ELEZIONI PRESIDENTE PROVINCIA TERAMO, URNE APERTE. SFIDA TRA SINDACI D’ANGELO, PICCIONI E VAGNONI

29 Gennaio 2023 09:11

Regione - Politica

TERAMO –  Urne aperte dalle ore 8 per le elezioni del nuovo presidente della Provincia di Teramo: fino alle 20 potranno recarsi alle urne i 613 consiglieri comunali dei 47 comuni della provincia, con voto ponderato, ovvero più pesante per i centri maggiormente popolosi. Lo spoglio avverrà dopo le 20 e l’esito della consultazione si saprà a stretto giro.

Alle ore 12:30: ha votato il 53% degli aventi diritto.

Tre i candidati in campo, con coalizioni trasversali e inedite, in una elezione che rappresenta un test anche in vista delle comunali di primavera a Teramo, oltre che per il controllo di un ente di secondo livello che si occupa di edilizia scolastica e viabilità, con organici all’osso, ma nelle intenzioni del nuovo governo del centrodestra c’è il potenziamento, in termini di deleghe, peso politico e personale. A fine 2024 si voterà poi per il rinnovo del consiglio provinciale, ora in mano al centrodestra del presidente uscente Diego Di Bonaventura, non ricandidato, in quanto a primavera finirà il suo secondo e ultimo mandato da sindaco di Notaresco.

Domenico Piccioni, sindaco di Tortoreto, è appoggiato da Fratelli d’Italia e in particolare del sottosegretario di Giunta Umberto D’Annuntiis, clamorosamente anche dal Partito Democratico, come da direttiva ufficiale, che potrebbe però non essere seguita dai franchi tiratori, dagli amministratori che fanno riferimento al “partito” di Paolo Gatti, ancora potente e influente ex assessore regionale di Forza Italia, dal consigliere di Abruzzo in comune, Sandro Mariani, civico che ha in tasca la tessera Pd,  da Giulio Cesare Sottanelli, deputato e coordinatore regionale di Azione.





Camillo D’Angelo, sindaco di Valle Castellana, è appoggiato da centrosinistra nel comune di Teramo,  del sindaco ricandidato alle comunali di primavera, Gianguido D’Alberto che con il meccanismo del voto ponderato detiene il 20% del consenso, ad eccezione, ma è da vedere, i 5 consiglieri del Pd, da Movimento 5 stelle, da Italia Viva, della candidata sindaco Maria Cristina Marroni, ex vicesindaco, e ha tra i suoi mentori il consigliere regionale del Pd, Dino  Pepe, molto influente nella Val Vibrata.  D’Angelo può contare anche su consiglieri dei piccoli comuni dell’entroterra montano, a prescindere dalle appartenenze politiche. Questo perché in gioco è anche il peso dei territori, e c’è chi vede con il fumo negli occhi gli altri due candidati, espressione della costa teramana.

Infine Massimo Vagnoni, sindaco di Martinsicuro, appoggiato da Forza Italia e Lega, in particolare dal consigliere regionale della Lega, Emiliano Di Matteo.

Come detto si vota con il meccanismo della presenza ponderata, secondo il seguente schema.

Teramo, unico comune sopra i 30mila abitanti, è in fascia verde, e il voto dei 33 consiglieri vale 0,595.

In fascia rossa, da 10mila a 30mila abitanti,  ci sono Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Pineto, Silvi ed Atri. Il voto dei 136 di consiglieri vale lo 0,257





In fascia grigia, da 5mila a 10 mila abitanti, ci sono Montorio, Notaresco, Sant’Egidio alla vibrata, Nereto, Sant’Omero, Civitella del Tronto, Bellante, Campli, Castellalto e Mosciano Sant’Angelo. Il voto dei 199 consiglieri  vale 0,199.

In fascia arancione, da 3mila a 5mila abitanti, ci  sono Colonnella, Isola del Gran Sasso, Corropoli e Morro d’oro e il voto dei 52 consiglieri vale 0,118.

Infine la fascia azzurra, con tutti gli altri comuni sotto i 3mila abitanti, i cui 205 consiglieri hanno un voto che vale 0,05.

 

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