ELEZIONI ANCE L’AQUILA: CIRILLO SI RITIRA DALLA CORSA, LAURINI E FRATTALE IN POLE POSITION

SABATO ATTESO VOTO PER LA PRESIDENZA DELL'ASSOCIAZIONE COSTRUTTORI, SI INFIAMMA LA COMPETIZIONE

16 Dicembre 2021 08:07

Regione - Politica

L’AQUILA – A poco più di due giorni dalla sfida decisiva fissata per sabato prossimo dopo mesi e mesi di bufera per la sospensione delle elezioni del luglio scorso, esce di scena uno dei quattro pretendenti alla presidenza dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) della provincia dell’Aquila: si tratta del 52enne imprenditore di Sulmona Gianni Cirillo, presidente dell’Ente scuola edile-Cpt e patron della Ise Impianti, da una vita dirigente in seno agli organi direttivi.

L’imprenditore avrebbe ritirato la candidatura, presentata per primo nei mesi scorsi, nonostante una intesa non scritta risalente a dopo il terremoto dell’Aquila, prevedesse che il vertice dei costruttori “di diritto” vada ad un aquilano per un tempo non stabilito: secondo quanto si è appreso, il costruttore avrebbe annunciato ieri sera la sua rinuncia nel corso del confronto tenuto dai quattro candidati con la territoriale di Avezzano.

A questo punto, sabato si contenderanno la ambita poltrona Serena Pacione, 53enne aquilana, titolare della società di restauro ‘Servizi integrati’, prima donna in corsa per la presidenza, Francesco Laurini, 65enne ingegnere aquilano, amministratore della Unirest, fautore del rinnovamento, e il 72enne aquilano Gianni Frattale, per circa sei anni guida forte dell’associazione, dal 2011 al 2017 e attuale vice presidente della Camera di commercio Gran Sasso d’Italia, sceso in campo nel segno della continuità.

Non è chiaro se la rinuncia del noto imprenditore sia destinata a mutare gli equilibri: Cirillo, ritenuto vicino all’attempato Frattale, avrebbe annunciato l’appoggio “esterno” al due volte presidente, nonostante, stando a fonti interne ai costruttori, tra i due imprenditori ci sarebbe stata una accesa discussione nell’incontro tra i candidati e la territoriale andata in scena martedì sera proprio a Sulmona, comune di appartenenza di Cirillo.

Comunque, al di là di tutto, la partita dovrebbe giocarsi tra Frattale e Laurini, quest’ultimo entrato in gara in un secondo momento con la presentazione del 30 per cento delle firme dei soci. Stando ai rumors, Pacione, a sorpresa, non sarebbe al fianco di Laurini, giocando fino in fondo le proprie carte. Ma anche da questo punto di vista, la situazione è fluida e non sono escluse novità proprio in dirittura di arrivo. E sugli equilibri si potrebbe sapere qualcosa in più stasera quando è in programma l’ultimo confronto con la territoriale dell’Aquila.





Il dato certo è che, sia pure in  un clima di tensione e scontri, c’è molta attesa per l’attribuzione dell’importante incarico destinato a dare un “titolare” ad una associazione strategica per il territorio provinciale alla luce della ricostruzione terremoto e alle sfide sul tavolo come il Pnrr e il superbonus 110.

Un “titolare” chiamato a ricompattare un ente privato dilaniato da polemiche e scontri e diviso in più rivoli ma soprattutto chiamato a cancellare con una gestione virtuosa la pagina più nera della sua storia dopo la sospensione delle elezioni ad inizio luglio, a due giorni da voto, da parte del presidente uscente, il 47enne Adolfo Cicchetti, “consigliato” ad approfondire la verifica dei requisiti di eleggibilità dell’imprenditore aquilano Eliseo Iannini, 62 anni, in seguito all’intervento dei probiviri nazionali sollecitato da un esposto dell’ex presidente, Ettore Barattelli, 56 anni dell’Aquila. Una situazione che dopo mesi di polemiche ha portato il presidente Cicchetti ad annunciare il passo indietro di Iannini e del suo sfidante Marino Serpetti, 61 anni aquilano, fermo sostenitore del rinnovamento, per scegliere un candidato unitario di pacificazione, tentativo poi fallito.

