FALLIMENTO M&P: 38 CREDITORI E 7,5 MLN EURO DEBITI, IN LISTA DIPENDENTI E COMUNI L’AQUILA E TERAMO

EMERSE IN UDIENZA CIFRE UFFICIALI SU MOBILITA’&PARCHEGGI, SOCIETÀ’ DEI FRATELLI MAURO E LORENZO SANTILLI, QUEST’ULTIMO EX PRESIDENTE CAMERA COMMERCIO, CHE NEL CAPOLUOGO REGIONALE GESTIVA TRA LE ALTRE COSE TERMINAL DI COLLEMAGGIO. AMMESSI AL PASSIVO ANCHE MANCATI VERSAMENTI ALL’ENTE CAMERALE 

23 Febbraio 2022 08:48

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – Ammonta a 7 milioni e 615mila euro nei confronti di 38 creditori, secondo lo stato passivo ufficiale rilevato dal curatore fallimentare, Guglielmo Calvi Moscardi, il debito accumulato dalla Mobilità&Parcheggi, società che fino al marzo 2019 ha gestito all’Aquila il terminal di Collemaggio e i parcheggi a raso della città.

Il sodalizio, che fa capo ai fratelli Mauro e Lorenzo Santilli, quest’ultimo ex presidente della Camera di commercio dell’Aquila, amministratore della società “Felici costruzioni” e, fino allo scorso anno, consigliere di amministrazione della Bcc Roma, è stata dichiarata fallita dal Tribunale dell’Aquila.

Un epilogo che ha fatto rumore alla luce della notorietà della società e degli amministratori.

Nella udienza di lunedì scorso sono stati ufficializzati i numeri: sono 38 coloro che rivendicano il pagamento di spettanze non percepite, secondo quanto riporta il quotidiano Il Centro.





Tra questi, il Comune dell’Aquila, per 1 milione e 431mila euro, il Comune di Teramo, per oltre 1 milione di euro e la stessa Camera di commercio dell’Aquila, oggi Gran Sasso d’Italia dopo la fusione con i cugini teramani, per il mancato pagamento, da parte della Mobilità & parcheggi, di quattro anni di diritti camerali, pari a 547,68 euro, con Lorenzo Santilli, ancora in carica come presidente dell’ente.

L’elenco dei creditori – scrive il Centro – è lunghissimo e annovera enti pubblici, società di fornitura di energia elettrica e gas metano, l’Agenzia delle entrate, professionisti, tra cui l’avvocato Stefano Di Salvatore, e 17 lavoratori della M&p, che rivendicano in totale 553mila 182 euro di spettanze non percepite.

“In particolare, il progetto di stato passivo dei creditori, elaborato dal curatore fallimentare, annovera tra i creditori della società fallita il Comune dell’Aquila per mancati pagamenti dei canoni e altre voci pari a 1 milione 431mila euro, il Comune di Teramo per 1 milione 036mila euro di tributi e imposte non versate, l’Agenzia delle entrate per crediti nei confronti dello Stato pari a 1 milione 304mila euro, l’Inps per 58mila 108 euro e la Camera di commercio dell’Aquila per 547,68 euro di diritti camerali non versati dalla M&p dal 2017 al 2020, periodo in cui Santilli, ex sindaco di Acciano, era presidente dell’ente”.

Crediti a cui si aggiungono le spettanze dei lavoratori e dei professionisti, oltre ad una serie di società private, che portano il totale alla cifra 7 milioni 615mila euro.

Il Comune dell’Aquila ha formalizzato la rescissione del contratto, revocando la concessione con la M&p, il cui pacchetto azionario per il 19% è detenuto dalla “Felici costruzioni”, ad aprile 2019 “per un debito tributario accertato della società consortile, nei confronti dell’Amministrazione comunale pari a 1 milione e 385mila euro”.





Nella sentenza di fallimento, “risulta dimostrato lo stato di insolvenza della M&p, reso manifesto dall’inadempimento delle obbligazioni verso i creditori, i quali vantano ingenti crediti, tra cui vale la pena ricordare quello dell’importo di 402mila 810 euro di spettanza dell’avvocato Stefano Di Salvatore, da solo ampiamente sufficiente alla dichiarazione di fallimento”.

Il collegio dei giudici costituito da Christian Corbi, presidente, Emanuele Petronio, relatore, e Niccolò Guasconi, ha evidenziato, inoltre, “il mancato deposito dei bilanci successivi a quelli dell’esercizio del 2018”.

Il fallimento della M&p arriva dopo un lungo braccio di ferro con il Comune per la revoca della concessione. Sulla vicenda la Procura contabile ha aperto un’inchiesta citando in giudizio diversi componenti della società responsabili, secondo i pm contabili “di un danno erariale quantificato in 218mila euro ai danni delle casse comunali”.

Anche la Procura dell’Aquila nel 2020 ha avviato un’inchiesta “finalizzata a riscontrare eventuali ipotesi di reato nell’ambito degli adempimenti contrattuali ricadenti sulla società. Gli accertamenti avrebbero evidenziato che tra il 2009 e il 2017, la M&p avrebbe omesso di versare al Comune, in violazione a quanto stabilito da apposita convenzione, parte degli introiti integrando così gli estremi del reato di peculato”.

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