L’AQUILA – Nel 2023, la composizione territoriale dell’export italiano ha registrato modifiche significative, con il Mezzogiorno che ha incrementato il peso sull’Italia, in virtù di un aumento dei flussi diretti all’estero di poco inferiore al 3%.
A trainare la dinamica aggregata della ripartizione hanno contribuito soprattutto le buone performance di Campania e Abruzzo, mentre le regioni insulari hanno ridotto le vendite estere a seguito della stabilizzazione dei prezzi internazionali dei prodotti petroliferi.
È quanto emerge dal nuovo Rapporto Ice 2023/2024, presentato a Roma dal presidente dell’Agenzia Matteo Zoppa.
I macchinari si riconfermano come uno dei principali settori di export (+8,8% in valore) con una crescita particolarmente sostenuta in Africa, Medio Oriente, India e Brasile, anche se Europa e America settentrionale rimangono i principali mercati di sbocco. Ancora maggiore la crescita delle esportazioni di
mezzi di trasporto (+10,5%). Continua a rinforzarsi il settore dei prodotti agroalimentari e delle bevande (+5,8%), cresce la farmaceutica (+3%), invece vede una battuta d’arresto il settore moda (-0,3% rispetto al 2022).
Le vendite di manufatti all’estero da parte dell’Italia hanno avuto un andamento nettamente più favorevole di quello del commercio mondiale, sceso del 4,7%, spiega il rapporto. A prezzi correnti, infatti, la quota di mercato dell’Italia è cresciuta di quasi due decimi di punto, riportandosi dopo diversi anni di
flessione al 3,4% del totale mondiale.
Complessivamente, la buona performance relativa ha consentito all’Italia di salire di una posizione nella graduatoria dei principali esportatori di manufatti, arrivando al sesto posto.
Nel 2023 si sono inoltre registrati tassi di crescita delle esportazioni a due cifre per la Calabria, per il buon andamento della filiera agroalimentare e della chimica, e per il Molise, a seguito dei buoni risultati ottenuti dalle industrie chimica, estrattiva e alimentare.
La crescita significativa delle esportazioni di prodotti meccanici e alimentari ha sostenuto la dinamica della Puglia, lievemente superiore alla media
nazionale. Le regioni insulari hanno, invece, ridotto nettamente i flussi commerciali verso l’estero nel 2023, per il calo dell’export di prodotti petroliferi raffinati.
Se il Nord Ovest ha beneficiato delle dinamiche positive registrate dalle esportazioni di Lombardia e Piemonte, il Nord Est ha visto diminuire il proprio peso sui flussi nazionali, nonostante la variazione positiva dell’Emilia-Romagna.
Nel Centro, il significativo ridimensionamento dei flussi di prodotti farmaceutici da Lazio e Marche ha superato la crescita registrata dalla Toscana, con conseguente arretramento relativo di tutta la ripartizione.
Tra le regioni centrali, la Toscana ha avuto un incremento delle esportazioni del 4,7% nel 2023, anche grazie ai poli della farmaceutica e del biomedicale, al
distretto orafo di Arezzo e al comparto della meccanica, riuscendo così a compensare il calo del sistema tessile-abbigliamento-pelli, legato principalmente alla
riduzione dei flussi dei grandi marchi del lusso.
Al contrario, Lazio e Marche mostrano una riduzione delle esportazioni, legata in particolare al significativo ridimensionamento dei flussi di prodotti farmaceutici diretti in Belgio, primo mercato di sbocco del settore.
La meccanica, che ha registrato incrementi significativi sui principali mercati di sbocco (Stati Uniti, Germania, Francia) ha sostenuto le esportazioni dell’Emilia-Romagna, tradizionalmente specializzata in questo comparto, come nei comparti degli autoveicoli e dei prodotti alimentari, anch’essi cresciuti. In
Trentino-Alto Adige si registrano effetti simili. Il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia, invece, hanno mostrato una riduzione dei flussi.
La Lombardia è una delle regioni che hanno maggiormente risentito delle difficoltà incontrate dall’economia tedesca nel 2023, con cali significativi per le esportazioni chimiche e siderurgiche. Queste ultime hanno inciso negativamente anche sulle esportazioni della Valle d’Aosta. Per la Lombardia questa
riduzione è stata più che controbilanciata dalla crescita in altri settori (quali pelli e calzature): la regione ha incrementato la quota del suo export sul totale nazionale.
Anche il Piemonte ha registrato, nel 2023, un aumento della sua quota, grazie a un incremento delle esportazioni superiore al 7%, per effetto del consistente aumento delle vendite di autoveicoli.
La cantieristica navale si è invece confermata il comparto trainante per la Liguria, con una crescita significativa soprattutto sui mercati nordamericani e degli Emirati Arabi Uniti, consentendo alla regione di registrare una dinamica aggregata dell’export superiore alla media nazionale.
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- EXPORT: NEL 2023 CRESCE IL MEZZOGIORNO, A TRAINARE CAMPANIA E ABRUZZOL'AQUILA - Nel 2023, la composizione territoriale dell'export italiano ha registrato modifiche significative, con il Mezzogiorno che ha incrementato i...