FASCICOLO SANITARIO: ABRUZZO PECORA NERA, ATTIVAZIONE AL PALO DOPO ITER DI 17 ANNI

27 Aprile 2021 06:38

Regione - Abruzzo, Cronaca

L’AQUILA – L’Abruzzo registra un clamoroso ritardo, caso unico in Italia, nell’attivazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse) è lo strumento per tracciare e consultare tutta la storia della tua vita sanitaria, condividendola con i professionisti sanitari per garantire un servizio più efficace ed efficiente. Strumento che sarebbe a maggior ragione prezioso in tempi di pandemia e vaccinazioni di massa. L’iter di attivazione era partito nel lontanissimo 2005, ai tempi di Ottaviano Del Turco,  e il risultato è che a 17 anni di distanza, come si può verificare sul portale dell’Agenzia per l’Italia Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in regione l’attivazione è ancora ad un misero 36%.

Mentre tutte o quasi le altre regioni sono sopra il 90%. Per la precisione Puglia, Sicilia, Toscana, Lombardia e Val d’Aosta, sono al 100%, le altre regioni vicine a completare l’opera. Leggermente più indietro solamente Umbria all’85% e Liguria all’86%. Poi c’è un baratro, e infine l’Abruzzo. In totale sono stati attivati 43 milioni di fascicoli individuali,  e sono oltre 311 milioni di referti digitalizzati.

Per stato di attuazione l’Agenzia per l’Italia digitale prende in considerazione la realizzazione dell’anagrafe degli assistiti, degli operatori e delle aziende sanitarie e dell’infrastruttura di rete, le modalità organizzative con cui si fornisce l’accesso, i servizi a supporto dell’interoperabilità interregionale, e poi ovviamente la reale diffusione e livello d’uso del Fascicolo Sanitario Elettronico da parte dei cittadini, dei medici e delle aziende sanitarie.

Un incredibile ritardo che ha indotto ora il consigliere regionale Francesco Taglieri, vicepresidente della commissione Sanità in quota M5S, a presentare una apposita interpellanza all’assessore alla Salute, Nicoletta Verì della Lega.

“Alla mia interpellanza mi aspetto risposte chiare sulle motivazioni che ci hanno portato l’Abruzzo a fanalino di coda d’Italia – ha affermato in una nota Taglieri -, e comprendere il motivo per il quale, dopo avere investito milioni di euro in un progetto presumibilmente completato, a tutt’oggi, l’attivazione delle funzionalità risulta essere ancora al 36% e non sono mai stati inseriti o riversati i dati disponibili costringendo i cittadini a spostarsi con pacchi di referti su carta e infine quali misure intende adottare per completare l’attivazione del sistema e l’integrazione dei dati di Asl e medici di medicina generale”.





Un ritardo che parte da lontano, e di cui Abruzzoweb si occupa da anni. L’iter, di portata nazionale, in regione è partito infatti con il piede sbagliato, con la decisione di dotarsi di una propria piattaforma, con il progetto  “Rete di medici di medicina generale” bandito dall’ente regionale dall’Arit, ora Aric, nel lontano ottobre 2005, ai tempi del presidente Del Turco.

A vincere il bando era sta la società Dedalus, ma l’attivazione ha subito una lunga serie di traversie, sia legali, a causa di un ricorso di una ditta esclusa dall’appalto da 5 milioni di euro, sia tecniche, a causa delle continue modifiche  degli standard e criteri imposte dal governo centrale.

 Il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, ora senatore, nel 2015 lanciò strali contro il “fantasma” Dedalus nel corso di un consiglio regionale. La piattaforma è stata in ogni modo collaudata nel 2017, ma è rimasta una scatola vuota anche perché aveva bisogno di rimaneggiamenti, per adeguarsi alle nuove e stringenti norme sulla  privacy dei pazienti e la sicurezza informatica.

E così a novembre 2018 è arrivata la decisione di affidarsi, in “regime di sussidiarietà”, alla piattaforma pre-costituita e messa a disposizione dal Ministero dell’Economia, attraverso la Sogei. Lo stesso hanno fatto Campania, Calabria e Sicilia. Ma a differenza di queste tre regioni, che il fascicolo lo hanno attivato, per l’Abruzzo nemmeno l’avere a disposizione una piattaforma è bastato per accelerare i tempi.

A replica di un articolo di Abruzzoweb del marzo 2019 che già denunciava il ritardo, aveva dichiarato l’assessore Verì.





“L’infrastruttura informatica è disponibile dallo scorso novembre ed è gestita dal ministero e dalla Sogei. Sono le aziende sanitarie, però, a doversi occupare delle procedure di collegamento tra il sistema centrale e le diverse piattaforme di tutti gli erogatori di prestazioni sanitarie, che spesso non sono compatibili. Si tratta, in ogni caso, di un lavoro complesso e delicato, su cui il Dipartimento Salute e Welfare della Regione sta vigilando e che sta seguendo, perché siamo convinti che i ritardi accumulati sul fascicolo elettronico non siano più tollerabili”.

 

 

 

 

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: