ELEZIONI: BORDATE D’ALFONSO A CANDIDATO FDI ROSCANI, “UN CATAPULTATO MAI VENUTO IN ABRUZZO”

23 Settembre 2022 13:17

Pescara - Politiche 2022

PESCARA – “Gli italiani saranno la cura rispetto alla condotta sbagliata dell’offerta politica del centrodestra, il Partito democratico sarà l’infrastruttura del futuro di questo Paese in quanto a rapporto di fiducia con gli italiani. Noi non siamo esistenze digitali, non siamo catapultati da fuori. Io non ho avuto nessuna occasione di confronto con il candidato capolista di Fratelli d’Italia, che non è mai venuto in Abruzzo, e sembra che rivendichi il diritto di non farlo, perché tanti anni fa ha frequentato qualche mese di scuola su qualche lenzuolo di terra abruzzese”.

Le considerazioni al curaro aventi ad oggetto il capolista al proporzionale alla Camera di Fdi in Abruzzo, Fabio Roscani, presidente nazionale dei giovani di Fdi, romano, sono distillate dal candidato capolista, nello stesso collegio proporzionale, Luciano D’Alfonso, senatore uscente del Partito democratico e presidente della Commissione Finanze del Senato, ex presidente della Regione Abruzzo, ex presidente della Provincia di Pescara e per due volte sindaco di Pescara.





Nela sua intemerata contro i catapultati del centrodestra, compresa Giorgia Meloni, leader di Fdi candidata all’Uninominale L’Aquila- Teramo, prosegue D’Alfonso: “Ma come farà questa regione a tutelare i suoi interessi, le sue ambizioni, con una squadretta di candidati che non sa nulla dell’Abruzzo? Noi avremmo voluto candidati abruzzesi con i quali fare ragionamenti, come fa la Lombardia e come fa il Veneto, con cui fare squadra per le regioni prevalenti del territorio. Questo non è possibile. Alla Meloni avrei voluto dire: evita la strumentalizzazione di una candidatura in Abruzzo che non ti permetterà di farti carico dell’Abruzzo”.

Bordate riservate anche a Matteo Salvini, leader della Lega: “Come si fa a votare un partito come quello di Salvini e  una coalizione che ha Salvini dentro, che addirittura ritiene Vladimir Putin  due volte  preferibile rispetto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella? E questo mi fa pensare che in queste ore che restano, in primis tra i tanti indecisi, scatterà una valutazione non solo sul voto utile, sul voto che funziona, ma sul voto a favore di coloro quali non fanno per finta gli interessi dell’Italia”.





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