Con la corsa a quattro, nelle passate settimane Cicchetti, sempre convinto della necessità di porre le basi per la riconquista di un clima di serenità, ha riprovato a trovare una intesa mettendo intorno ad un tavolo i quattro contendenti sulla proposta di una staffetta: il primo anno presidenza a Frattale, i restanti tre a Laurini. Proposta saltata per il rifiuto di Laurini.

Intanto martedì i quattro candidati hanno incontrato a Sulmona, nel primo confronto delle “territoriali”, gli imprenditori associati della Valle Peligna e Alto Sangro, ieri è stata la volta di Avezzano e della Marsica, oggi terzo incontro all’Aquila. Incontri individuali, di ciascun candidato con gli interlocutori, per esporre il proprio programma. Si è registrato però qualche protesta da parte di chi avrebbe voluto la convocazione delle territoriali molto prima, e non a ridosso del voto di sabato.

L’Ance arriva a rinnovare i suoi vertici dopo uno dei periodi più tormentati della sua storia, in una situazione ancora segnata rancori e veleni. Il detonatore è stato la sospensione, da parte del presidente uscente, Cicchetti, delle elezioni del 3 luglio a due giorni dal voto, a seguito dell’esposto ai probiviri nazionali dell’ex presidente Barattelli, ora sostenitore di Laurini, con il quale sono state gettate ombre sui requisiti di candidabilità di uno dei due candidati in corsa, Iannini, per una condanna intervenuta nel ruolo di dirigente sportivo. Una vicenda mai pienamente chiarita, ad ogni buon conto Iannini e Serpetti hanno deciso alla fine di fare un passo indietro, in accordo con Cicchetti, per favorire una candidatura unitaria e di pacificazione.

E invece i candidati sono addirittura raddoppiati, da due a quattro ed è fallito il tentativo di Cicchetti di proporre una staffetta a Laurini e Frattale, tre anni di presidenza al primo, un anno al secondo, garantendo  ruoli di vertice e responsabilità negli organi direttivi agli altri due candidati Cirillo e Pacione.





A rispondere picche è stato in particolare Laurini, che evidentemente sente la vittoria in tasca, e non a caso sono in corso da settimane azioni di avvicinamento da parte dei competitor su numerosi imprenditori che hanno firmato per la candidatura di Laurini, oltre il 30% degli iscritti.

A proposito di Laurini: andrà in caso di sua elezione, affrontato il tema della possibile incompatibilità del suo ruolo di vertice con quello della figlia, Eleonora Laurini, nominata a giugno  presidente dell’Ance giovani della provincia dell’Aquila, raccogliendo il testimone da Giordano Equizi.

Abruzzoweb, va infine ricordato, ha intervistato Cirillo, Pacione e Laurini per informare i cittadini dei loro progetti e visioni in caso di elezione alla presidenza di una associazione che nel territorio in ricostruzione post-sismica e in vista dell’utilizzo dei fondi del Pnrr come pure quelli dell’eco-sisma bonus già in corso recita un ruolo sciale ed economico fondamentale: il solo a declinare più volte l’invito a farsi intervistare, non rispondendo a telefonate e cordiali messaggi, è stato Frattale che, evidentemente ritiene questa testata non degna della sua considerazione ed attenzione, in tal modo negando ai numerosi lettori la possibilità di conoscere il pensiero dell’uomo di maggiore esperienza degli iscritti alla corsa alla presidenza. Il diniego potrebbe essere probabilmente legato al fatto che Frattale non si sia trovato d’accordo con la cronaca, puntuale, fatta da questo giornale sugli accadimenti legati all’Ance.  Riferiamo la circostanza non per criticare la libera scelta dell’imprenditore ma per dimostrare ai lettori che a tutti i candidati sono stati invitati e messi nelle condizioni di esprimere il proprio pensiero senza escludere nessuno.

Comunque, in una intervista a L’Aquila blog, testata di cui è editore è il suo amico Eliseo Iannini, del quale è stato sponsor convinto ai tempi in cui il patron dell’omonimo gruppo era in corsa, Frattale ha spiegato alla giornalista Matilde Albani, che la sua candidatura è mossa dalla “consapevolezza che l’Ance deve ritrovare una sua centralità e protagonismo, in un momento storico paragonabile alla ricostruzione post-sisma, visto che con il  Pnrr che si saranno dei grandi finanziamenti  da utilizzare al meglio a favore del territorio”. Assicurando di non avere nemici, ma “solo avversari”. (red.)

 

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