IL SINDACO RICONFERMATO: ''E' PARTITA LA GUERRA DI LIBERAZIONE DA CHIODI''

ELEZIONI: CIALENTE RIAPRE LE OSTILITA’, ”REFERENDUM CONTRO CHIODI”

di Giorgio Alessandri

21 Maggio 2012 17:48

- Abruzzo

L’AQUILA – “La città ha capito il nostro compito, ora fine alla rete di burocrazia che blocca la città e programmare il futuro”.

Sono i nuovi “comandamenti” del riconfermato sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, che entra nella sala stampa degli uffici comunali di via Roma accompagnato da collaboratori e fedelissimi. Palpabile la felicità anche se smorzata dai tragici eventi che hanno caratterizzato le ultime quarantott’ore.

Il suo pensiero, infatti, è andato alle vittime del sisma in Emilia Romagna e al giovane aquilano ucciso in Spagna, Roberto Bonura, figlio dell’ex vice sindaco Angelo.





“È stato un brutto weekend per la tragedia del giovane aquilano scomparso e del terremoto in Emilia-Romagna. Il primo pensiero va a loro. Valuto positivamente questo risultato. Il mio avversario aveva solo un punto programmatico: la sua candidatura nasceva dalla voglia del commissario, Gianni Chiodi, di mantenere la struttura commissariale, la Stm e tutta la governance che fino a ora ci ha paralizzato. La mia posizione era tutta all’opposto, ossia per arrivare alla fine della governance commissariale dopo due anni di blocco. È stata una sorta di referendum. Mercoledì sera ho un incontro con il governo e porterò questo risultato per aprire il secondo tempo della partita della ricostruzione”.

“Con la fine del commissariamento, le modifiche ad alcune ordinanze e dei decreti romperemo le catene di burocrazia infernale che hanno tenuto la città bloccata per due anni – ha aggiunto Cialente – È stato qualcosa di terribile: avere 2 miliardi nel cassetto e non partire neanche con un cantiere ha distrutto anche psicologicamente la mia comunità. È una sorta di processo di liberazione che si avvia. In sei mesi daremo l’avvio a tute le case E in periferia e dobbiamo partire con i primi cantieri del centro storico. Non si può più perdere tempo”.

Cialente dà un consiglio anche ai sindaci dei comuni terremotati dell’Emilia-Romagna: “Non devono accettare assolutamente un commissariamento, non devono accettare che la ricostruzione venga tolta dalle loro mani. Si devono far fare subito una legge per la ricostruzione. Noi abbiamo pagato duramente il fatto di non averla. Ci sono state un’ottantina di ordinanze, circa 70 decreti che hanno creato una ragnatela paralizzante”.





Di qui l’obiettivo dei primi 100 giorni di governo: “Far modificare ordinanze e decreti, far funzionare la filiera, mettere le mani al rilancio produttivo. Qui non è stato speso un centesimo per la ripresa dell’economia. Poi, per quanto riguarda gli atti amministrativi, l’obiettivo è chiudere il piano strategico, procedere alla stesura del nuovo Prg per approvarlo nei primi mesi del 2014. Dopodiché la programmazione, l’idea della nuova città sarà completa”

Percentuale al voto bassa: “Alcune liste avevano chiesto di non andare a votare. Sono contento che due di queste liste civiche entreranno in Consiglio, perché è importante che si confrontino con il governo della città”.

Infine una riflessione sulle polemiche degli ultimi giorni: “Il fatto di aver avvelenato il clima, di aver parlato solo di me e mai di se stesso, come ha fatto il mio avversario, è stato un aiuto per la mia campagna elettorale. Nell’ultimo anno e mezzo gli aquilani hanno capito il senso di certe polemiche pretestuose. Hanno capito che noi abbiamo cercato di salvaguardare e difendere questa città. È stato capito con un risultato molto forte. Chiaro che se al primo turno ci fossero stati meno candidati, e fossimo stati tutti uniti con lo schieramento originario di centrosinistra, avremmo vinto già il 6 e 7 maggio scorsi”.

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