EUROPEE: IPOTESI LEGA PER D’ERAMO, DE BLASIS CON FDI, BALLONE E IANNINI CON FI, VOCI SU LEGNINI

8 Febbraio 2024 09:26

Regione - Cronaca, Politica

L’AQUILA – Il 2024 sarà un anno caldissimo per la politica abruzzese, non soltanto per le elezioni regionali e comunali, ma anche per quelle europee dell’8 e 9 giugno.

E in prospettiva e sotto coperta, già si lavora alle ipotesi di candidatura nel collegio Italia meridionale, di cui l’Abruzzo fa parte, e che esprimerà 18 dei 73 europarlamentari italiani. Sfida non facile, per avere la possibilità di staccare un biglietto per Bruxelles occorrono, si stima, non meno di 4omila voti.

Due nomi sono stati già ufficializzati, in ampio anticipo, da parte di Forza Italia: Antonella Ballone, presidente della Camera di Commercio Gran Sasso Teramo -L’Aquila e del costruttore aquilano Eliseo Iannini, patron dell’omonimo gruppo imprenditoriale protagonista anche della ricostruzione post sisma. Pressoché certa, per Fratelli d’Italia la cardiologa aquilana Elisabetta De Blasis, prima dei non eletti nel 2019, ripescata a seguito dell’elezione a parlamentare italiano di l’eurodeputato pugliese Andrea Caroppo, alle elezioni del 25 settembre. De Blasis, uscita e poi rientrata nella Lega, è comunque passata dal gruppo Identità e democrazia a quello dei Conservatori e riformisti (ECR), in cui sta Fratelli d’Italia.

Per altri ancora solo ipotesi, e occorrerà attendere anche l’esito delle regionali del 10 marzo, per saggiare i rapporti di forza. In un contesto però dove già il centrodestra in Italia, e a caduta anche in Abruzzo, deve prima capire con chi schierarsi, e che anzi già va diviso all’appuntamento.

La premier e leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, sta lavorando da tempo a creare un asse in Europa tra l’Ecr, il gruppo dei Conservatori e riformisti, di cui fa parte Fratelli d’Italia, e i Popolari, dove è da sempre schierata Forza Italia, e durante la conferenza stampa di fine anno, Meloni  ha detto di non avere ancora preso una decisione definitiva, pur lasciando intendere di essere propensa a candidarsi, con il leader della Lega, Matteo Salvini, e di Forza Italia, Antonio Tajani, che però la ritengono una pessima idea.

Ma ancor più delicato è il posizionamento della Lega, che invece intende schierarsi con Identità e democrazia (Id), il gruppo collocato all’estrema destra dell’emiciclo parlamentare europeo, al fianco della francese Marine Le Pen, leader di Rassemblement National, dell’olandese Geert Wilders e Tino Chrupalla di Afd, il partito tedesco di destra radicale, che assieme al altri leader sono stati protagonisti nella convention di inizio dicembre alla Fortezza da Basso di Firenze, organizzata proprio dalla Lega, con il forte disappunto di Forza Italia e anche di parte di Fdi. Fa parte di Id anche il Partito per la Libertà olandese, di Geert Wilders è uscito nettamente vincitore dalle elezioni parlamentari di novembre.

Venendo dunque alle altre ipotesi di candidatura in Abruzzo: nella Lega, si vocifera nei corridoi parlamentari, che a candidarsi potrebbe essere il segretario regionale della Lega, e sottosegretario di Stato all’Agricoltura, l’aquilano Luigi D’Eramo.

Ma altrettanto nel collegio Sud intende fare l’imprenditore romagnolo ed eurodeputato uscente, Massimo Casanova, titolare del Papeete Beach di Milano Marittima, che nel 2019 ha incassato oltre 64mila preferenze, eletto  grazie anche ai voti degli abruzzesi, e in regione è stato sempre presente in questi anni,  primo imprenditore balneare a diventare eurodeputato.





