi è stato solo spostato a destra e a sinistra per consentire il transito in mezzo dei pescherecci, determinando un intasamento progressivo del porto, ma oggi lo stiamo facendo con un’ulteriore difficoltà, ossia in assenza di una vasca di colmata disponibile all’utilizzo. Il nostro impegno istituzionale ovviamente non finisce qui – ha ancora assicurato il Presidente Sospiri -: ripristinate le condizioni minime di sicurezza, il nostro obiettivo, nei prossimi mesi, resta sempre quello di riuscire a dragare il porto fino a 23mila metri cubi, ossia altre 12mila tonnellate, un’operazione da 2milioni di euro complessivi”.

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