FDI: POLVERIERA A L’AQUILA, ROMA INVIA SENATORE SALVITTI. DIKTAT: CONGRESSO UNITARIO E STOP SCONTRI

INTERVENTO DEL PARTITO NAZIONALE PER PORRE FINE A SCONTRO TRA SINDACO BIONDI E SENATORE LIRIS, E PER SBLOCCARE PARALISI NELLA SCELTA DEI CANDIDATI ALLE REGIONALI DI MARZO, CON TROPPI PRETENDENTI RISPETTO AI SEGGI ASSEGNABILI SUL TERRITORIO DEL CAPOLUOGO

24 Ottobre 2023 08:02

Regione - Politica

L’AQUILA – Sul “caso L’Aquila”, con Fdi diventato una polveriera, per le profonde divisioni interne, irrompe Roma che ‘ordina’ la pace e un congresso unitario.

Il cruento e pericoloso scontro in un territorio considerato una roccaforte infatti è arrivato sul tavolo dei maggiorenti del primo partito italiano, a cominciare da quello di Giovanni Donzelli, responsabile nazionale dell’organizzazione, ed ha innescato in seno allo stato maggiore di Fratelli d’Italia una seria preoccupazione.

Questo perché finora non è stata trovata la quadra per le candidature alle regionali del 10 marzo, soprattutto per il conflitto oramai impossibile da tenere sotto silenzio e nelle segrete stanze tra il sindaco, Pierluigi Biondi, responsabile nazionale Enti locali e commissario provinciale e il senatore e vice coordinatore regionale Guido Liris, capogruppo alla commissione Bilancio, il tutto per la supremazia nel partito, e per i nomi dei fedelissimi da inserire in lista.

Con un numero, di pretendenti, ça va sans dire, ben superiore ai seggi che possono uscire dalle urne del territorio del capoluogo e contado: ben sei, vagliati dal circolo aquilano che non ha raggiunto l’intesa sul candidato su cui puntare tanto che il segretario comunale, Michele Malafoglia, ha consegnato la lista a Biondi che l’ha inviata a sua volta al tavolo regionale, dove però la situazione sembra essere sfuggita di mano al segretario regionale, Etel Sigismondi, originario di Vasto ma aquilano di adozione visto che vive nel capoluogo regionale avendo sposato l’avvocato Ersilia Lancia, assessore comunale dell’Aquila, in corsa per una candidatura.





E’ così nei giorni scorsi è stato mandato in città il senatore e dirigente nazionale Giorgio Salvitti, uomo vicino al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, marito della donna forte di Fdi, Arianna Meloni, sorella del  premier, Giorgia Meloni, con un mandato chiaro: portare “ordine” non solo per la partita delle candidature, ma anche per quella, strettamente connessa, degli imminenti congressi, provinciali e comunali. Il ministro cognato di Meloni è considerato un amico di Biondi che a sua volta ha un rapporto di amicizia con il premier deputato nel collegio L’Aquila-Teramo.

Un chiaro messaggio per il riconfermato primo cittadino e il suo ex vice sindaco poi diventato consigliere ed assessore regionale ed ora senatore, che ieri non hanno risposto al telefono del cronista di Abruzzoweb che ha cercato il loro commento sull’articolo che ieri ha ufficializzato pubblicamente la lite: i due, secondo molti ormai ex amici e quindi in una strada senza ritorno, dovranno scegliere un candidato unitario e firmare, sia pure in maniera non sentita, un patto di non belligeranza per mettere a tacere, tra le altre cose, le accuse di irresponsabilità politica.

Non è trapelato se l’importante pontiere abbia incontrato insieme i due rivali: quello che è certo è che Salvitti ha posto il suo aut aut: basta personalismi e cavallerie rusticane, niente scontri al congresso provinciale dell’Aquila dove il candidato dovrà essere unitario, deciso cioè a priori, ed eletto per acclamazione. E ciò per evitare altre lacerazioni nel collegio dove alle elezioni Politiche del 25 settembre Giorgia Meloni si è candidata ed è stata eletta, nel territorio dove con la conquista del Comune, è cominciata la cavalcata di Fdi, salito in pochi anni dal 6 al 28% primo partito in Italia. E che a Roma viene considerato da traino anche per la storica conferma del centrodestra di Marco Marsilio alle regionali di marzo.