Si rafforza però anche l’ipotesi di discesa in campo nel collegio sud dell’europarlamentare uscente Aldo Patriciello, passato da Forza Italia ai salviniani, e che nelle elezioni del 2019 prese ben 80.000 preferenze. E per Casanova le cose si complicherebbero, tenuto conto che c’è anche la macchia di aver organizzato insieme a Massimiliano Foschi, cardiochirurgo di origini pugliesi ma abruzzese di adozione, la fronda contro D’Eramo. Ma non solo sarà con ogni probabilità ricandidato l’uscente Valentino Grant,  eletto europarlamentare nel 2019 con 37.000 preferenze.

Nel campo del centrosinistra invece, si rincorrono le voci su una possibile candidatura di Giovanni Legnini, ex commissario alla Ricostruzione 2019, ed ora soltanto commissario straordinario emergenza frana nell’isola di Ischia.

La partita delle candidature per l’europarlamento, con poltrone che valgono quasi 12.400 euro netti al mese, più 25.000 euro al mese, per pagare i portaborse, si incrocerà con quella delle elezioni regionali, come moneta di scambio per compensare le legittime ambizioni dei vari big in campo. Ed è dunque presto per azzardare altri totonomi.

Per quanto riguarda D’Eramo, suo sponsor sarebbe ovviamente il leader leghista e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Deputato nella passata legislatura, il 46enne aquilano,  ha mancato per poco la rielezione a settembre scorso, con la Lega che in Abruzzo ha preso l’8,3% al Senato e l’8,1% alla Camera, eleggendo il solo senatore uscente Alberto Bagnai, economista toscano.  Ma a D’Eramo, dal partito nazionale, è stato riconosciuto il suo ruolo determinante nella vittoria delle regionali del 2019 in Abruzzo, la fedeltà al leader, il non aver fatto storie nell’accettare la meno sicura candidatura al proporzionale della Camera invece del collegio  dell’uninominale. E così è stato chiamato da Salvini a ricoprire un ruolo di governo. Ed ora potrebbe essere lanciato nella sfida per Bruxelles.

Pronta a correre come detto De Blasis: la cardiologa ed ex consigliere comunale dell’Aquila, è entrata a far parte del Parlamento europeo, come seconda dei non eletti del partito di Salvini alle elezioni europee del 2019, con 20mila voti.

E’ accaduto infatti che l’eurodeputato pugliese Andrea Caroppo è stato eletto deputato nel collegio di Lecce-Brindisi, alle elezioni del 25 settembre, e ha optato per la Camera. Parallelamente De Blasis è tornata nella Lega, da cui era uscita, sbattendo la porta, a concludere un lungo pellegrinaggio politico: con Forza Italia è diventata consigliere comunale nel 2018, ha poi abbandonato il partito azzurro  ed è passata alla Lega, con cui si è candidata alle Europee del 2019, ma dopo solo un anno ha aderito a Fratelli d’Italia, per poi tornare a Forza Italia, a primavera scorsa, candidandosi alle comunali di giugno, racimolando però solo 69 voti e non risultando eletta.  Poi il sogno di staccare il biglietto per Bruxelles, e a fine ottobre in ritorno con la Lega, e la foto raggiante abbracciata a Salvini. Poi però il passaggio a Conservatori e riformisti, e ci sono molte voci che la vedrebbero ricandidata con Fratelli d’Italia, tanto che ci sarebbero  questo senso è significativo l’incontro con il deputato Giovanni Donzelli, tra i responsabili della composizione delle liste elettorali, cioè degli elenchi dei candidati in vista delle europee del giugno 2024.

Suo assistente  è l’ex deputato Giuseppe Bellachioma,  non rieletto alla Camera e uscito dalla Lega,  dopo essere arrivato ai ferri corti con il segretario D’Eramo.

Tra i possibili candidati era spuntato anche in nome del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi. Nell’ambito del duro scontro per il rimpasto di giunta al Comune, Daniele D’Angelo, detto Parkeller, consigliere comunale eletto con L’Aquila al centro, da poco approdato in Forza Italia aveva insinuato: “Biondi è impegnato a chiedere ai suoi colonnelli di essere candidato alle europee e cercare nuovamente di fuggire dal capoluogo che a sua detta tanto ama”.

