DROGA, GLI EFFETTI DELLA PANDEMIA IN ABRUZZO: DOMANDA IN CALO, PIU’ CRITICITA’ NEL PESCARESE

8 Gennaio 2022 07:55

L'Aquila - Abruzzo

L’AQUILA – Come ogni altro settore, legale o criminale, il narcotraffico ha risentito degli effetti della crisi sanitaria mondiale connessa alla diffusione del Covid-19: l’impatto delle misure di
contenimento ha condizionato la coltivazione e la produzione delle droghe e ha reso più difficile procurarsi i precursori e la manodopera necessaria, nonché le movimentazioni e i trasporti delle sostanze, a causa delle restrizioni alla mobilità delle persone e delle merci, sia nelle zone di frontiera e nelle aree di confine, sia all’interno dei Paesi, incidendo, così, anche sulle modalità di distribuzione nei luoghi di consumo; da ciò, è derivato un calo della domanda di stupefacenti, almeno di quelli più ampiamente diffusi.

In Abruzzo il bilancio tracciato dalla Direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa), segna una decrescita importante nel 2020, anno dei lockdown e delle misure restrittive più ferree, rispetto all’anno precedente.

Rispetto al 2019 si rileva un incremento importante dei sequestri di eroina che con un aumento del 161,08% (40,73 chili) rappresenta il picco massimo toccato nell’ultimo decennio, seguono i sequestri di hashish (+12,12%), e di piante di cannabis (+69,52%), mentre si evidenzia un decremento di tutte le altre sostanze, per un totale pari a -69,02%.





Sono in discesa, per il periodo di riferimento, le operazioni antidroga (-13,81%), le denunce all’autorità giudiziaria (-22,25%) e i decessi provocati dalle sostanze stupefacenti (-7,14%). Nella relazione annuale della Dcsa dunque emerge che anche in Abruzzo l’impatto delle misure di contenimento hanno condizionato la coltivazione e la produzione delle droghe, rendendo più difficile procurarsi le sostanze stesse. Inoltre, le restrizioni alla mobilità hanno inciso fortemente sulle modalità di distribuzione nei luoghi di consumo, con un conseguente calo della domanda. Si parla però di effetti temporanei e limitati alla prima fase della crisi sanitaria.

Nel 2020 in Abruzzo è stato registrato l’1,95% delle operazioni antidroga svolte in Italia, lo 0,49% delle sostanze sequestrate e l’1,94% delle persone segnalate. Sono state effettuate 443 operazioni antidroga (514 nel 2019): in provincia di Pescara è stato effettuato il 32,51% delle operazioni totali svolte in regione, il 31,15% a Teramo, il 18,51% all’Aquila e il 17,83% a Chieti.

Per quanto riguarda i quantitativi di sostanze sequestrate si è passati dai 921,28 chili del 2019 ai 285,40 chili del 2020; nel dettaglio è stato sequestrato lo 0,08% di tutta la cocaina sequestrata a livello nazionale, il 7,95% di eroina, lo 0,62% di hashish, lo 0,87% di marijuana, lo 0,79% di piante di cannabis, lo 0,09% di droghe sintetiche. Il sequestro quantitativamente più rilevante, pari a 40,21 chili di hashish, è avvenuto a Pescara nell’ottobre scorso.

In provincia di Pescara, è stato registrato il 69,98% delle sostanze sequestrate in peso a livello regionale, il 16,72 % nel Teramano, il 9,36% nel Chietino e il 3,94% nell’Aquilano. I casi di decessi, provocati all’abuso di sostanze stupefacenti sono diminuiti del 7,14% passando da 14 del 2019 a 13 del 2020, il 4,22% del totale nazionale. In provincia di Pescara è stato registrato il 46,15% degli eventi fatali riconducibili all’uso di sostanze stupefacenti, il 38,46% in quella di Teramo e il 15,38% in quella di Chieti.





In Abruzzo sono state denunciate all’autorità giudiziaria per reati sugli stupefacenti complessivamente 608 persone nel 2020, delle quali 357 in stato di arresto, con un decremento del 22,25% rispetto all’anno precedente, corrispondenti all’1,94% del totale nazionale. Le denunce hanno riguardato per il 98,52% il reato di traffico e spaccio e per il restante 1,48% quello di associazione finalizzata al traffico di droga.

Nel dettaglio: in provincia di Pescara, è stato registrato il 36,02% delle segnalazioni, il 27,96% in provincia di Teramo, il 18,09% in quella di Chieti e il 17,93% in provincia dell’Aquila. Nell’ultimo decennio, i valori più consistenti sono stati osservati nel 2011 con 1.079 e nel 2012 con 1.033.

Gli stranieri coinvolti nel narcotraffico sono stati 125, il dato più basso dell’ultimo decennio, dei quali 84 in stato di arresto (-41,04%) corrispondenti all’1,23% dei segnalati in Italia: gli stranieri rappresentano il 20,56% dei denunciati in Abruzzo. Le nazionalità prevalenti – si legge nel rapporto – sono albanese, marocchina, romena, nigeriana e ucraina. I minori denunciati sono stati 23, dei quali 6 in stato di arresto (-25,81%), corrispondenti al 2,51% dei minori segnalati a livello nazionale.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: