L’AQUILA – Il marsicano Filippo Piccone è tornato ufficialmente in Forza Italia. Portando in dote oltre 3mila tessere, che già lo elevano a protagonista nel panorama regionale e nei congressi del territorio provinciale, a partire da quello di Avezzano, in vista delle elezioni politiche della primavera del 2027. In cui non fa già mistero di volersi candidare potendo contare sull’appoggio dei vertici assoluti degli azzurri.
A maggior ragione, l’ingombrante ritorno del 63enne imprenditore di livello nazionale, ex consigliere regionale, ex parlamentare, ed ex sindaco della sua Celano, importante comune nella da 10mila abitanti, nel partito dove è iniziata la sua carriera politica a metà anni ’90, ha già creato uno tsunami, con più di un big che sta già alzando le barricate, a cominciare dal suo storico nemico, il deputato Nazario Pagano, presidente della commissione Affari costituzionali e inamovibile segretario regionale dal lontano 2013. Il motivo? Sarebbe un avversario molto temibile nella conquista di seggio utile in Parlamento nel 2027, elezioni che arrivano un anno dopo quelle di Avezzano.
Secondo quanto si è appreso, dunque, ci sarebbe stata una riunione del gruppo regionale e dei dirigenti provinciali di Forza Italia, che avrebbero espresso contrarietà al nuovo ingresso, a cominciare da Pagano.
Ma Piccone può contare su potentissime entrature nel partito nazionale, coltivate con profitto nei 20 anni di politica ad alto livello. C’è chi assicura direttamente con la famiglia Berlusconi, e con il vicepremier, presidente del partito e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Non a caso in un’intervista video con Angelo Venti, pubblicata da Site.it, Piccone ostenta grande sicurezza e determinazione.
“Mi sono iscritto a Forza Italia e c’è già un gruppo di amici con cui sto collaborando. Sono tante le persone che hanno chiesto del resto il mio ritorno alla politica attiva”.
E sulle acque agitate nel centrodestra afferma: “non voglio fare il verso a Giorgia Meloni, ma gli attacchi sono la conferma che stiamo facendo bene, se poi quel qualcuno che si oppone non è di questo territorio, come diceva Andreotti, si fa peccato a pensar male, ma spesso ci si indovina”.
Assicurando infine che il “fuoco amico dentro il centrodestra non è significativo, la partita delle candidature ce la giocheremo tutti, e non è importante chi la porterà a casa, a me interessa il progetto politico a favore della mia Marsica”.
Tra i favorevoli a livello locale all’ingresso di Piccone, tra l’altro ex coordinatore regionale del Pdl, c’è anche il segretario provinciale dell’Aquila, Gabriele De Angelis, ex sindaco di Avezzano e ora presidente della Tua, la società regionale del trasporto pubblico, che ha preso questa posizione nonostante sia amico di Pagano. Il che rappresenta un appoggio di non poco conto.
Del resto, non si può restare indifferenti davanti ad una campagna di tesseramento terminata a fine novembre, e dove il neo azzurro ha portato a casa la bellezza di circa 3mila tessere che sono oro per un partito già cresciuto a oltre il 13% e che punta ancora più in alto, in provincia e in regione, per insediare il primato di Fratelli d’Italia.
Piccone potrebbe poi far leva a suo favore anche sulle spaccature interne al partito. Ovvero sancendo una alleanza con chi da tempo mira senza successo a scalzare Pagano dalla segreteria, a cominciare dal presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, che con Pagano ha un conto in sospeso, ovvero il mancato passaggio del testimone che era stato stabilito da un patto sancito prima delle elezioni politiche del settembre 2022, in caso di riconferma di Pagano in Parlamento e di sua mancata elezione.
Sodale di Sospiri, ed eventualmente per estensione di Piccone, è poi un altro pezzo da novanta di Forza Italia, l’assessore regionale al Sociale e Cultura, Roberto Santangelo, il più votato alle regionali del marzo 2024, con 9.587 preferenze.
