FDI: BUFERA QUAGLIERI-VERRECCHIA E NODO COSIMATI, RESTA NEL PARTITO? MARSILIO LAVORA A PACE

30 Luglio 2024 20:18

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – Dopo gli ultimi avvenimenti che hanno gettato nella bufera Fratelli d’Italia in Abruzzo, si cerca di sedare gli animi lavorando alla risoluzione di una crisi che ha travolto il partito della premier Giorgia Meloni, eletta proprio nel collegio L’Aquila-Teramo, e ad interpretare il ruolo di mediatore sarà il presidente della Regione Marco Marsilio.

Toccherà proprio al governatore, riconfermato per lo storico secondo mandato lo scorso 10 marzo, “moderare” l’ incontro previsto tra l’assessore regionale al Bilancio e al Personale, Mario Quaglieri, recordman di preferenze con circa 12 voti, e il capogruppo di Fdi in Consiglio regionale Massimo Verrecchia,  rieletto con 7.558 voti, entrambi marsicani, ai ferri corti, con il primo che ha lavorato per l’ingresso nella Giunta al Comune di Avezzano del sindaco civico e bipartisan Gianni Di Pangrazio di Iride Cosimati, sua fedelissima ed esponente di Fdi, e il secondo che condanna indignato “l’inciucio” e vorrebbe il suo partito all’opposizione, in vista soprattutto delle elezioni del 2027.





A far scoppiare il caso un messaggio inviato su una chat da Quaglieri, di cui circola uno screenshot, in cui si legge: “Cercate di far scrivere sul post che ho pubblicato per difendere la Cosimati così crepiamo Verrecchia”. Episodio che subito scatenato roventi polemiche all’interno del partito che traina la coalizione di centrodestra e che è stato stigmatizzato anche dalle opposizioni di centrosinistra, con Verrecchia che a sua volta ha commentato: “Sono preoccupatissimo! Questa non è politica!”.

Una guerra che preoccupa non poco FdI, tanto che i senatori Etelwardo Sigismondi e Guido Liris, segretario e vice coordinatore regionali di Fratelli d’Italia, e il coordinatore provinciale FdI L’Aquila, Claudio Gregori, hanno avvertito: “Comprendiamo che sulla vicenda politica e amministrativa di Avezzano ci possano essere sensibilità diverse anche all’interno di Fratelli d’Italia. Tuttavia, è essenziale che queste differenze rimangano nell’ambito di una normale dialettica politica e non sfocino in toni che possano ledere l’immagine di alcuno. Il nostro partito si fonda sull’unità e sul rispetto reciproco, e qualsiasi linguaggio o comportamento che possa minare tali prerogative non è assolutamente accettabile. Per questo motivo, il partito lavorerà per chiarire quanto accaduto e ricondurre il confronto su un binario sereno e costruttivo”.

Ha cercato poi di stemperare i toni lo stesso Quaglieri che, in un’intervista al Centro ha dichiarato: “Il messaggio che qualcuno ha artatamente voluto diffondere era stato scritto unicamente per vincere una banale competizione sui social e non certamente per colpire il collega Verrecchia, al quale mi lega un grande rispetto politico. Condivido comunque l’invito del partito a ricondurre la riflessione sulla situazione di Avezzano a un dibattito più sereno e costruttivo”.

Da qui l’intervento, ritenuto necessario, del presidente Marsilio. Ma tra scuse, tentativi di pacificazione, summit e quant’altro per ‘coprire’ la polveriera FdI in Abruzzo, la guerra non è finita: c’è una questione che resta irrisolta e rischia di diventare una potenziale bomba.





Quale futuro per Cosimati, ormai entrata in Giunta? Verrà congedata da Fdi che rimarrà coerente all’opposizione, oppure sarà confermata tra i meloniani? Sul punto i vertici del partito non si pronunciano. La scelta segna uno spartiacque dirimente: se verrà confermata avrà vinto Quaglieri e FdI sosterrà ufficialmente Di Pangrazio. Diversamente, l’avrà spuntata Verrecchia.

Rischia così di concretizzarsi l’intervento da Roma, in sostituzione alla dirigenza locale, che corre il pericolo commissariamento, a eventuale conferma di una poltrona traballante, quella del segretario regionale Sigismondi, che potrebbe pagare alcune scelte fatte nelle ultime partite delle candidature, in particolare quelle alle regionali, che hanno suscitato un certo malcontento tra diversi esponenti del partito.

Al suo posto, in pole ci sarebbe il vicesegretario regionale, senatore anche lui, l’aquilano Guido Liris, capogruppo della commissione Bilancio di palazzo Madama e relatore dell’ultima legge di stabilità, ex assessore regionale ed ex vicesindaco dell’Aquila.

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