Ma l’ipotesi è stata sdegnosamente smentita dallo stesso Biondi. Lo stesso aveva fatto il presidente della Marco Marsilio, di Fdi, ricandidato alle elezioni del 10 marzo, in merito a voci di una sua possibile candidatura alle Europee, oppure di importanti ruoli di governo, confermando la sua ferma volontà di restare in Abruzzo, come primo governatore riconfermato dopo il primo mandato. Dovesse non riuscirci, è chiaro che lo scenario potrebbe anche mutare.

Nel campo del centrosinistra invece è davvero presto per fare previsioni, per quanto riguarda le candidature abruzzesi.





Anche qui pesa lo scenario nazionale: la segretaria nazionale Elly Schlein è data già ai blocchi di partenza per candidarsi alle Europee, ma l’ipotesi è mal vista da potenziali candidate donne.

Si rincorrono comunque le voci su un possibile candidatura di Giovanni Legnini, a coronamento di una carriera politica ai massimi livelli: prima parlamentare del Partito democratico e sottosegretario di Stato, poi  vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, a seguire la candidatura a presidente del centrosinistra alle regionali del 2019, sconfitto, ma con onore, dal centrodestra di Marco Marsilio. Infine le dimissioni da consigliere regionale di opposizione e l’esperienza da commissario straordinario ricostruzione 2016, fino alla sua non riconferma e sostituzione con l’ex sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli.

Già nel 2019 era stata data per probabile la sua candidatura ad europarlamentare, subito dopo la sconfitta alle regionali, ma lui smentì seccamente l’ipotesi  e dichiarò quanto segue: “Mi sono candidato con una certa dose di coraggio e voglia di mettermi al servizio degli abruzzesi. Voglio guidare una delle due opposizioni in consiglio regionale, non ho nessuna volontà di cimentarmi in altre competizioni elettorali, almeno in questo momento”. Dopo tutto quello che non frattempo è accaduto, potrebbe essere arrivato quel momento.

Va considerato però che nel collegio sud sono pronti a scendere in campo pezzi da novanta come  Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente nazionale dell’Anci, la vicepresidente dell’eurocamera Pina Picierno, che nel 2014 prese ben 224.000 voti, nel 2019 79.000 voti. E ancora potrebbe per il Pd essere candidato il giornalista Sandro Ruotolo, mentre Movimento 5 stelle dovrebbe puntare su l’ex presidente dell’Inps, Pasquale Tridico.

Aspirano alla candidatura altri esponenti di spicco del Pd, come Dario Nardella e Nicola Zingaretti.

In ogni caso non sarà facile per gli abruzzesi conquistare un posto a Bruxelles. Questo perché nel collegio  Italia meridionale, sono certamente favoriti candidati delle regioni più popolose, a cominciare da Campania e Puglia.

Ad essere eletti nel 2019 nel collegio  meridionale, sono stati per la Lega, ai tempio sopra il 30% dei consensi, il leader Salvini, Massimo Casanova, Andrea Caroppo, Lucia Vuolo, Valentino Grant e Vincenzo Sofo, per Fdi, Giorgia Meloni, che poi ha lasciato il posto a Raffaele Fitto, ora tornato in Italia a fare il ministro.

Per Forza Italia il leader Silvio Berlusconi e Aldo Patriciello.

Per il Movimento 5 stelle, con una grande performance, sono stati eletti Chiara Maria Gemma, Laura Ferrara, Piernicola Pedicini, Rosa D’Amato, Isabella Adinolfi, Mario Furore, con primo dei non eletti l’avezzanese ed ex consigliere regionale, Gianluca Ranieri, che pure ha ottenuto ben 27.914 voti.

Infine per il Partito democratico Franco Roberti, Giuseppe Ferrandino, Andrea Cozzolino e Giuseppina Picierno. Con la pescarese Leila Kechoud, docente alla D’Annunzio e consigliera comunale, ora candidata alle regionali, ben lontana dalla zona promozione, con 9.361 voti. Filippo Tronca

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