A inizio legislatura Santangelo era arrivato ai ferri corti con Sospiri che gli ha soffiato il posto da presidente del Consiglio, ma poi c’è stata la piena distensione. Ora Santangelo subisce però la feroce offensiva del partito aquilano, a cominciare da quella del vice segretario provinciale, Giorgio De Matteis, che chiede all’assessore di lasciare lo scranno da presidente del Consiglio comunale, e di chiudere il gruppo consiliare della sua civica L’Aquila Futura, dove è rimasto solo, e di iscriversi piuttosto, a quello di Forza Italia, il suo partito.
Pare anche che Piccone abbia un buon rapporto con il consigliere regionale di Fi di Sulmona, Antonietta La Porta, ex leghista, entrata in Consiglio come surrogata di Santangelo.
Per Piccone il ritorno in politica significa anche una rivincita personale e un riscatto rispetto alla clamorosa vicenda giudiziaria che lo ha travolto nel 2021, quando, terminata l’esperienza parlamentare, era vicesindaco di Celano, e che lo ha portato addirittura in carcere per 18 giorni.
Una inchiesta, denominata “Acqua fresca”, per presunti appalti pilotati al Comune di Celano, con 52 indagati e 25 provvedimenti cautelari per amministratori, funzionari, professionisti e imprenditori, e con il coinvolgimento anche del sindaco Settimio Santilli, suo fedelissimo, finito invece agli arresti domiciliari, coordinata dalla Procura della repubblica di Avezzano, che ben presto si è sgonfiata tanto che il Tribunale del Riesame ha ridimensionato le misure cautelari con Piccone che ha riconquistato la libertà. E poi con le accuse più gravi decadute.
Il processo è iniziato solo il 18 settembre scorso, ma già all’esito dell’udienza preliminare di maggio, con gup Daria Lombardi, i rinviati a giudizio sono 26, molti meno rispetto agli iniziali indagati e sono rimasti in piedi solo alcuni dei reati inizialmente ipotizzati. Per Piccone e Santilli in particolare è caduta l’accusa più grave di corruzione ed ora sul processo grava comunque la concreta ipotesi della prescrizione.
Figlio del noto imprenditore Ermanno Piccone, fondatore dell’azienda di famiglia e presidente per anni della squadra di calcio di Celano, scomparso ad agosto 2018, Filippo Piccone è stato eletto consigliere regionale con Forza Italia nel 1995, nelle elezioni vinte dal centrosinistra di Antonio Falconio. Dal 2004 al 2014, con una pausa commissariale, è stato sindaco della sua città, eletto con una lista civica di centrodestra.
Alle elezioni politiche del 2006 è stato eletto al Senato nelle liste di Forza Italia, e alle elezioni politiche del 2008 è stato confermato senatore, tra le file del Popolo della Libertà.
E’ diventato in seguito coordinatore regionale in Abruzzo del Pdl e il suo nome venne dato come possibile candidato del centrodestra per le elezioni regionali del 2008, anche se la scelta ricadde poi su Giovanni Chiodi, ex sindaco di Teramo.
Alle elezioni politiche del giugno 2013 è arrivata l’elezione alla Camera, e a novembre dello stesso anno, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, ha aderito al Nuovo Centrodestra guidato da Angelino Alfano. A marzo 2017, con lo scioglimento anche del Nuovo Centrodestra, è entrato in Alternativa Popolare, ma dopo pochi mesi è andato via criticando la scelta del partito di allearsi con la coalizione di centrosinistra.
Infine a dicembre 2017 la decisione, per motivi personali, di dimettersi da deputato e a subentrargli nell’ultimo scampolo di legislatura è stato l’avezzanese Massimo Verrecchia, come primo dei non eletti, oggi capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, al suo secondo mandato.
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- FI: PICCONE RIENTRA DA BIG, 3MILA TESSERE IN DOTE. TSUNAMI IN ABRUZZO: ROMA LO VUOLE, PAGANO NOL'AQUILA - Il marsicano Filippo Piccone è tornato ufficialmente in Forza Italia. Portando in dote oltre 3mila tessere, che già lo...