ROMA – Seggi aperti questa mattina per la seconda giornata di votazioni per i ballottaggi in 7 Capoluoghi e 34 Comuni e per il primo turno delle Comunali in Sicilia e Sardegna.
Affluenza in calo ieri alle ore 23 per i ballottaggi: il dato è 37,51% (1.595 sezioni su 1.595), contro il 45,43% del primo turno.
Lo comunica il sito del Viminale. In Sardegna, dove si vota al primo turno per 171 comuni, l’affluenza alle ore 23 (168 sezioni su 171) è stata del 47,58% (62,86% alle precedenti comunali).
L’affluenza media è in calo rispetto al primo turno di circa otto punti percentuali. Reggono solo Ancona, unico capoluogo di regione al voto, Vicenza e Pisa. Dove si registrano lievi diminuzioni. Consultazioni anche in Sicilia, dove è in corso il primo turno della Amministrative in 128 comuni, tra cui quattro capoluoghi: Catania, Trapani, Ragusa e Siracusa. E anche qui si registra una bassa affluenza, in flessione rispetto alla tornata del 2018, quando però si votava in un solo giorno. Stessa tendenza anche nei 39 comuni sardi, chiamati a eleggere il primo cittadino. Questo è il quadro che emerge dalle ultime rilevazioni.
Gli scrutini cominceranno alle 15, quando i riflettori della politica nazionale si accenderanno su alcune partite chiave.
Occhi puntati soprattutto sulle tre città dove non crolla il numero di cittadini che hanno deciso di barrare il proprio candidato sindaco nella sfida finale dei ballottaggi.
É proprio qui che si giocano alcuni dei derby cruciali per le forze politiche di maggioranza e opposizione.
Gli esiti del primo turno vedono il centrosinistra partire in testa solo a Vicenza. Nella città veneta il candidato Giacomo Possamai, sostenuto al secondo turno anche dal M5s, è chiamato a difendere e ad aumentare quei due punti percentuali di scarto sul candidato del centrodestra Francesco Rucco.
La Vicenza di Possamai come la Verona di Damiano Tommasi: questa la speranza del centrosinistra, che vuole conquistare un altro capoluogo in una regione a trazione leghista.
Ambizioni analoghe per il centrodestra ad Ancona, dove il candidato Daniele Silvetti spera di interrompere una lunghissima esperienza di governo cittadino del centrosinistra. Per il comizio di chiusura verso il primo turno, nella città adriatica erano arrivati anche i leader Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Con l’obiettivo di spingere Silvetti verso il successo. Ma la candidata del centrosinistra Ida Simonella spera nel sorpasso. A testimoniare l’importanza della sfida, la presenza della stessa segretaria del Pd Elly Schlein per l’ultimo comizio in vista del ballottaggio.
Il centrosinistra dovrà rimontare un risultato svantaggioso anche a Pisa, dove il candidato di centrodestra Michele Conti si era fermato al 49,9%. Batterlo al ballottaggio sarebbe un risultato importante per l’alleanza Pd-M5s.
Rimonta necessaria anche a Siena e Massa, per invertire la rotta nei capoluoghi toscani, che hanno tutti sindaci uscenti di centrodestra.
Più difficile, almeno in partenza, il recupero a Brindisi, dove il candidato espressione del M5s Roberto Fusco, sostenuto anche dal Pd, affronta il secondo turno con uno svantaggio di oltre dieci punti rispetto allo sfidante Giuseppe Marchionna.
Completa la geografia dei capoluoghi ai ballottaggi, Terni. Qui il candidato sostenuto dalla coalizione di governo, Orlando Masselli, va al duello con il civico di centrodestra Stefano Bandecchi. Risultati tutti da scrivere nelle isole.
Ma l’attenzione è rivolta soprattutto alla Sicilia, e in particolare a Catania. Qui il centrodestra spera nell’elezione al primo turno di Vincenzo Trantino, favorito in partenza rispetto al candidato di Pd e M5s Maurizio Caserta. Dem e pentastellati uniti anche a Siracusa. Divisi, invece, a Trapani e Ragusa.
Il leader M5s Giuseppe Conte ha voluto chiudere la campagna proprio in Sicilia, dove alle scorse Amministrative il Movimento si era attestato intorno al 30%. Nei capoluoghi siciliani, dove il centrodestra si presenta compatto, ai candidati basterà superare il 40% per essere eletti al primo round.
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