EUROPEE: D’ERAMO, “LEGA SCELTA DI LIBERTA’ E BUON SENSO, CUCCHIARELLA CAPACE E COERENTE”

VERSO IL VOTO, INTERVISTA AL SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALL'AGRICOLTURA E SEGRETARIO REGIONALE DEI SALVINIANI D'ABRUZZO, "LO SLOGAN MENO EUROPA E PIÙ ITALIA NON È UN OSSIMORO, OCCORRE SALVAGUARDARE LE PROPRIE TRADIZIONI, LA STORIA E LA CULTURA, LA NOSTRA IDENTITÀ"

21 Maggio 2024 20:46

Italia - Politica

L’AQUILA – “Lo slogan meno Europa e più Italia non è un ossimoro. La forza dell’Europa è nella capacità di salvaguardare le proprie tradizioni, la storia e la cultura, la nostra identità. Scegliere la Lega è una scelta di libertà”.

Nella prima del ciclo di interviste di Abruzzoweb dedicato alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno, a parlare è il segretario regionale della Lega, Luigi D’Eramo, 48enne aquilano, sottosegretario di Stato al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste nel governo di Giorgia Meloni, già deputato salviniano dal 2018 al 2022. La lega abruzzese, schiera, nel collegio meridionale, Laura Cucchiarella, , attualmente assessore nella giunta del Comune dell’Aquila e che ha tra le sue deleghe quella al Personale, alla Polizia locale, alla sicurezza stradale e alla valorizzazione delle frazioni. E dice di lei D’Eramo, “Laura è una persona capace e coerente, una brava amministratrice che si è sempre impegnata per dare risposte ai cittadini, è stata la donna più votata alle ultime elezioni comunali dell’Aquila, oltre ad essere una madre”.

Luigi D’Eramo, si avvicinano le Europee del prossimo 8 e 9 giugno e le Amministrative che si terranno in contemporanea in diversi Comuni abruzzesi. Come si presenta la Lega a questo doppio appuntamento elettorale?

Con la consapevolezza di continuare a essere la forza politica più vicina ai territori e l’unica che mantiene le promesse. Lo slogan meno Europa e più Italia non è un ossimoro. La forza dell’Europa è nella capacità di salvaguardare le proprie tradizioni, la storia e la cultura, la nostra identità. Un’Europa che non è in grado di difendere i propri confini, o che si arrende all’omologazione e tradisce le proprie radici è destinata a essere più debole e in balia degli interessi di altri. Scegliere la Lega è una scelta di libertà.





Alle Europee la Lega ha puntato in Abruzzo su Laura Cucchiarella.

“Laura è una persona capace e coerente, una brava amministratrice che si è sempre impegnata per dare risposte ai cittadini, è stata la donna più votata alle ultime elezioni comunali dell’Aquila, oltre ad essere una madre. L’obiettivo è avere la squadra più forte e preparata in Ue dove si prendono la maggior parte delle decisioni che riguardano la vita quotidiana di tutti. Per continuare a batterci contro eurofollie come gli alimenti a base d’insetti, le auto elettriche o le case green. Eleggere un nostro diretto rappresentante vuol dire dare voce agli abruzzesi, portare a Strasburgo le istanze della nostra regione per continuare a farla crescere”.

Da sottosegretario all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, come giudica le politiche attuate finora dall’Unione europea?

Grazie anche ai nostri rappresentanti in Europa siamo riusciti a fermare misure fondate sull’ideologia e a far prevalere il buonsenso. Certo c’è ancora molto da fare per rimediare a errori del passato. Chi voterà la Lega avrà una certezza, non andremo mai a governare con la sinistra e con quanti negli ultimi anni si sono resi responsabili di follie ideologiche che hanno penalizzato agricoltori, allevatori e pescatori. Le decisioni che li riguardano devono essere prese insieme a loro e per loro, non contro di loro, perché sono i primi custodi dell’ambiente e del territorio”.

Pochi giorni fa è arrivato il via libera alla riforma mirata della Pac.





È un primo passo al quale ha contribuito il modo significativo il lavoro portato avanti dall’Italia. È la premessa per un deciso cambio di rotta che può essere possibile dopo il voto di giugno. Non si può ignorare che le modifiche siano arrivate in ritardo e a ridosso delle Europee dopo che per anni da Bruxelles il settore Primario è stato pressoché dimenticato e ha dovuto subire decisioni ideologiche motivate da un furore green del tutto scollegato dalla realtà.

Come l’Italia ha contribuito a riportare il settore Primario al centro dell’agenda politica europea?

Se le posizioni e le sensibilità anche di altri Stati membri sono cambiate in questi mesi è merito del nostro sistema paese. Siamo stati i primi ad approvare una legge contro il cibo sintetico e il meat sounding. Per gli alimenti contenenti farine di insetti abbiamo garantito con appositi decreti massima trasparenza e chiarezza al momento dell’acquisto. Mesi prima che venisse accantonata dalla Commissione Ue, siamo stati il primo paese a dire con forza che gli obiettivi di riduzione dei prodotti fitosanitari fissati al 2030, seppure condivisibili nel principio, in mancanza di alternative efficaci che permettessero agli agricoltori di potersi difendere dalle fitopatie, erano irrealistici e discriminatori. L’Italia è stata anche l’unico Stato membro a opporsi in sede di Consiglio Agrifish al pacchetto di misure sulla pesca chiedendo un ulteriore approfondimento. Non possiamo permettere che le nostre imprese siano costrette a chiudere a vantaggio di quelle di paesi extra Ue.

Nei prossimi mesi quali saranno le priorità?

Continueremo a rivendicare la nostra sovranità alimentare, intesa sia come una adeguata capacità produttiva, sia come libertà di scegliere cosa portare sulle nostre tavole. Un principio più che mai sacrosanto anche alla luce dell’attuale contesto internazionale. La difesa e la valorizzazione dei nostri prodotti di qualità passa anche da una sempre maggiore chiarezza e trasparenza in etichetta. Per questo rivendichiamo con orgoglio il risultato ottenuto dall’Italia nella nuova Direttiva europea Colazione per il miele. Obiettivo è che la stessa chiarezza riguardi anche le altre filiere. Infine, resta fondamentale il principio della reciprocità. I prodotti che importiamo devono rispondere alle nostre stesse regole e standard. Altrimenti, per diminuire le emissioni dello zero virgola, metteremo in ginocchio imprese virtuose per poi essere costretti domani ad acquistare da chi inquina molto più di noi. Ci batteremo con ogni mezzo perché ciò non accada e per garantire lavoro, pace e sicurezza.

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