Salvitti ha anche sottolineato che Biondi non potrà essere candidato alla segreteria provinciale in quanto sindaco di capoluogo di regione e quindi incompatibile per lo statuto del partito, tenuto anche conto che è anche responsabile nazionale Enti locali.

Biondi, va anche evidenziato, può vantare di un maggior peso a Roma, rispetto al rivale Liris, che è entrato in Fdi solo nel 2019 arrivato da Forza Italia, mentre il sindaco può vantare l’amicizia di lunga data con Meloni, un rapporto stretto e solido con tanti maggiorenti del partito, tra cui del resto lo stesso Salvitti, e ha confermarlo è del resto la sua recente nomina a responsabile nazionale Enti locali, come pure le ricorrenti voti un suo futuro ai massimi livelli istituzionali.





Lo scontro però intorno alle candidature sta creando problemi anche per Biondi, visto il crescente nervosismo non solo ai vertici del partito, ma anche nella dirigenza e nella base cittadina. Per di più in settimane in cui Forza Italia ha aperto la crisi in giunta, rivendicando un assessore, come compensazione dopo che Roberto Tinari, eletto con Fi, è passato nell’Udc tenendosi ben stretto lo scranno assessorile. A trattare con Giorgio De Matteis, vice coordinatore provinciale di Fi, ed ex vice presidente del consiglio regionale, è proprio Liris, in qualità di vice coordinatore regionale di Fratelli d’Italia. Liris, proprio ad Abruzzoweb aveva annunciato come imminente un incontro chiarificatore tra De Matteis e Biondi. Però ancora non viene convocato, e il nervosismo dei forzisti cresce.

Bisognerà vedere ora se la severa rampogna dell’ambasciatore Salvitti oltre a disinnescare sul nascere gli scontri nei congressi, indurrà a trovare finalmente una quadra per le candidature aquilane. Il che significa sfoltire decisamente la rosa dei sei aspiranti candidati, che sono l’ex assessore comunale e avvocato Alessandro Piccinini, nei mesi scorsi confermato alla presidenza della Gran Sasso Acqua, la società pubblica del ciclo idrico integrato che gestisce 36 comuni della provincia, marito della consigliera comunale Katia Persichetti; l’ingegnere Andrea Di Biase, capo di gabinetto del sindaco Biondi, nominato nel 2021 presidente della società in house della Regione Abruzzo Engineering; l’assessore comunale al Turismo, l’avvocato aquilano Ersilia Lancia, moglie del segretario regionale e senatore Etel Sigismondi; Paolo Federico, sindaco di Navelli, presidente del Gruppo di Azione locale (Gal) Gran Sasso-Velino e commissario della Comunità montana Montagna di L’Aquila. Infine Vito Colonna, ex ufficiale dell’Esercito e politico di lungo corso, assessore comunale con deleghe tra le altre alle Opere Pubbliche e allo Sport e  il consigliere comunale Tiziana Del Beato, che nel 2020 è passata dalla Lega a Fdi.

Che siano decisamente troppi lo dicono i numeri: il collegio aquilano in caso di vittoria e con Fdi che si riconferma al 27-28%  può ambire a 3 massimo 4 posti su 1o in tutto l’Abruzzo, ma nell’aquilano il rischio è che esca un solo consigliere, a vantaggio dell’area marsicana, più popolosa dove corrono due pezzi da novanta come l’assessore al Bilancio, Mario Quaglieri, ex sindaco di Trasacco, e il capogruppo in Regione, Massimo Verrecchia, ex parlamentare, dirigente regionale e capo di gabinetto dello staff del presidente Marsilio, senza contare la “concorrenza” dell’area peligna e dell’Alto Sangro, dove esprimerà un suo candidato il presidente della Provincia Angelo Caruso.

Un ultimo elemento che disegna plasticamente il caos e le tensioni in Fdi il fatto che gli animi tra i gruppi di Biondi e Liris e tra gli stessi rivali non si sono distesi neppure in occasione della festa di domenica all’Aquila, sul consuntivo di un anno di governo Meloni, e secondo quando si è appreso, nel corso dell’evento, che non fa fatto registrare certo il pienone,  non si sono fatti passi in avanti, anzi c’è chi ha raccontato di scontri verbali tra i papabili.

 

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