OGGI ENTUSIASMO PER L'AGORA', MA NON E' PASSATO INOSSERVATO COME ALCUNI BIG ABBIANO DISERTATO LA CERIMONIA DI INAUGURAZIONE DI VENERDI'

EMICICLO PRESO D’ASSALTO DAI VISITATORI, FIGURACCIA ISTITUZIONALE PER LE ASSENZE

di Marco Signori

23 Giugno 2018 17:30

Regione - Politica

L'AQUILA – Il giorno dopo la riconsegna alla città di palazzo dell'Emiciclo, è già scoppiata la febbre per la nuova Agorà realizzata nell'ambito della ricostruzione pubblica post-terremoto.

Sono stati migliaia, quasi quattromila secondo fonti del Consiglio regionale, i visitatori che nella sola prima giornata di apertura al pubblico, complice il clima mite e il giorno pre-festivo, hanno visitato e ammirato il restaurato palazzo dell'Emiciclo all'Aquila, sede dell'assemblea regionale, il primo pubblico e monumentale ad essere riconsegnato dal terremoto del 2009.

Una cerimonia non sfuggita ai media nazionali che hanno sottolineato come nella città terremotata sia stato riconsegnato a tempo di record un edificio pubblico che con l'innovato sistema di isolatori è tra i cinque più sicuri al mondo ed unico in Europa.

Lo spazio, nelle immediate vicinanze del centro storico, è tornato a disposizione dei cittadini grazie alla straordinaria novità del colonnato riconnesso alla villa comunale, a creare un'unica spazialità fruibile a tutti, tornata com'era fino all'istituzione della Regione e ai moti del 1971, che indussero 47 anni fa l'istituzione a realizzare una cancellata che dividesse la zona destinata ad ospitare la prima assemblea legislativa abruzzese con la piazza.

Ma all'indomani dell'intensa giornata inaugurale che si è aperta con l'Inno di Mameli intonato dal giovane e promettente tenore abruzzese Aleandro Mariani, tuttavia, c'è da registrare una mezza figuraccia istituzionale innescata dalle assenze pesanti: a partire dalla quella, clamorosa, dell'unico rappresentante di governo abruzzese, il deputato del Movimento cinque stelle Gianluca Vacca, sottosegretario ai Beni culturali, per continuare con le defezioni, non meno gravi, dei consiglieri regionali, quindi “padroni di casa”, presenti con 16 dei 31 inquilini di palazzo dell'Emiciclo.

Una situazione condita, tra l'altro, dall'arrivo in ritardo al taglio del nastro del presidente della Regione Luciano D'Alfonso, costretto a farsi largo tra la folla per raggiungere la prima fila tra il presidente del Consiglio Giuseppe Di Pangrazio e l'ex sottosegretario e commissario alla Ricostruzione del Centro Italia Paola De Micheli.





Taglio del nastro al quale era assente il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, giunto per i saluti finali.

Un'assenza, quella di Vacca, che fa il paio con la mancata presenza del tema terremoto e ricostruzione dal programma di governo, considerato da molti un serio vulnus e segno di disinteresse nei confronti della città dell'Aquila.

Tornando alla “invasione” di oggi, nella nuova Agorà ha fatto tappa anche una coppia di novelli sposi che ha voluto arricchire il proprio album fotografico con qualche immagine scattata dentro e fuori il complesso, compreso nel giardino d'inverno, suggestivo spazio che ha preso il posto della sala Michetti, a sua volta sostituita da un'avveniristica sala ipogea.

E nella navata centrale, arricchita dalla vetrata artistica firmata dal maestro Franco Summa, c'è chi dice che non è affatto escluso che possa essere utilizzata per celebrare matrimoni civili.

Tra i messaggi scritti dai visitatori, c'è chi ha proposto la cancellazione della scritta Consiglio regionale che campeggia sul colonnato, a rendere l'idea di quanto stia prevalendo il senso di appartenenza civica al palazzo.

Sono stati gli stessi consiglieri regionali a non rispondere all'appello come ci si sarebbe aspettati.





Tra le assenze, spicca quella del presidente emerito della Regione Gianni Chiodi, ma anche quella dei capigruppo del Partito democratico Sandro Mariani, e di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, non è passata inosservata.

Presenti, al contrario, i consiglieri Mario Mazzocca di Articolo 1, sottosegretario all'Ambiente, Lorenzo Berardinetti del Pd, assessore alle Aree interne, Giorgio D’Ignazio di Civica popolare, assessore al Turismo, Pierpaolo Pietrucci, Luciano Monticelli, Antonio Innaurato e Alberto Balducci del Pd, Mauro Febbo, Paolo Gatti ed Emilio Iampieri di Forza Italia, Riccardo Mercante, Domenico Pettinari e Sara Marcozzi del Movimento cinque stelle, Maurizio Di Nicola di Centro democratico, Alessio Monaco di Regione Facile.

Si sono rivisti nel palazzo di cui sono stati inquilini, invece, tra gli altri l'ex governatore Romeo Ricciuti, l'ex presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano, oggi senatore di Forza Italia, gli ex assessori regionali Giorgio De Matteis ed Ezio Stati, gli ex consiglieri regionali Federica Chiavaroli, poi senatrice e sottosegretario alla Giustizia nell'ultima legislatura, Stefania Pezzopane, oggi deputata del Partito democratico, Biagio Tempesta, sindaco dell'Aquila dal 1998 al 2007, Filippo Piccone, Antonio Del Corvo, Giovanni D'Amico e Gino Milano.

C'erano, poi, oltre al vice presidente del Csm Legnini, l'ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, il vice presidente della Regione Giovanni Lolli, i parlamentari Antonio Martino (Forza Italia), Luigi D'Eramo (Lega), Primo Di Nicola (M5s), Gaetano Quagliariello (Forza Italia), l'ex sindaco dell'Aquila Massimo Cialente.

Assente anche il sindaco di Pescara Marco Alessandrini, mentre c'erano quelli dell'Aquila, Pierluigi Biondi, e di Chieti, Umberto Di Primio.

Non si sono visti i consiglieri Donato Di Matteo, Andrea Gerosolimo, Mario Olivieri, Lucrezio Paolini, Mauro Di Dalmazio, Leandro Bracco, Gianluca Ranieri, Pietro Smargiassi e gli assessori Silvio Paolucci, Dino Pepe e Marinella Sclocco.

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